Rivista Anarchica Online
Non indossiamo crudeltà
di Lega Anti Vivisezione
Centinaia di milioni di animali vengono uccisi ogni anno per produrre pellicce:
soltanto nel nostro Paese, sono
più di quaranta milioni fra visoni, ermellini, volpi, zibellini, scoiattoli ad essere consumati per la
vanità di chi
sceglie di indossare un capo d'abbigliamento insanguinato. Con l'obiettivo di contrastare una delle
più potenti lobby del nostro Paese, la L.A.V. ha dunque deciso di
lanciare una campagna nazionale per la messa al bando delle pellicce, della loro produzione, del commercio e
dell'allevamento di animali a tal scopo. Non è una provocazione, né soltanto un desiderio o uno
slogan, ma un
obiettivo che deve trasformare definitivamente la pelliccia in uno status symbol negativo, affinché anche
in
Italia, come già in Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Svizzera, Stati Uniti questo mercato di morte possa
tramontare definitivamente. 9.300.000 donne italiane (il 38,5%, con accentuazione nei ceti superiori, tra
le laureate e nella terza età) non
possiede e non desidera una pelliccia "neanche se la ricevesse in regalo". E' questo uno dei risultati
più incoraggianti della ricerca campionaria realizzata nel marzo '92 per conto
dell'Associazione italiana della Pellicceria (A.I.P.). E se il 31,7% (cioè 7.700.000 donne) possiede
già ora
almeno una pelliccia, è alle 6.600.000 che la vorrebbero (per circa la metà convinte che ci
riusciranno) che
rivolgiamo la nostra attenzione: si tratta soprattutto di 14/34enni, di classe media, soprattutto
impiegate. Dobbiamo impedire che si concretizzi l'obiettivo dei pellicciai, che è quello di vendere,
nella stagione '92/'93,
un milione e mezzo di capi d'abbigliamento. A casa, in ufficio, a scuola si potrà firmare la petizione
rivolta ai
Presidenti di Camera e Senato contro questo massacro vergognoso (...). "Il commercio di pellicce è
la più insidiosa causa di pregiudizio contro i popoli indigeni... Questo perché a causa
del commercio di pellicce ci siamo allontanati dal nostro modo di vita tradizionale. Attualmente il governo
canadese e l'industria internazionale di pellicce stanno usando la condizione dei popoli indigeni per assicurare
la sopravvivenza dell'industria delle pellicce, non quella dei popoli indigeni. Hanno distorto la storia per salvare
un'industria che uccide i nostri fratelli; un'industria da cui non traggono profitto i popoli indigeni" (Paul
Hollingsworth, indiano canadese fondatore della "Native Animal Brotherhood"). La messa al bando delle
pellicce, della loro produzione, commercio e allevamento nel nostro Paese è la
conclusione di un processo di riconversione dell'attività nel ramo della pellicceria che riteniamo
opportuno e
praticabile. E' questo l'obiettivo delle proposte di legge contro le pellicce, che la L.A.V. ha deciso di sostenere
lanciando una petizione nazionale allo scopo di rafforzare questa richiesta a livello parlamentare. Le proposte
prevedono un piano triennale, a cura del Ministro per l'Industria, il Commercio e l'Artigianato, che individui
i settori e l'attività di produzione e commercializzazione che, per criteri di priorità nelle scelte
strategiche di
sviluppo ambientalmente compatibile del Paese e per criteri di economicità, possano sostituire quelli
di cui la
legge prevede la soppressione, il piano deve inoltre provvedere alla quantificazione annuale delle risorse
necessarie per la riconversione, gli interventi di riqualificazione del personale impiegato in nuove
attività. Viene
istituito un fondo per la riconversione dell'industria e del commercio delle pellicce in cui confluiscono anche
i proventi dell'IVA, innalzata al 50%, sui capi venduti sino all'entrata in vigore del divieto di commercio delle
pellicce, previsto per il primo gennaio 1996. Il piano di riconversione che la L.A.V. chiede è simile
a quello per la riconversione dell'industria bellica,
proprio perché quella rappresentata dalla pelliccia è una guerra contro gli animali, insensata e
voluttuaria, a cui
si può e si deve mettere fine (...).
- Manifestazione nazionale contro le pellicce sabato 28 novembre, dalle ore 14,30, a Venezia con corteo
dalla
Stazione S. Lucia (per informazioni: Lav Mestre, tel.: 041/935619). - Iniziative contemporanee in molte
città in occasione delle tre giornate nazionali di manifestazioni locali che
si svolgeranno nei giorni di sabato 5, 12 e 19 dicembre. - Petizione ai Presidenti di Camera e Senato in
appoggio alle proposte di legge nazionali per la messa al bando
delle pellicce, della loro produzione, del loro commercio e dell'allevamento di animali. - Distribuzione del
nuovo dépliant informativo contro le pellicce, stampato in un milione di copie. - Nuovo video con
le immagini di come gli animali da pelliccia vengono allevati, massacrati con la corrente
elettrica, la rottura delle ossa cervicali, l'asfissia, il colpo alla nuca o catturati con le tagliole. E' possibile
richiedere il filmato di 30' (disponibile sia in VHS che in formati professionali). - Spedizione delle pellicce
che magari sono nascoste nell'armadio: la L.A.V. le brucerà con tante altre davanti
alle più grandi pelliccerie. Riceverete un bellissimo regalo animalista in cambio. - Nuovi manifesti
per affissioni in tutte le città italiane, in contemporanea, da lunedì 31 ottobre. - Blocco dei
centralini delle TV locali che organizzano aste di pellicce. - Boicottaggio dei prodotti con concorsi che
mettono in palio pellicce; scrivere lettere di protesta alle ditte . - E' possibile richiedere alla L.A.V. gli altri
materiali della campagna (opuscolo, adesivo, specchio, locandina,
t-shirt, mostra fotografica, calendario '93 con diverse tavole antipelliccia) o inviare una sottoscrizione
straordinaria in appoggio all'iniziativa.
L.A.V. Lega Anti Vivisezione Via Santamaura, 72 - 00192 Roma
|