Rivista Anarchica Online
Ricordando Gianfranco Pellican
Cari compagni, con il numero 6/94 di «A» Rivista Anarchica termina, purtroppo,
l'abbonamento a nome di
Gianfranco Pellican. Questo per la morte del mio compagno, avvenuta il 21 febbraio 1994, all'età di soli
45 anni.
Una terribile, dolorosa malattia lo ha strappato agli amici del Gruppo Germinal e dell'USI di Trieste, alle adorate
figlie Layla Libertaria e Jaryl Libertaria (di neanche sei anni) ed a me, che gli sono stata accanto per nove anni.
Gianfranco era abbonato ad «A» dal 1976 e ne conservava gelosamente tutti i numeri. Proveniva da una
famiglia
autoritaria (suo padre era un console fascista amico di Mussolini) ed il suo animo sensibile ha sempre sofferto
di ciò. Contrario ad ogni forma di repressione, nel 1974 ha scelto il servizio civile sostitutivo presso
il carcere
minorile Beccaria di Milano, tra i giovani emarginati da una società arida ed egoista. In quegli anni
cerca la
propria identità, avvicinandosi alle realtà più disparate, ma solamente nel grande ideale
anarchico trova lo
spirito della sua vita. Dopo aver vagato tra Milano e Bologna nei primi anni '80 torna a Trieste. Musicista
sensibile ed assoluto, adorava le montagne, ammirava Murray Bookchin, sognava un mondo libero
senza confini, rispettoso dei ritmi naturali, dove poter vivere profondamente i rapporti umani. Vicino a Lui
ho conosciuto i fondamenti del vivere anarchico, lo spirito della libertà, la dignità di un no. Di
questo e di molte altre cose discutevamo, magari ascoltando Radio Libertaria. Troppo presto la sua voce si
è
spenta, ancora di tante cose dovevamo parlare. Ha lottato fino all'ultimo respiro contro la malattia che a poco
a poco lo stava spegnendo, con un attaccamento alla vita incredibile. Nei momenti di crisi era Lui a consolarmi
ed a farmi forza, e non il contrario. Voleva continuare a compiere i progetti fatti, a volte solo suoi, a volte
comuni. Gran parte dei nostri sforzi erano diretti all'educazione autorevole, senza autoritarismo, delle nostre
due gemelline. Adesso che Lui non c'è più, anche se so di poter contare sull'aiuto di
innumerevoli amici, a volte
temo di non riuscire a portare avanti tutti i discorsi iniziati insieme. Io ci proverò. Uno di questi
è proprio il
sostegno ad «A» Rivista Anarchica, che Lui giudicava la più interessante, ricca e profonda rivista del
movimento. Per questo oggi ho provveduto al versamento della quota per un nuovo abbonamento a mio
nome, unitamente
a lire 50.000 quale sottoscrizione a sostegno del bilancio di «A». Si tratta solamente di una goccia in un mare,
ma per il momento è tutto quello che riesco a dare. Prometto comunque di adoperarmi a far sì
che questo
giornale continui a diffondere idee e libertà. Se possibile, vorrei che questa mia fosse pubblicata,
per ricordare Gianfranco, ed anche per aiutarmi a
continuare, a trovare quella forza che Lui oramai non mi può più dare. Fraterni saluti
Loredana Scherl (Trieste)
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