Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 21 nr. 187
dicembre 1991 - gennaio 1992


Rivista Anarchica Online

IRL addio
di Paolo Finzi

Il n. 89, datato “autunno 1991" del periodico anarchico in lingua francese IRL, edito a Lione, reca in copertina una bella foto di alcuni rematori su una barca in un mare mosso, con sullo sfondo un faro. “É ancora lontana l'anarchia?" recita la scritta. Giriamo pagina ed ecco l'editoriale, intitolato "ultimo minuto”."Quello che tenete fra le mani è l'ultimo numero di IRL" - si legge verso la fine dell'articolo. Dunque, dopo oltre 15 anni e 89 numeri pubblicati, un'altra voce anarchica tace. E l'editoriale, firmato dai tre redattori Alain, Jean-Marc e Mimmo, tenta di spiegarne le ragioni: accanto a quelle per così dire "personali" (si accenna a modificazioni intervenute nelle evoluzioni personali, nei temperamenti, nei desideri), viene espressa la sofferta coscienza dell'insufficienza del patrimonio storico e teorico dell'anarchismo rispetto ai tempi attuali e alle profonde trasformazioni che li caratterizzano (nuova Europa, crollo del comunismo, rinascita virulenta dei nazionalismi, ecc.). IRL, sembra di leggere fra le righe, forse avrebbe potuto continuare, ma sarebbe stato sempre più ripetitivo - e questo non se lo potrebbe permettere. Non entriamo nel merito delle ragioni che hanno portato gli amici di IRL a tirare i remi in barca. E prendiamo atto che hanno in mente, seppur ancora da definire, nuovi progetti. Vogliamo qui solo esprimere il dispiacere che la scomparsa di IRL ci provoca. In questi nostri primi venti anni di pubblicazione di "A", IRL è stata una delle testate alle quali ci siamo sentiti - per molti aspetti - più vicini e con la quale, per varie ragioni, meglio siamo riusciti a collaborare. Non si è trattato solo della pubblicazione sulle nostre rispettive pagine degli stessi articoli o di contributi segnalati gli uni agli altri, oppure di altre forme concrete di quella collaborazione tra periodici anarchici affini, di cui spesso abbiamo sentito parlare ma che ben di di rado si concretizza. E' stata, pur nella differenza d'impostazione, di storie e di contesto, una questione di feeling. Tra i tratti più interessanti di IRL vi è stata la capacità di cogliere aspetti e tensioni libertarie anche dove queste non erano coscientemente espresse. E questo abbiamo cercato di fare anche noi di "A". Comune è stato il riferimento costantemente critico, orgoglioso ma non "religioso", al patrimonio storico e teorico dell'anarchismo. Simile anche il rifiuto di porsi come organo in qualche modo "ufficiale" del movimento anarchico o di sue particolari tendenze, senza per questo rinunciare ad esprimere nelle scelte editoriali un'impostazione precisa dell'essere anarchici oggi. E poi l'attenzione ai nuovi movimenti, ai punk, all'ecologia sociale, il rifiuto del lottarmatismo e del violentismo, l'attenzione per il mondo artistico come per quello sindacale, per il femminismo come per le comuni ecc.. Con IRL possiamo davvero dire - senza alcuna retorica - di aver percorso alcuni tratti di strada insieme. Negli ultimi anni, in effetti, IRL aveva perso anche ai nostri occhi parte di queste sue caratteristiche originali e varie scelte redazionali ci avevano lasciati perplessi. Pur sentendo nostri anche tanti dubbi e tante riflessioni dei compagni di Lyon (espressi anche nel lucido intervento di Alain Thevenet "Ma quale futuro?") noi di "A" preferiamo continuare a remare convinti come siamo che proprio le difficoltà del presente, fonti di tanti dubbi e di mai sufficienti riflessioni, richiedano la presenza di periodici quali hanno cercato di essere IRL ed "A". Non trovare più IRL tra i numerosi giornali e riviste anarchiche e libertarie che ci arrivano nella casella postale non sarà indolore. Speriamo davvero che prima o poi gli amici che ora smettono di editare IRL (ed gli altri che li hanno aiutati in tanti modi) possano mettere in mare una nuova barchetta e che, come una volta, noi la si possa ritrovare al nostro fianco. Il tempo, purtroppo, non mancherà: la navigata verso l'isola che non c'è non finirà mai. E l'anarchia resta e resterà sempre maledettamente lontana. Ma nello stesso tempo il tempo stringe perché la lotta per la libertà non può conoscere soste.