Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 23 nr. 199
aprile 1993


Rivista Anarchica Online

Il complesso del coccodrillo

Cara e tenera Maria, la tua poesia ("A" 198, pag. 39) è bellissima. Ne avevo scritta una "in tema" nel lontano 1990, che diceva: "...se la mela è bella, è bella perché è tonda, / come la luna, il sole, la rosa, l'uovo e l'onda / in quanto all'amore lo sa fare bene / chi apprezza la vita, il mondo e le cene / "pesante" è un aggettivo poco gradito / ma non tocca solo a chi ha troppo appetito / il carattere "pesante" molto spesso / ce l'ha chi non fa mai qualche eccesso" e terminava con un gioioso "vaffanculo" ai dietologi; ma la tua poesia è veramente una perla di delicatezza. Ma sì ! E' vero, ci sono anche delle donne che non vogliono lasciarsi ingabbiare, restringere o allargare. Ne ho conosciute (poche) e devo dire che questa accettazione (non nel senso di squartamento) del corpo femminile "così com'è" (nostro e altrui) è in perfetta sintonia con l'amore per se stesse e con la stima di sé, cose che a noi donne generalmente scarseggiano. E questo non per far di tutte le erbe un fascio, ma per picchiare casomai i fasci con le erbe (possibilmente ortiche). E mi sono tornate alla mente, come dei flash, immagini di riti a me oscuri e di cose che non avevano altro senso se non quello dell'autodistruzione, come mia madre che passava con angoscia da una dieta a quell'altra per poi ricominciare a mangiare, in piedi e girata di spalle per non farsi vedere da noi, e se qualcuno entrava improvvisamente in cucina sorprendendola nell'angolo con una susina in bocca, era capace di ingoiarsela fantozzianamente intera...o come quella tipa, secca come un chiodo, che morì per una dieta, "disidratata" (non l'ho letta sul giornale ma l'ho conosciuta)...o come quella ragazza sudamericana incontrata casualmente sul treno che era venuta qui per lavorare, ma siccome si era accorta che "qui" il suo corpo non corrispondeva ai canoni imposti dalla moda, lavorava in pratica per pagarsi il dietologo (!); come ??? "..in America latina le spagnole/si distinguono per la loro bella mole/ sono agili e ballano con gioia/ non conoscono il silenzio, e la noia/ le ciccione ballano come quelle magre/ alle feste paesane, alle fiere, alle sagre/ ci sono negre di più d'un quintale/ che muovono i fianchi in un modo speciale...", (sempre la poesia che scrissi, e che non ho mai avuto il coraggio di divulgare). Sarà un effetto del "sottosviluppo" sarà che queste donne sono "retrograde" come dice una mia amica a proposito delle cavernicole che non si mettono modernamente a dieta, ostentando sfacciatamente tutte quelle cose che oggi come oggi, coi tempi che corrono, non servono più...forse, chissà, è un fatto di tempi e non di spazi. Sta di fatto che moltissime hanno un rapporto conflittuale col cibo, di piacere/colpa/piacere/colpa, amano mangiare o preparare da mangiare e dopo pranzo si misurano o misurano chi sta seduto accanto a loro. È il famoso complesso del coccodrillo, e suona in genere dopo le mangiate mega (mitico!!!). Cara Maria, forse hai ragione tu quando dici che un'estetica nuova non serve, dovremmo accettarci così come siamo, per quello che siamo, senza promuovere Crostate, pardon, Crociate, senza finanziare le Brigate AntiWeight Watchers o chi mette le bombe caloriche sotto i cartelloni pubblicitari...E' anche vero però che c'è molto lavoro da fare, a partire da sé, e a tornarci senza farsi troppo male. Un abbraccio LIPIDINOSO.

Pralina (Firenze)