Rivista Anarchica Online
Una proposta: incontriamoci!
Il movimento anarchico in questi mesi si sta interrogando sulla possibilità di essere
un referente politico-sociale
per quanti si pongono il problema di una radicale trasformazione sociale. Questa riflessione è la
evidente conseguenza di una situazione che ha visto svanire negli ultimi anni gran parte
delle organizzazioni che, seppure ideologicamente lontane dall'anarchismo, si muovevano in una logica di
cambiamento rivoluzionario. In questa mutata situazione in cui forte è l'affermazione di un nuovo
blocco
moderato, nel quale si va ricomponendo il vecchio blocco demo/socialista, in cui compiuta è
l'omologazione
liberista dei progressisti e in cui sempre più chiaramente si delinea la natura riformista ed istituzionale
di
Rifondazione Comunista, sulla nostra azione libertaria cade la responsabilità dell'orientamento e della
lotta
anticapitalista ed antistatale. Consapevoli di questo ruolo, in realtà diverse del movimento, si
è posto all'ordine del giorno la necessità di
avviare momenti di dibattito e di mobilitazione politica, coinvolgendo nelle iniziative le diverse anime
dell'anarchismo italiano, prendendo atto delle divergenze esistenti, ma convinti della possibilità di
trovare
terreni di azione comune. In questa direzione va la manifestazione del 18 giugno ad Ancona, nella stessa
direzione ci sembra vada la
proposta dell'Unione degli anarchici sardi. Il nostro contributo parte proprio da qui, dal rilevare
cioè come l'esigenza di rendere visibile la nostra azione
sia un comune sentire nel movimento, ed il nostro proposito è quello di aiutare questo percorso appena
abbozzato. Noi crediamo che ancor prima di programmare iniziative, lanciandole in modo unilaterale,sia
più
utile trovare una sede di confronto tra tutti i compagni che hanno espresso o che condividono queste
necessità
( ... ). La nostra idea è quella di riuscire ad organizzare due, tre appuntamenti annuali nei quali si
dovrebbe sviluppare
il dibattito tra i compagni e contemporaneamente essere momenti pubblici di mobilitazione dei libertari. A solo
titolo di contributo al dibattito noi pensavamo a due momenti da far ruotare intorno al problema del lavoro, uno
da gestire entro il 1994, sviluppando le tematiche connesse alla precarizzazione e alla risposta sindacale da dare
(in quale sindacato devono lavorare gli anarchici); l'altro, preparare un primo maggio anarchico. In ogni
caso concordato e definito un programma tra i compagni, noi riteniamo che un ruolo particolare lo debba
svolgere la stampa del movimento, contribuendo a sviluppare ed articolare le campagne di propaganda per la
migliore riuscita delle iniziative. Questa proposta è volutamente scarna, perché siamo
convinti che la riuscita di un percorso di lavoro in comune
dipende dalla capacità di ognuno di noi di porsi di fronte alla necessità dell'azione politica senza
aver già
preconfezionato itinerari non mediabili.
la Redazione di Comunismo Libertario
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