Rivista Anarchica Online
I miei dubbi sul "garantismo" di lor signori
di Mauro Decortes - Maddalena Sternai
Manette a Carra: parla Valpreda
Le manette ai polsi del dc Carra hanno suscitato un putiferio nel
mondo politico italiano. Ne parliamo
con Pietro Valpreda che a suo tempo - all'indomani della strage di Piazza Fontana, nel dicembre '69 -
subì
un trattamento del tutto speciale.
L'attuale rigurgito di garantismo mi ha fatto sorgere numerosi dubbi e sospetti dato il particolare momento
politico che stiamo vivendo. Solo oggi infatti si scopre che a Pianosa il tenore di vita è al limite di
sopportazione, dopo che centinaia di detenuti l'hanno subito e decine e decine di compagni vi sono stati
rinchiusi. Allo stesso modo solo oggi il carcere preventivo, da sempre piaga del sistema giudiziario italiano,
viene denunciato in quanto tale dopo che, come ben sappiamo, alcuni detenuti hanno scontato fino a dieci anni
per vedersi poi giudicare innocenti, ma allora non una delle "nobili voci garantiste" attuali si è levata
in loro
difesa. Ci sono state battaglie per l'abolizione delle manette, delle estradizioni, per la possibilità di
leggere in
carcere tutti i quotidiani e la stampa in genere, fino alla lotta per il disarmo della polizia, per l'immediata
assistenza dell'avvocato a ogni inquisito e per altre istanze civili. La stessa Amnesty International nel 1962 ha
condannato l'Italia riguardo alla carcerazione preventiva e alle condizioni disumane in cui versa la popolazione
detenuta, eppure la levata di scudi "democratica" e garantista è avvenuta solo alla visione di Carra in
manette.
Sappiamo che la condizione delle carceri è esplosiva da tempo: i limiti di
possibilità ricettiva delle
strutture sono stati ampiamente superati; i detenuti sono sottoposti a torture fisiche e psicologiche come
la totale mancanza di riscaldamento durante l'inverno verificatasi in alcune carceri, la negazione
improvvisa e immotivata di permessi precedentemente approvati, trasferimenti punitivi per chi cerca di
far valere i propri diritti e numerosi altri maltrattamenti. Eppure la questione carceraria è poco sentita
se non del tutto trascurata nel nostro paese, come prova, per fare un solo esempio, il fatto che un unico
testo abolizionista "Abolire le pene" di N. Christie del 1981 sia stato tradotto in italiano. Ora invece la
coscienza "civile" sembrerebbe svegliarsi da un lungo letargo.
No, non c'è alcun risveglio, qui non si tratta di una avvenuta sensibilizzazione ma di una ennesima
difesa da
parte dei mass media di chi detiene il potere. Oltretutto non credo assolutamente che i vip e i politici che oggi
sono stati arrestati siano stati trattati alla stessa stregua degli altri detenuti: sono stati interrogati dal giudice in
giornata o il giorno dopo l'arresto, mentre in carcere c'è chi aspetta il giudice anche venti giorni o un
mese; dopo l'interrogatorio, ben pochi sono tornati in cella, hanno avuto quasi tutti gli arresti domiciliari; per
loro
l'isolamento prima dell'interrogatorio del giudice, ha significato l'impossibilità di parlare con gli altri
detenuti,
mentre nel 50% dei casi la cella d'isolamento significa andare alle celle di punizione, andare ai topi. I "detenuti
di classe" non hanno subito trasferimenti faticosi, né maltrattamenti di alcun genere, non uno di loro
è stato
vittima di errore giudiziario, errori che in Italia superano il 33% dei casi.
D'accordo, ma non credi che sia una incongruenza da parte di un anarchico lamentarsi se
c'è chi pretende
e ottiene condizioni di galera più umane?
Ma questi "signori" non vogliono cambiare il sistema carcerario e le sue regole, semplicemente non
vogliono
subirlo loro. Non dimentichiamoci che coloro che lamentano oggi la durezza e iniquità del sistema
carcerario
sono gli stessi che fino ad ora tale sistema hanno difeso e sostenuto. Ovviamente, in quanto anarchico, sono per
l'abolizione dei sistemi punitivi e delle istituzioni totali ma la nostra lotta non può certo passare
attraverso la
difesa di chi ne garantisce l'esistenza mediante il suo stato autoritario e gerarchico.
...Né attraverso magistrati che a seconda delle forze che devono assecondare e da cui
sono favoriti oggi
"scoprono" politici ladri e ieri coprivano politici mafiosi e stragisti.
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