Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 22 nr. 195
novembre 1992


Rivista Anarchica Online

Non indossiamo crudeltà
di Lega Anti Vivisezione

Centinaia di milioni di animali vengono uccisi ogni anno per produrre pellicce: soltanto nel nostro Paese, sono più di quaranta milioni fra visoni, ermellini, volpi, zibellini, scoiattoli ad essere consumati per la vanità di chi sceglie di indossare un capo d'abbigliamento insanguinato.
Con l'obiettivo di contrastare una delle più potenti lobby del nostro Paese, la L.A.V. ha dunque deciso di lanciare una campagna nazionale per la messa al bando delle pellicce, della loro produzione, del commercio e dell'allevamento di animali a tal scopo. Non è una provocazione, né soltanto un desiderio o uno slogan, ma un obiettivo che deve trasformare definitivamente la pelliccia in uno status symbol negativo, affinché anche in Italia, come già in Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Svizzera, Stati Uniti questo mercato di morte possa tramontare definitivamente.
9.300.000 donne italiane (il 38,5%, con accentuazione nei ceti superiori, tra le laureate e nella terza età) non possiede e non desidera una pelliccia "neanche se la ricevesse in regalo".
E' questo uno dei risultati più incoraggianti della ricerca campionaria realizzata nel marzo '92 per conto dell'Associazione italiana della Pellicceria (A.I.P.). E se il 31,7% (cioè 7.700.000 donne) possiede già ora almeno una pelliccia, è alle 6.600.000 che la vorrebbero (per circa la metà convinte che ci riusciranno) che rivolgiamo la nostra attenzione: si tratta soprattutto di 14/34enni, di classe media, soprattutto impiegate.
Dobbiamo impedire che si concretizzi l'obiettivo dei pellicciai, che è quello di vendere, nella stagione '92/'93, un milione e mezzo di capi d'abbigliamento. A casa, in ufficio, a scuola si potrà firmare la petizione rivolta ai Presidenti di Camera e Senato contro questo massacro vergognoso (...).
"Il commercio di pellicce è la più insidiosa causa di pregiudizio contro i popoli indigeni... Questo perché a causa del commercio di pellicce ci siamo allontanati dal nostro modo di vita tradizionale. Attualmente il governo canadese e l'industria internazionale di pellicce stanno usando la condizione dei popoli indigeni per assicurare la sopravvivenza dell'industria delle pellicce, non quella dei popoli indigeni. Hanno distorto la storia per salvare un'industria che uccide i nostri fratelli; un'industria da cui non traggono profitto i popoli indigeni" (Paul Hollingsworth, indiano canadese fondatore della "Native Animal Brotherhood").
La messa al bando delle pellicce, della loro produzione, commercio e allevamento nel nostro Paese è la conclusione di un processo di riconversione dell'attività nel ramo della pellicceria che riteniamo opportuno e praticabile. E' questo l'obiettivo delle proposte di legge contro le pellicce, che la L.A.V. ha deciso di sostenere lanciando una petizione nazionale allo scopo di rafforzare questa richiesta a livello parlamentare. Le proposte prevedono un piano triennale, a cura del Ministro per l'Industria, il Commercio e l'Artigianato, che individui i settori e l'attività di produzione e commercializzazione che, per criteri di priorità nelle scelte strategiche di sviluppo ambientalmente compatibile del Paese e per criteri di economicità, possano sostituire quelli di cui la legge prevede la soppressione, il piano deve inoltre provvedere alla quantificazione annuale delle risorse necessarie per la riconversione, gli interventi di riqualificazione del personale impiegato in nuove attività. Viene istituito un fondo per la riconversione dell'industria e del commercio delle pellicce in cui confluiscono anche i proventi dell'IVA, innalzata al 50%, sui capi venduti sino all'entrata in vigore del divieto di commercio delle pellicce, previsto per il primo gennaio 1996.
Il piano di riconversione che la L.A.V. chiede è simile a quello per la riconversione dell'industria bellica, proprio perché quella rappresentata dalla pelliccia è una guerra contro gli animali, insensata e voluttuaria, a cui si può e si deve mettere fine (...).

- Manifestazione nazionale contro le pellicce sabato 28 novembre, dalle ore 14,30, a Venezia con corteo dalla Stazione S. Lucia (per informazioni: Lav Mestre, tel.: 041/935619).
- Iniziative contemporanee in molte città in occasione delle tre giornate nazionali di manifestazioni locali che si svolgeranno nei giorni di sabato 5, 12 e 19 dicembre.
- Petizione ai Presidenti di Camera e Senato in appoggio alle proposte di legge nazionali per la messa al bando delle pellicce, della loro produzione, del loro commercio e dell'allevamento di animali.
- Distribuzione del nuovo dépliant informativo contro le pellicce, stampato in un milione di copie.
- Nuovo video con le immagini di come gli animali da pelliccia vengono allevati, massacrati con la corrente elettrica, la rottura delle ossa cervicali, l'asfissia, il colpo alla nuca o catturati con le tagliole. E' possibile richiedere il filmato di 30' (disponibile sia in VHS che in formati professionali).
- Spedizione delle pellicce che magari sono nascoste nell'armadio: la L.A.V. le brucerà con tante altre davanti alle più grandi pelliccerie. Riceverete un bellissimo regalo animalista in cambio.
- Nuovi manifesti per affissioni in tutte le città italiane, in contemporanea, da lunedì 31 ottobre.
- Blocco dei centralini delle TV locali che organizzano aste di pellicce.
- Boicottaggio dei prodotti con concorsi che mettono in palio pellicce; scrivere lettere di protesta alle ditte .
- E' possibile richiedere alla L.A.V. gli altri materiali della campagna (opuscolo, adesivo, specchio, locandina, t-shirt, mostra fotografica, calendario '93 con diverse tavole antipelliccia) o inviare una sottoscrizione straordinaria in appoggio all'iniziativa.

L.A.V. Lega Anti Vivisezione
Via Santamaura, 72 - 00192 Roma