Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 22 nr. 188
febbraio 1992


Rivista Anarchica Online

12 dicembre, 22anni dopo
di Marco Serio

COSA SUCCEDE SE SI CHIEDE AGLI STUDENTI...
voci raccolte al corteo del 12 DICEMBRE

Milano 12 dicembre l99l, la partenza del corteo per Piazza Fontana 22 anni dopo. Un formicaio di facce giovani e giovanissime, striscioni, voci dai megafoni lontane, quasi incomprensibili.
ALTRE VOCI: "La responsabilità della strage è dello stato perché non ha saputo trovare i colpevoli". "Scendere in piazza dopo tanto tempo serve, sì, serve a dare solidarietà ai parenti delle vittime che non devono sentirsi soli". "Manifestare serve a ricordare quei ragazzi(!) che sono morti". "La responsabilità della morte di Pinelli? non so chi sia Pinelli,". "È stato organizzato un altro corteo oltre questo? non lo sapevo". "Il 12 dicembre è un lutto nazionale".
SLOGAN: Dal corteo sui passanti piombano certezze taglienti "Brescia, Bologna, Piazza Fontana, mano fascista regia democristiana!!!". I passanti guardano, il corteo passa veloce.
INUTILE: "Questo corteo non serve" è la prima cosa che penso; come si può comunicare qualcosa riguardo al 12 dicembre sapendone poco niente? Infatti non si è comunicato, si è commemorato: si partecipa a un rito/spettacolo senza comprenderne il significato. Eppure dei motivi per "attualizzare" il 12 dicembre ce ne sono: la svolta autoritaria che si sta compiendo passa anche attraverso la cancellazione/riscrittura di capitoli scomodi della nostra storia: lo stato delle stragi è lo stesso che vuole autoriformarsi e ricordarlo dà molto fastidio. Invece niente, il copione è un altro. Alla fine mi rimane l'impressione di aver assistito (e partecipato) allo spettacolo dell'opposizione: molta coreografia (c'era anche un enorme burattino con le fattezze di Andreotti), ma poi un vuoto che è difficile da riempire; sempre di più la gente consuma senza riflettere e anche un corteo diventa qualcosa da consumare, non da vivere.
La riflessione, l'analisi rimangono rinchiuse in stanze anguste: quelle occupate dai veri gruppi "di sinistra" e non è tutta colpa loro se non diventano patrimonio di tutti. Tira una brutta aria: il potere vuole fare la festa e non esiste un'opposizione credibile, efficace. Non so come si possa uscire da questo stallo, le solite risposte non bastano più, per il momento sarebbe sufficiente rendersene conto.
P.S. - Ne accennavo prima: il 12 dicembre a Milano sono stati organizzati due cortei, uno della sinistra "riformista", l'altro da quella "rivoluzionaria". Praticamente nessuno dei manifestanti sentiti sapeva il perché di questa divisione. Questione di egemonia...
Tira proprio una brutta aria.