Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
Next
ensemble "...Nel 1983 in una normalissima rassegna di
musica jazz, il NEXT ENSEMBLE eseguì, lasciando tutto il
pubblico smarrito, il brano K 504 di Mozart per orchestra d'archi, rigorosamente ed ironicamente in playback,
eseguito da un fantomatico sestetto d'archi con direttore. Una performance che puntava all'ironia e alla
dissacrazione di certe situazioni gerarchiche e certe regole che nulla hanno a che vedere con la creatività
dei
Grandi Musicisti. Sul palco avvenne di tutto: gag tra il direttore e gli esecutori, lancio di spartiti ed archetti,
leggii che volavano, per un pubblico sbigottito che non riusciva più a tenere il proprio ruolo anche
perché gli
applausi erano rigorosamente in playback. Parte del pubblico, capendo la situazione, si divertì con i
musicisti.
Altri furono fermati dalla polizia prima di un vero e proprio linciaggio...". Assieme al loro primo disco,
quelli dell'associazione Next Music di Porto Empedocle (Agrigento) hanno
mandato una lettera in cui dichiarano la propria disponibilità a qualsiasi iniziativa ed esperienza: grazie
per il
disco (davvero interessante e attraente) e anche per la proposta, che giro volentieri a quanti, tra i lettori,
organizzano incontri musicali poco convenzionali. Più che di "genere musicale", quello del Next
Ensemble è
un terreno d'incontro tra strade espressive diverse: formazione aperta e flessibile (duo, trio, quartetto, quintetto,
orchestra), la bussola impazzita nell'orientamento, indecisa a soffermarsi su tracce di arie popolari,
frequentazioni jazz, incursioni in territori free e, non ultimo, un grande amore per la musica d'avanguardia e
contemporanea. Anime (agitate) del progetto sono Filippo Portera (sax e flauto) e Sandro Sciarratta
(contrabbasso, electronics): la comunicazione passa attraverso i suoni e le dichiarazioni polemiche e scomode,
la musica come pretesto per costruire rapporti umani, per tentare scambi culturali, per costruire idee e occasioni.
Musicisti che hanno qualcosa da dire, con urgenza. Chi ha la memoria lunga ricorderà FUNKWAGEN,
un
gruppo aperto attivo a Bolzano dalla fine degli anni Settanta alla meta degli Ottanta: geograficamente lontano
rispetto alla Sicilia del Next Ensemble, ma certo simile a questo come linguaggio, aspirazioni, sogni, disagio,
tensioni e nervosismo. Simile è anche il gusto della provocazione, come simili sono gli spettri:
André Breton
("Non c'è grande spedizione in arte che non venga intrapresa, anche a rischio della vita"), John Cage,
gli Area.
Informazioni e contatti: Next Music, Casella postale 86, 92014 Porto Empedocle (Agrigento).
Nautilus E'
disponibile il catalogo aggiornato di NAUTILUS, centro torinese che produce e distribuisce agitazioni sotto
forma di libri, dischi, nastri e videocassette. Leggo dalla presentazione, e riporto testualmente: "...Minimo
contatto con le strutture di elaborazione, produzione e distribuzione della cultura ufficiale, massima propensione
ad una creatività che non si consideri attività economica, tentativo costante di produrre e
distribuire materiali
che superino la logica del mercato della cultura, delle sue regole ed imposizioni, quindi una attività
tendenzialmente "altra" e istintivamente "contro"": questo in sintesi lo spirito di Nautilus. Di per sé i
concetti
che animano la nostra iniziativa sono del tutto assimilabili a quelli di libertà, rivolta, sedizione,
fermento,
autogestione, idee e pratiche queste che continuiamo a considerare tra le poche che possono metterci in grado
di essere padroni di noi stessi. Chi in Nautilus agisce è convinto che a nulla di realmente significativo,
per lo
sviluppo pieno e libero della persona, approdano quanti vendono la propria creatività al mercato della
cultura,
si inebriano del loro inserimento nel gran serraglio degli artisti o nel più ordinato ambito librario,
discografico,
distributivo. Non ci credono e si sforzano di non inserirvisi. Nella pratica, oltre a digrignare i denti in direzione
di cose-persone-pensieri-atteggiamenti a loro sgraditi, quelli di Nautilus stampano (bene) dei materiali (spesso)
interessanti a prezzi più che accettabili. Scegliendo a caso nel catalogo: le videocassette con i
cortometraggi di
CASANDRA STARK, il nastro dell'Antidote Tour degli EX assieme ai CHUMBAWAMBA, e un saggio di
Pino Bertelli sull'anarchia nel cinema di Luis Bunuel. Contatti: Nautilus, casella postale 1311, 10100
Torino.
Mimi festival
1992 L'appuntamento annuale con il MIMI Festival
è confermato. Dal 9 al 12 Luglio prossimo si terra all'Etag des
Aulnes, nelle vicinanze di St. Martin de Crau (Francia), la settima edizione della Rassegna Internazionale delle
Musiche Innovatrici diretta da Ferdinand Richard. Dagli inizi "autogestiti" ed economicamente traballanti, si
è via via passati a collaborazioni sempre più frequenti con le amministrazioni locali, che hanno
assicurato un
solido sostegno a questa manifestazione senza intaccare più di tanto l'indipendenza delle scelte degli
organizzatori. Il programma di questa volta segue la tendenza dell'edizione precedente: una presenza
francese molto
consistente e il resto del mondo rappresentato facendo girare veloce il mappamondo e scegliendo un po' a caso
tra nomi pressoché sconosciuti, a differenza di altre rassegne divenute tappe degli european tours di
artisti già
affermati. Per la prima volta c'è in programma un nome italiano, quello di CARLO ACTIS DATO (tra
parentesi,
gran bella scelta!). Inoltre, si preannuncia interessante la performance del manipolatore di suoni americano BOB
OSTERTAG, anche se il "pezzo forte" del MIMI 92 sarà con tutta probabilità la prima
rappresentazione europea
di "Le tresor de la Langue" del chitarrista canadese RENE' LUSSIER. Impossibile, al MIMI Festival, evitare
le novità: quest'anno, oltre alle estenuanti-ma-attraenti maratone pomeridiane improvvisate, oltre agli
stand di
dischi e cd in vendita a prezzo ridotto, agli incontri ravvicinati con sperimentatori giunti da lontano (tutte cose
da tempo garantite), si aggiunge una sezione di cinema, "ovviamente" sperimentale. L'ingresso alle
manifestazioni è gratuito (grazie appunto all'interessamento delle amministrazioni locali). E' possibile
trovare
con relativa facilità una sistemazione in albergo a prezzo accessibile e/o in campeggio: è
consigliabile
comunque un colpo di telefono all'Office du Turisme di St. Martin de Crau, al numero 0033-90-471729.
Stephen
James Assistendo ad una sua recente lezione/incontro
sulla musica classica Indiana, mi sono accorto che nel parlare
con STEPHEN JAMES è stato facile (per me, come per gli altri intervenuti) scivolare in domande
"tecniche"
che non lo riguardavano direttamente. Cerco di spiegarmi un po' meglio: gli si è si chiesto delle sue
esperienze
di studio, di viaggio, di musica, ma la curiosità era essenzialmente concentrata sui suoi numerosissimi
incontri,
collaborazioni ed amicizie: Ravi Shankar, George Harrison, John McLaughlin per dire qualche nome.
Trentacinque anni, "americano piuttosto scontento della propria situazione" e quindi viaggiatore solitario
(India, l'Europa, prima dell'Est poi in Svizzera, Germania, Francia), Stephen James ha sempre vissuto il fatto
musicale più come un affare personale che come un'occasione da sfruttare. La scelta dell'universo
culturale
dell'India, e in particolare della musica classica di quel paese, è stata spontanea. A differenza
dell'espressione
musicale classica occidentale, quella indiana è contraddistinta da strutture portanti esili se non
addirittura non
codificate, e grandi spazi di libertà e interpretazione. L'evento musicale viene quindi a trovarsi sospeso
tra
pensiero, immaginazione ed utopia. Un'esecuzione non è mai fine a sé stessa, e si incastra
mirabilmente in un
mosaico di ore del giorno, periodi dell'anno, stati della mente, serenità interiore e dell'esecutore, e
dell'ascoltatore. Un'unione cosmica ideale e perfetta. Virtuoso di violino e sarod (uno strumento a corde con una
lunga tastiera metallica, che si potrebbe paragonare alla chitarra occidentale), Stephen James ha vissuto a lungo
in India, frequentando le scuole di grandi maestri come Shri Vasant Rai e, in seguito, di Ravi Shankar, di cui
è divenuto allievo prediletto. Negli anni Settanta partecipa all'lndian Classical Music Festival
organizzato da
Ravi Shankar - il primo in occidente - in duo con il flautista Satchdev, e al Jazz Blues Fusion Festival di New
Delhi. Si stabilisce in India, poi a New York, in Svizzera e a Budapest: negli anni Ottanta è
continuamente in
viaggio, e tiene centinaia di concerti, nonché lezioni e seminari. Tra i numerosissimi artisti e
musicisti di generi e stili diversi incontrati nel suo cammino, collabora con il
percussionista indiano Zakir Hussain, il poeta Robert Bly, il gruppo musicale ungherese Makam, il Calcutta
Trio, la danzatrice indiana Sitara Devi, e qui in Italia l'arpista Vincenzo Zitello e il percussionista Bebo Baldan.
Quando gli ho fatto notare che la sua biografia è fitta di collaborazioni ma che mancano sue
testimonianze
musicali come "protagonista", Stephen ha acconsentito volentieri alla pubblicazione di alcune sue registrazioni.
Su etichetta Divergo, quindi, è disponibile una cassetta (durata un'ora, registrazione digitale, nastro e
confezione
di alta qualità, etc.) intitolata "Raga and tala". In essa sono raccolti due raga registrati a Parigi lo scorso
mese
di aprile assieme al percussionista indiano Anindo Chatterjee. Come gli altri titoli del catalogo di Divergo,
anche questa cassetta è offerta ai lettori di "A" Rivista Anarchica come occasione per sostenere la
rivista: il
prezzo di 10.000 lire è comprensivo delle spese di spedizione. Per richiedere questo nastro, oltre alle
altre
pubblicazioni di Divergo, scrivere direttamente in Redazione: Divergo c/o Editrice A, casella postale 17120,
20170 Milano.
Musiche Apprendo dal nuovo
numero (il 12, primavera 1992) della rivista MUSICHE, che ci sono guai in vista per gli
americani NEGATIVLAND a causa del loro recente 12" intitolato "U2" e contenente una versione massacrata
a colpi di sovra-incisioni di "I still haven't found what l'm looking for", vecchio cavallo di battaglia dell'era
epico-evangelica del famoso quartetto irlandese. Rigurgiti di censura, intoccabilità dei mostri sacri,
violazione
di copyright, semplici polemiche, un modo come un altro per farsi un po' di pubblicità? Niente, oppure
un po'
di tutto questo. Oltre che in questa dis/avventura, in questo numero di Musiche ci si imbatte in Frank Zappa,
Robert Wyatt, Diamanda Galas, Cassiber, Magma, Kalahari Surfers, e un mucchio di altri protagonisti di un
mondo parallelo assolutamente ignorato o frainteso dalla stampa musicale di regime. Quello che è
davvero bello
di Musiche è che sta diventando una pubblicazione scomoda, irritante, antipatica e polemica: ottime
ragioni per
sostenerla, ed abbandonarsi a una rivista che non sa, non può e non deve restarsene zitta! Musiche si
trova nelle
principali librerie, e in alcuni negozi di dischi "illuminati". L'abbonamento a quattro numeri costa 22 mila
lire, da versare sul c/c postale n. 12966198 intestato a Riccardo
Pioli, piazza Brin 13, 19100 La Spezia.
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