Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 23 nr. 199
aprile 1993


Rivista Anarchica Online

Rifiuto antimilitarista

Al Ministero della DifesaAl Distretto Militare di BresciaAl Comandante della Caserma

Io sottoscritto, Daniele Marra, nato a Bergamo il 05.10.73, DICHIAR0 che il 17.03.93 essendo richiesta la mia presenza presso il 225° RGT AREZZO, per essere inquadrato ed addestrato nell'esercito italiano, mi presenterò ma solo per rendervi noto il mio netto e deciso rifiuto di obbedirvi. Dato che siete stati così "gentili" da non accogliere la mia precedente domanda di obiettore di coscienza mi sembra giusto comunicarvi che mi presenterò nella suddetta caserma, ma non potrete obbligarmi ad indossare qualsiasi tipo di divisa, né inquadrarmi, né costringermi a giurare fedeltà alla patria.Data la mia completa indisponibilità sarà per voi molto difficile mettere in atto le vostre manovre di repressione, sottomissione e di annientamento della mia volontà. Fedele alle mie idee libertarie intendo portare avanti con ogni mezzo e forza la mia campagna antimilitarista e antiautoritaria, in quanto, un uomo che lotta per la sua libertà individuale deve opporsi alla violenza legalizzata (fisica e psichica) degli eserciti, delle autorità e delle istituzioni governative, per non essere vostro complice o un vostro burattino, tanto meno succube della vostra dittatura autoritaria che chiamate "democrazia". Ogni Ministero della Difesa potrebbe anche essere chiamato "Ministero degli Affari Politici" in quanto oggi una guerra (o "aiuti umanitari" come in certi casi viene chiamata) ha inizio per motivi economici e strategici. Un piccolo esempio può essere l'embargo imposto dagli USA all'isola di Cuba, un'occupazione militare a scopo politico-economico-petrolifero e se prima, a Cuba, si viveva abbastanza bene ora la fame e i problemi sociali aumentano. Un altro esempio è la guerra del Golfo, alla quale ha partecipato un contingente italiano (tra l'altro con scarso successo), un conflitto creato per il dominio del petrolio che gli USA volevano anche a costo di uccidere migliaia di vite (come infatti hanno fatto). Difendere il Kuwait dall'invasore Iraq, è stato un pretesto per poi farlo diventare dominio statunitense. A ciò aggiungo i gravi danni che questa "guerra-economica-militare" ha creato: pozzi di petrolio in fiamme che hanno portato una nube tossica sui cieli iracheni e non, il disastro ambientale ai danni della fauna e flora locale creati dal petrolio riversato nel mare e sulle spiagge, tutto questo per mantenere il possesso del mercato dell'oro nero, molto redditizio ma anche dannoso alla salute del pianeta, per arricchire le tasche dei potenti, un "gioco imperialista capitalista". Un altro esempio ancora è la sciagura somala, creata dagli stessi che ora (tramite la farsa dei mass media che hanno contatti politici alle spalle) si prodigano ad aiutarli. Da ricordare poi il ruolo dell'Italia, che nel 1984 ha visto esponenti politici e militari "alleati" al dittatore Siad Barre, con lo scopo di riorganizzare il suo apparato poliziesco. Numerosi ufficiali somali infatti, sono stati addestrati nelle caserme italiane. Tale apparato di scuola italiana si rendeva poi responsabile di crimini contro la popolazione somala. L'esercito militare italiano è complice del regime dittatoriale di Siad Barre e dell'avvenuto degrado somalo. L'operazione "Restore Hope" non è altro che una tattica economica per ripristinare il mercato della Somalia, che, una volta reinserito nell'asse capitalistico mondiale sarà gestito dalla potenza americana.Gli USA stanno difendendo degli interessi petroliferi (la Somalia ne è molto ricca, la "Conoco Oil" è un esempio), oltre che controllare militarmente una regione importante, posta di fronte alla penisola arabica e di ingresso al commercio al Mar Rosso. Tutto è lecito nel nome dell'imperialismo capitalista.Il servizio militare è un'azione di sottomissione alla quale le autorità obbligano i popoli, non si deve prendere le armi all'ordine dei padroni e nemmeno combattere per i loro sporchi interessi politici ed economici.Per finire io non vi riconosco alcun diritto di proprietà sulla mia vita e sulla mia persona, né tanto meno ho obblighi e doveri verso di voi e tutto ciò che rappresentate (quello che la vostra società "civile" ha prodotto in negativo), dato che siete ciò che disprezzo ed odio.Meglio "combattere" per un diritto alla libertà piuttosto che a favore del capitale, dello stato e delle autorità che tentano in ogni momento della mia vita di togliermi questo diritto, tramite le vostre leggi, la vostra dittatura autoritaria, i vostri obblighi verso questa società.

Daniele Marra (Suisio)