Rivista Anarchica Online
Tra occupazione e repressione
di Kollettivo Arkano
Anche a Pordenone, città di provincia ricca e borghese, esiste una
piattaforma di lotta, espressa dal kollettivo
per gli Spazi Sociali "ARKANO". Dopo anni di conformismo, appiattimento e abulia a tutti i livelli, in questa
città stiamo tentando di riaggregare i giovani e non solo, allo scopo di ottenere uno spazio che
attualmente non
esiste, libero dal capitale, dalla droga di stato e al di fuori di qualsiasi schema istituzionale, un posto che sia
okkupato ed autogestito. Cinque sono stati i tentativi di okkupazione, il più lungo dei quali durato solo
venti
giorni, e diverse le manifestazioni di protesta organizzate assieme alle altre realtà di lotta di Veneto e
Friuli. Le nostre iniziative, come un po' dappertutto, ormai grazie al PIANO TREVI, sono state sempre
duramente
represse, con cariche delle forze dell'ordine, che nessuno spazio in questa città lasciano al dissenso non
violento
e alla libera espressione delle proprie idee. Oggi abbiamo ancora un Centro Sociale, 16 compagni sono stati
denunciati per furto di energia elettrica, okkupazione e danneggiamenti per la prima esperienza del novembre
dell'anno scorso, questi ragazzi avranno il processo il 17 settembre. Altri tre compagni sono stati denunciati per
oltraggio e violenza contro pubblico ufficiale, per gli scontri avvenuti per autodifesa durante la manifestazione
dell'11 aprile, anche loro finiranno sotto processo in febbraio dell'anno prossimo; questa manifestazione
è stata
volutamente autorizzata, e allo scopo di protestare contro gli sgomberi precedenti, contro tutti i tipi di
repressione e per ribadire la nostra determinazione ad avere uno spazio nostro. Questa è la nostra
situazione,
in questo momento stiamo preparando la difesa politica per i processi, ciò significa dotarsi di avvocati,
che qui
da noi non sono gratuiti perché nessuno di loro è un compagno o un simpatizzante. Per questo
motivo ci
rivolgiamo al movimento antagonista nel suo insieme per chiedere una solidarietà sì politica
ma soprattutto
economica, considerando che i compagni inquisiti rischiano grosse pene e che non posseggono la somma
necessaria per pagare la propria difesa. Chi volesse contribuire, può farlo spedendo tramite c/c postale
al
seguente numero 11061595 intestato a De Sibio Marco una qualsiasi somma anche simbolica specificando la
causale del versamento (SPESE PROCESSUALI). Rivendichiamo la nostra determinazione a proseguire nella
lotta che abbiamo cominciato, sollecitiamo la ripresa da parte di tutti i momenti di azione diretta collettiva,
contro questo Stato MAFIOSO E REPRESSIVO e contro tutte le espressioni di KAPITALISMO.
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