Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 21 nr. 186
novembre 1991


Rivista Anarchica Online

Anarchici ebrei in Inghilterra (1880-1914)
di Furio Biagini

Nel periodo antecedente la prima guerra mondiale, Londra fu sicuramente il centro del movimento operaio internazionale. Tutte le nazionalità dell'Europa si incontravano là: rifugiati italiani, tedeschi, francesi, rivoluzionari russi, polacchi, esuli spagnoli, ma anche operai scandinavi, olandesi, belgi. Fin dal 1830 esisteva una tradizione di associazioni politiche formate da immigranti, di cui una delle prime fu sicuramente la Société Démocratique Francaise, S.D.F. (conosciuta anche come Société Francaise d'Instruction, S.F.I.) fondata verso il 1835 da repubblicani e babuvisti francesi (1). La più importante sarà comunque la Communistishen Arbeiter Bildungs-Vereins, C.A.B.V. "Associazione comunista di istruzione degli operai ", fondata il 7 febbraio 1840 grazie anche all'aiuto della S.D.F.S.F.I. I suoi membri più famosi furono sicuramente C. Marx e F. Engels e il C.A.B.V., vero cuore della Lega dei Comunisti, patrocinò nel 1848 la pubblicazione del Manifesto del partito comunista (2). Benché la sua origine andasse ricercata all'interno degli ambienti rivoluzionari tedeschi, il C.A.B.V. conservò sempre nel corso della sua storia uno spiccato carattere internazionale: all'inizio vi predominerà l'elemento francese, poi, a seconda delle vicende politiche del continente, toccherà agli italiani, agli slavi, agli scandinavi, ai fiamminghi costituirne di volta in volta il nucleo più numeroso. Attorno a questa associazione ruoteranno tutte le prime iniziative per costruire una internazionale operaia - dalla Society of the Democratic Friends of all Nations istituita nell'autunno del 1844, passando per la Fraternal Democrats o l'International Association negli anni 1855-1859, per arrivare infine alla Prima Internazionale 1864 (3).
Situato nel West End di Londra dove esisteva la concentrazione maggiore di stranieri, il C.A.B.V. aveva nei periodi di massima attività numerose sezioni secondarie, di cui la principale si trovava nell'East End il quartiere più povero di Londra che si estendeva da Bishopsgate a Bow e da Bethnel Green a London Dock. Se negli anni 1850-1870 furono i lavoratori immigrati tedeschi a costituire la maggioranza della popolazione operaia del quartiere e dei membri di quella sezione, la situazione cambiò verso la fine degli anni settanta. Da allora, sempre più, furono gli ebrei dell'Europa orientale e centrale a popolare gli stretti e tortuosi vicoli dell'East End (4). Lo yiddish divenne la lingua delle strade di Whitechapel, St. George's e Mile End Town e le insegne in lettere ebraiche si moltiplicarono all'ingresso dei magazzini. È difficile dare una valutazione esatta del numero degli ebrei immigrati, ma si stima che tra il 1881 e il 1914, 180.000 ebrei abbiano raggiunto la Gran Bretagna. All'inizio del secolo su 60.000 ebrei di Londra, almeno 30.000 erano di origine straniera, e straniera la maggioranza degli ebrei che vivevano nell'East End (5).
Le ragioni di questo esodo, sono ben conosciute: la fame in Lituania (1867-69), che fu la causa scatenante della iniziale ondata di immigrazione, l'epidemia di colera in Polonia (1869), il pogrom di Odessa del 1871, l'introduzione del servizio militare obbligatorio in Russia (1874), la terribile ondata di pogrom del 1881 (6). La maggior parte partiva per gli Stati Uniti poiché l'Inghilterra era un paese di emigrazione piuttosto che di immigrazione, ma molti si fermavano anche a Londra, alcuni temporaneamente altri vi fisseranno stabilmente il loro domicilio. Oltre all'East End, gli immigrati ebrei si stabilirono anche nei bassifondi di Leeds, Manchester, Liverpool e Glasgow . La miseria era la loro sorte comune. Lontani dalle imponenti sinagoghe della rispettabile borghesia ebraica britannica, "si riunivano per le loro devozioni fra lautslayt (connazionali) all'interno di piccoli oratori improvvisati in alloggi di fortuna, gli shtibels. Per ritrovare un poco di calore umano e il sostegno morale dei loro simili, si riunivano in khevres, associazioni che erano una via di mezzo tra la confraternita religiosa e la società di mutuo soccorso" (7). In questa terra di libertà, dove ognuno poteva agire senza rispettare determinati vincoli religiosi, videro minacciata la loro vita spirituale e religiosa e il loro universo tradizionale svanire di colpo. Privi di qualifiche professionali, spesso da poco usciti da una yeshivah (scuola talmudica), senza alcuna risorsa economica, i griner, così venivano chiamati i nuovi immigrati, per trovare lavoro si orientavano verso branche economiche ben determinate: confezioni, calzature, mobili. Apprendevano il nuovo mestiere in condizioni di lavoro miserabili, in minuscole stanze o umide cantine, per salari di fame e giornate di lavoro interminabili. Tale era la violenza dello sfruttamento industriale a cui furono sottoposti che battezzarono questi insalubri laboratori sweatshops, letteralmente: fabbriche del sudore. Questo sistema di super-sfruttamento della manodopera occasionale non era nato con l'immigrazione ebraica, già irlandesi e tedeschi avevano subito questo trattamento (8). Tra questi immigrati, senza tradizioni né coscienza di classe, l'anarchismo trovò molti seguaci e i lavoratori ebrei, per ben trent'anni, dal 1895 al 1914, forniranno al movimento libertario più reclute di tutto il resto della popolazione britannica (9).
Proprio nell'East End, a Spitalfields, Aaron Liberman, Leib Wainer, Lazar Goldenberg, Isaac Stoune, fecero il primo tentativo di fondare un'organizzazione sindacale fra il proletariato ebraico d'Inghilterra (10) . Il 20 maggio 1876 nasceva così la Agoudath HaTsosialistim Halvrim (Unione dei socialisti ebrei) i cui principi ispiratori erano stati pubblicati sul n .27 di "Vpered!" (Avanti!) la principale rivista rivoluzionaria russa di quel periodo. Questa organizzazione convocò ventisei assemblee, raggiunse un totale di trentotto iscritti ufficiali e tenne i suoi atti in yiddish, lingua nella quale furono redatti anche i verbali (11). La comunità ebraica inglese, gelosa della emancipazione civile da poco ottenuta, organizzò una crociata contro l'associazione facendo circolare la voce che i socialisti fossero missionari cristiani. Il "The Jewish Chronicle", l'organo del giudaismo ortodosso inglese, si scagliò rabbiosamente contro i "nichilisti stranieri" che erano arrivati a Londra per istigare gli immigrati ebrei alla ribellione: "visto che questi agenti evangelizzatori - si legge sul periodico - istigano ad agire contro la pace, siamo portati a pensare che si dovrebbe far rispettare la legge che vieta riunioni di questo tipo" (12). Le conseguenze di questa campagna si fecero ben presto sentire e la Agoudath HaTsosialistim si avviò a un rapido declino e alla fine dell'anno si era completamente disgregata. Molti vecchi militanti avevano però fondato una nuova organizzazione, la Terza sezione del C.A.B.V. Fu H. Sachs, un membro di questa sezione, a pubblicare per primo regolarmente delle traduzioni e dei compendi di articoli apparsi sulla stampa anarchica continentale, molto prima che in Inghilterra esistessero dei gruppi o anche un movimento libertario organizzato (13). I militanti si riunivano normalmente in un pub, come del resto facevano i membri di tutte le associazioni operaie esistenti, e l'attività del gruppo era dunque molto limitata dai rigidi orari di chiusura. per facilitare l'opera di propaganda e per coordinare meglio le diverse iniziative del movimento fu acquistato nel dicembre 1884 un immobile che fu inaugurato nel marzo 1885 e divenne la sede dell'International Working Men's Educational Club, I.W.M.E.C., lo stesso nome della Prima sezione del C.A.B.V. situato al n. 40 di Berner Street a Whitechapel fu, fino alla sua chiusura avvenuta nel novembre 1892, la prima e più attiva organizzazione operaia ebraica di Londra.
Poco dopo il 15 luglio 1885, vedeva la luce l'"Arbeter Fraynd" (L'amico del lavoratore) vero e proprio organo di stampa dei lavoratori ebrei rivoluzionari. Furono Moris Winchesky e Philiph Krantz (il suo vero nome era Jakob Rombro) a fondarlo per dare espressione letteraria ai diversi punti di vista socialisti, incluso gli anarchici, come si poteva leggere nell'editoriale apparso sul primo numero: "L'"Arbeter Fraynd" non sarà un giornale di partito. Riprodurrà tutte le opinioni importanti su diverse questioni sociali, anche quando queste opinioni non concorderanno con le nostre. Il nostro partito si oppone alla società attuale, contro tutte le ingiustizie del mondo, ma siamo amici di tutti i socialisti quali che siano le loro opinioni su certe questioni sociali che momentaneamente li dividono" (14). Letto avidamente anche a Parigi e a New York il giornale fu per molto tempo l'organo internazionale del movimento operaio ebraico. Fortemente antireligioso, come tutta la propaganda dei socialisti ebrei di questo periodo, trovava i suoi avversari più ardenti in seno all'ortodossia ebraica che tentarono diverse volte di farlo chiudere. Anche quando la tipografia che lo stampava si rifiutò di farlo dietro le pressioni della comunità religiosa i lettori organizzarono una impressionante mobilitazione popolare che permise di riunire la somma sufficiente all'acquisto di una stamperia. Per dimostrare il distacco dei socialisti ebrei di fronte alle credenze religiose nel 1888 fu tentato persino un ballo pubblico di Yom Kippur preceduto da una sfilata di operai che fumavano e mangiavano sandwich al prosciutto. Questo genere di propaganda tuttavia isolò gli anarchici dagli operai ebrei tradizionalisti e come afferma Israel Kopeloff "la guerra contro Dio... giocò un ruolo importante nel calo dell'influenza anarchica sulla vita degli ebrei" (15). Poiché in generale gli immigrati ebrei avevano ricevuto una formazione tradizionale e il giudaismo era il loro unico referente culturale, i propagandisti antireligiosi dovevano paradossalmente ricorrere per illustrare il loro ateismo a dei temi tratti dalla Torah o dal Talmud (16).

Il ruolo di Rudolf Rocker
In quegli anni le due correnti del pensiero rivoluzionario, il comunismo autoritario marxista e il comunismo libertario anarchico, non erano ancora così marcatamente separate da impedire una qualche cooperazione. L'unione tra le diverse scuole del socialismo non durerà tuttavia che qualche anno e dopo la fondazione della seconda Internazionale a Parigi nel 1889, la lotta tra socialdemocratici ed anarchici lascerà la sua impronta anche nel movimento operaio ebraico. In Inghilterra le correnti anarchiche gradualmente prevalsero su quelle socialdemocratiche ed anche L'"Arbeter Fraynd" divenne, sotto la direzione di Kostantin Gallop, ma soprattutto sotto quella di Saul Yanovsky, che lo diresse dal 20 febbraio 1891 al gennaio 1894, una pubblicazione esclusivamente anarchica (17). La scissione tra anarchici e socialdemocratici avvenuta a livello internazionale e le querelles interminabili che ne seguirono ebbero gravi conseguenze anche per il movimento operaio ebraico che stava attraversando un momento di grave crisi: nel novembre 1892 1'I.W.M.E.C. perdeva i locali in Berner Street e i militanti furono costretti di nuovo a riunirsi nelle stanze di un caffè, il Sugar Loaf in Hanbury Street. Contemporaneamente l'"Arbeter Fraynd" doveva interrompere per quasi un anno le pubblicazioni dopo il numero del 27 luglio 1894. Riappariva il 19 aprile 1895 grazie alla iniziativa di William Wess e da allora uscirà regolarmente fino a cessare ancora una volta le pubblicazioni il 26 marzo 1897 (18).
Il periodo più attivo del movimento operaio ebraico in Inghilterra coincise con l'arrivo a Londra nel gennaio 1895 dell'anarchico tedesco Rudolf Rocker (19). Come a Parigi, dove si era rifugiato nel 1893, non tardò a frequentare gli operai ebrei, le loro casupole e a conoscere la loro miseria. Ecco il ritratto che ci ha lasciato della vita nell'East End: "Ho visto con i miei propri occhi, migliaia di esseri umani che non possiamo più considerare come tali, persone divenute incapaci di un qualsiasi lavoro. Vestiti di stracci fetidi attraverso i quali si scorge la loro pelle, sudicia ed infestata di pidocchi, mai certi della loro esistenza, affamati, cercavano i loro alimenti nei bidoni della spazzatura e nei mucchi di immondizia abbandonati vicino ai cancelli dei mercati" (20).
Invitato dagli anarchici ebrei, l'8 novembre di quello stesso anno tenne a Londra la sua prima conferenza dal titolo, Il significato di Marx e Lassalle per il movimento operaio. Il successo fu tale che dovette ripeterla il 29 novembre e il 3 gennaio 1896. Il suo primo contributo alla stampa yiddish fu pubblicato nel marzo 1896 in un numero speciale dell'"Arbeter Fraynd" dedicato alla Comune di Parigi. Rimasto presto senza lavoro tentò di emigrare a New York, ma le autorità di immigrazione gli rifiutarono l'ingresso negli Stati Uniti. Tornato in Inghilterra si recò a Liverpool dove, sebbene non sapesse ancora leggere e scrivere lo yiddish, accettò di dirigere un nuovo settimanale ebraico, "Dos Fraye Vort" (La libera parola) di cui uscirono otto numeri fra il 29 luglio e il 17 settembre 1898. Dopo la sua cessazione diverrà redattore capo dell'"Arbeter Fraynd" resuscitato grazie ad un gruppo entusiasta di giovani militanti. Con estrema difficoltà riuscirà a pubblicare il giornale dal 19 ottobre 1899 fino al 26 gennaio 1900 quando dovette interrompere la pubblicazione per mancanza di fondi. Tuttavia due mesi più tardi, il 16 marzo, Rocker dava vita ad una nuova rivista anarchica intitolata "Germinal" che nel formato ricordava lontanamente il supplemento letterario di "Les Temps Noveaux" il giornale di Jean Grave (21). Per ridurre al minimo le spese ne curava egli stesso la composizione coadiuvato da Milly Witkop, una delle militanti più attive del movimento operaio ebraico londinese, che sarà la compagna di tutta la sua vita (22).
Il 9 febbraio 1901 Rocker cercò di rilanciare l'"Arbeter Fraynd" ma, ancora una volta, dopo alcuni numeri, il 10 maggio dello stesso anno dovette rinunciarvi. Dal 25 al 26 dicembre 1902 i gruppi anarchici ebraici si riunivano a congresso. Tra i punti all'ordine del giorno i più importanti erano: 1) pubblicazione di una nuova serie dell'"Arbeter Fraynd"; 2) edizione di libri, opuscoli e materiale di propaganda; 3) riunione di tutti i gruppi esistenti a Londra e provincia in una federazione. La conferenza terminò i suoi lavori approvando la nascita della Federazione dei Gruppi Anarchici di lingua yiddish di Gran Bretagna e Parigi. Inoltre il 20 marzo 1903, come stabilito dai deliberati del congresso, l'"Arbeter Fraynd" riappariva per durare questa volta fino al 1916 (23). Stimolati dagli ottimi risultati del congresso, gli anarchici ebrei ripresero la propaganda orale alternando alle conferenze strettamente teorico-politiche, corsi sulla letteratura moderna e sulla storia dell'arte, organizzando regolarmente visite ai musei e alle gallerie di Londra. Il successo di tutte queste attività superò le più rosee aspettative. La tiratura dell'"Arbeter Fraynd" passava dalle 3.000 copie del 1903 alle 5.000 del 1905 mentre nello stesso tempo "Germinal" passò da 2.000 a 3.000 esemplari. Queste cifre non possono darci un'idea completa del seguito ottenuto dal movimento anarchico di lingua yiddish poiché ogni esemplare del giornale era letto normalmente da più persone. Movimento costituito da individui molto poveri, si formavano gruppi di lettura composti da sette o otto persone che sottoscrivevano un solo abbonamento.
Dopo il sanguinoso pogrom di Kishenev, una piccola città della Bessarabia, il movimento organizzava, con una energia prima sconosciuta, una infinità di iniziative pubbliche grazie anche all'afflusso di nuovi immigrati (24). In maggio si celebrò in Hyde Park una grande manifestazione organizzata dall'associazione Friends of Free Russia e da altre organizzazioni inglesi, alla quale parteciparono tutte le componenti del movimento operaio ebraico, anarchici e sionisti compresi. Il movimento di protesta contro il massacro di Kishenev terminò il 21 giugno 1903 con una grande dimostrazione del proletariato ebraico. Malgrado gli incitamenti al boicottaggio lanciati dal rabbinato, 25.000 persone, secondo i giornali inglesi, sfilarono dal Mile End Gate fino ad Hyde Park dove la manifestazione si concluse con un comizio dei maggiori oratori dei partiti operai ebraici (25).

Lotte sindacali e solidarietà internazionalista
In seguito agli avvenimenti di Kishenev e alle iniziative prese in quei mesi, il movimento operaio ebraico conobbe un periodo di risveglio stupefacente. Frazionati in centinaia di piccole imprese, gli operai ebrei erano divisi e scarsamente sindacalizzati e avevano sviluppato le proprie organizzazioni di difesa senza contatti particolari con il movimento socialista inglese. Tali contatti erano d'altronde limitati a causa dell'atteggiamento francamente antisemita di certi settori del proletariato britannico e in particolare della federazione socialdemocratica di Hyndman (26). I sindacati che fino ad allora avevano condotto una esistenza apparente sorsero a nuova vita. Gli anarchici si inserirono in questa ripresa del movimento sindacale iniziando la propaganda contro il sweatingsystem, espressione che designava le pessime condizioni di lavoro cui erano sottoposti gli immigrati ebrei caratterizzate dall'irregolarità dell'impiego, dalla durata eccessiva del lavoro, da bassi salari e da una insalubrità impressionante. Il culmine di questa campagna si ebbe il 6 aprile quando nella sala Wonderland in Whitechapel si tenne la più grande manifestazione organizzata dai militanti dell'"Arbeter Fraynd" raggruppati attorno a Rudolf Rocker. Più di cinquemila persone presero posto nella sala per ascoltare i maggiori rappresentanti dell'anarchismo internazionale: E. Malatesta, W. Tcherkesof, N. Thcaikovsky, F. Torrida del Marmal e Sam Mainwearing (questi ultimi due introdussero il termine anarco-sindacalismo nella lingua inglese attraverso il loro giornale "The General Strike"). Nello stesso tempo uno sciopero combattivo dei panettieri dimostrava che l'agitazione per il miglioramento delle condizioni di lavoro si sviluppava e grandi conflitti sociali si profilavano all'orizzonte (27). In prevalenza gli immigrati ebrei dell'East End erano originari della Russia e avevano sempre mantenuto stretti legami con gli ambienti rivoluzionari di quel paese che sostenevano con l'invio di soldi e materiale di propaganda. Tutti i partiti rivoluzionari russi avevano organizzato all'estero comitati per l'assistenza ai prigionieri politici incarcerati o deportati in Siberia e anche gli anarchici per aiutare i militanti che languivano nelle tetre prigioni zariste fondarono nel febbrile periodo tra il 1900 e il 1905 la Anarchist Red Cross (28). Gli avvenimenti di quel periodo in Russia fornirono l'occasione ad un numero considerevole di anarchici ebrei di ritornare là per prendere parte alle lotte. Quelli che restarono cercarono di sviluppare l'attività di propaganda e di reperire i mezzi per sostenere l'azione rivoluzionaria dei radicali russi.
Oltre ai gruppi anarchici ebraici di Parigi, in quegli anni la Federazione contava diciassette gruppi in Gran Bretagna. Dieci si trovavano a Londra, due a Liverpool, gli altri a Birmingham, Cardiff, Glasgow, Leeds, Manchester, Newcastle e Newport (29). Per aggirare gli ostacoli sempre più numerosi che gli ebrei ortodossi e le autorità inglesi frapponevano alla loro propaganda orale, gli anarchici decisero di acquistare un immobile al n. 165 di Jubilee Street. Aperto il 3 febbraio 1906 diverrà la sede del Worker's Friend Club and Institute, divenuto un importante centro culturale yiddish che disponeva di "una delle più belle sale dell'East End di Londra" vi si poteva talvolta incontrare persino Lenin e Tchitcherine (39). Al suo interno trovarono posto, oltre ad una tipografia, una scuola anarchica retta da Jim Dick, Nelly Ploshonsky-Dick e dal figlio di Rocker, Firmin. Sul modello della Scuola Moderna di F. Ferrer, venne varato un programma educativo con corsi di storia, letteratura, sociologia e di lingua inglese per i nuovi immigrati. Infine per i giovani propagandisti fu organizzata una scuola di oratoria "dove potevano discutere tra loro su differenti soggetti e abituarsi così alla propaganda orale fra le masse operaie". In più Rocker si associò con un attore ebreo, tale Moskovitch, e insieme acquistarono e aprirono un teatro yiddish dove si presentarono di preferenza opere di carattere sociale (31).
Anche il movimento sindacale, sotto la spinta di Rocker e dell'"Arbeter Fraynd", faceva di giorno in giorno ulteriori progressi. Nel 1907 esistevano a Londra quattordici sindacati ebraici, di cui quattro affiliati in qualità di sezioni ebraiche alle Trade Unions. Gli altri dieci erano autonomi e l'influenza che vi esercitavano gli anarchici era preponderante (32). Tuttavia tra le differenti organizzazioni che componevano il movimento operaio ebraico, la più vivace era il Worker's Circle, società di mutuo soccorso fondata sul modello dell'Arbeter Ring americano. Nel 1912 contava ottocentoquattordici membri, più di mille nel 1921 che conservava ancora agli inizi degli anni cinquanta (33). Il sweatingsystem, il subappalto e il lavoro a domicilio rendevano difficile l'azione di questi sindacati che non erano in grado di organizzare la resistenza senza l'aiuto della Federazione Anarchica. Bisogna ricordare che all'epoca gli agitatori socialdemocratici non avevano alcuna influenza fra il proletariato ebraico di Inghilterra negli anni precedenti la prima guerra mondiale. Nel 1911 la Gran Bretagna conosceva una ondata di lotte sociali. Marinai, portuali e minatori entrarono successivamente in azione. Anche l'East End non tardò ad essere contaminato (34). Quando nell'aprile 1912 i tessili inglesi del West End scesero in sciopero, anche i sindacati ebraici decisero di sostenere la lotta. Dopo tre settimane i lavoratori inglesi stipulavano un accordo con i padroni, ma i loro colleghi ebrei dell'East End non furono nemmeno informati dell'inizio delle trattative. Su consiglio di Rocker e del comitato di sciopero. 13.000 operai immigrati continuarono compatti ad astenersi dal lavoro e riuscirono ad ottenere una significativa vittoria che cambiò radicalmente il sweatingsystem. Gli immigrati si sindacalizzarono in massa e i padroni dovettero riconoscere le loro organizzazioni. Si attribuisce questo successo alle capacità organizzative di Rocker che riuscì a raccogliere il denaro sufficiente e a trovare il sostegno materiale per le famiglie degli scioperanti. A partire da questo momento per la popolazione ebraica di Londra fu come se Mosè fosse resuscitato e Rocker fu venerato come un vero e proprio eroe popolare. Lui stesso ricorda come un giorno, mentre percorreva una strada di Whitechapel, un vecchio ebreo dalla lunga barba bianca lo fermasse davanti alla sua casa e esclamasse: "Dio vi benedica, avete aiutato i miei figli nel bisogno. Non siete ebreo, ma siete un uomo!" (35).
Lo scoppio della prima guerra mondiale e le misure restrittive imposte dal governo britannico a qualsiasi tipo di attività politica limiteranno fortemente l'azione degli anarchici. Uno scoppio di isteria anti-tedesca pervadeva tutta la nazione, molti dirigenti libertari saranno arrestati e il 2 dicembre 1914 lo stesso Rocker veniva internato in un campo di prigionia. I gruppi piano piano si scioglieranno, l'"Arbeter Fraynd" continuerà ad apparire stentatamente fino al 21 luglio quando sarà costretto a cessare le pubblicazioni a causa della repressione governativa. I locali in cui si stampava il giornale saranno trasformati in un cinema del quartiere e in una sinagoga. La Rivoluzione russa contribuì ulteriormente ad assottigliare le fila degli anarchici ebrei. Molti militanti ritorneranno in Russia per sostenere il movimento rivoluzionario e in seguito evolveranno verso il comunismo o il sionismo. Al termine della guerra del movimento libertario ebraico non resterà che un piccolo numero di vecchi nostalgici. "In realtà la guerra non fece che accelerare un processo che era già iniziato da vari anni. È la stessa classe operaia immigrata che si disgrega. Le basi sociologiche del movimento operaio ebraico si disgregano attraverso un processo di assimilazione degli immigrati nella società britannica e dal declino delle professioni tradizionali. La seconda generazione di immigrati si distacca dai loro padri e dalle loro tradizioni. Un osservatore sottolineava che già nel 1911 non si vedeva quasi mai un giovane leggere un giornale yiddish. In un primo tempo l'uso dello yiddish aveva permesso agli anarchici di guadagnare un pubblico. In seguito, questa caratteristica allontanerà i giovani: infatti il cerchio degli aderenti non si rinnoverà più. Associato allo yiddish, l'anarchismo stesso faceva la figura di una eredità del passato e di un prodotto di importazione. L'ora era oramai al socialismo e al comunismo" (36).

1) HERZKOVITSKY, Anneés d'exile. Au service des tailleurs, Chelles, "Revue Itineraire", n. 4, dicembre 1988, p. 13.
2) I principali fondatori del C.A.B.V. furono il tipografo Schapper, il calzolaio Heinrich Bauer, il sarto Eccarius e l'orologiaio Joseph Moll. Cfr. E. DOLLEANS, Storia del movimento operaio. I. (1830-187l), Roma, 1946, p. 187.
Si veda anche B. ANDREAS, Le Manifeste communiste de Marx et Engels. Histoire et bibliographie 1848-1918, Milano, 1963.
3) Sulla storia della Prima Internazionale e del socialismo britannico si veda:
G.D.H. COLE, Il pensiero socialista, Bari, 1967, vol. 5.
Sulle associazioni che precedettero la Prima Internazionale si veda:
H. Day (pseudonimo di Marcel Dieu) , L'Internationale de 1864, Paris-Bruxelles, 1965, in particolare le p. 12-45 .
4) Dal 1881 al 1914 circa 180.000 immigrati ebrei raggiunsero la Gran Bretagna. Il 60% provenivano dall'impero zarista. Cfr. D.B. HALPERN, Di yidishe imigratsie kayn England 1881-1914, "Yivo Bletter" vol. XLIII, New York, 1966, p. 10.
Sull'immigrazione ebraica in Gran Bretagna si veda inoltre:
L.P. GARTNER, The Jewish Immigrant in England 1870-1914, London, 1960 e Charles Booth's London, s.l., 1971.
5) Ibid, p.200-227. Sull'East End si veda inoltre: W.J. FISHMAN, East End 1888, London, 1988 e W.J. FISHMANN. BREACH, The Street of East London, London, 1987.
6) Sulla situazione degli ebrei in Europa orientale e centrale si veda tra le tante opere: E. MENDELSOHN, Class Struggle in the Pale, London, 1970;
S. BARON, The Russian Jew under Tsar and Soviets, New York, 1964;
L. DAWIDOWICZ, The Golden Tradition, New York, 1984; Gli ebrei dell'Europa orientale dall'utopia alla rivolta, Milano, 1985.
7) N. WEINSTOCK, Le pain de misere, Histoire de mouvement ouvrier juif en Europe. II . L'Europe centrale et occidentale jusqu'èn 1914, Paris, 1984, p. 59.
Dello stesso autore si veda anche: Le mouvement anarchiste juif, Bruxelles, "Point Critiques", n. 35, 1988.
8) N. WEINSTOCK, Le pain de misere, op. cit., p.62.
9) G. WOODCOCK, L'anarchia. Storie delle idee e dei movimenti libertari, Milano, 1966, p. 394.
10) J. FRANKEL, Gli ebrei russi, Torino, 1990, p. 62 (ed. originale inglese, Prophecy and Politics. Socialism, Nationalism and the Russian Jews, 1862-1917, Cambridge, 1981).
A. Liberman, figura di spicco del movimento operaio ebraico, era nato a Louny in Russia nel 1849 (ma la data di nascita è comunque incerta) in una famiglia di stretta osservanza religiosa. Poco si conosce della sua gioventù eccetto che si iscrisse all'Istituto di Tecnologia di Pietroburgo e che presto si ritirò. Verso i vent'anni era già socialista, una risposta emozionale alle sofferenze subite da ebrei e contadini durante il tragico periodo seguito all'insurrezione polacca del 1863. Nel 1870 si recò a Vilna, la "Gerusalemme di Lituania", dove lavorò come impiegato. Qui prese parte ad un circolo rivoluzionario nato all'interno di un seminario rabbinico. Ricercato dalla polizia zarista raggiunse la Germania e nell'agosto 1875 Londra.
11) J. FRANKEL, op. cit., p. 63.
Si veda anche: L.P. GARTNER, op. cit., e W.J. FISHMAN, East End Radicals. 1875-1914, London, 1975.
In realtà la prima organizzazione operaia ebraica fu fondata nel 1875 da Lewis Smith. L'associazione che raggruppava i sarti lituani organizzò settantadue lavoratori ma si sciolse dopo qualche settimana.
12) Another Conversionist Trick, "The Jewish Chronicle", 8 settembre 1876.
13) HERZKOVITSKY, op. cit., p. 13.
14) "Arbeter Fraynd" n. 1, 15 luglio 1885, editoriale, ora cit. in H. BURGIN, Geshikhte fun der yiddisher arbeter bavegung in Amerike, England und Russland, New York, 1915 ,p.46-47. Cit. anche W.J. FISHMAN, op. cit., p. 151 e N. WEINSTOCK, op. cit., p. 80.
Tra le opere sul movimento operaio ebraico nell'East End bisogna ricordare inoltre:
E. TCHERIKOWER, Geshikhte fun der yiddisher arbeter bavegung in frayniste shtatn, voll. 2, New York, 1945.
15) I. KOPELOFF, Amol in Amerike, Warsaw, 1928, p. 275.
16) Per esempio la preghiera di Yom Kippur che dice "Pentimento, preghiera e carità evitano il cattivo decreto..." fu parafrasata dai redattori dell'"Arbeter Fraynd", "Coraggio, ribellione e forza..." e il proclama che "Il Signore regna...ha regnato...e regnerà per sempre" diventò "Mammone regna... ha regnato... ma non regnerà per sempre". Cit. in L.P. GARTNER, op. cit., p. 113.
17) W.J. FISHMAN, op. cit., p. 151.
Vedi anche: M. NETTLAU, Bibliographie de l'anarchie, (Reprint), New York, 1968, p.200-201
18) HERZKOVITSKY, op. cit., p. 13
19) Su R. Rocker si veda la monumentale autobiografia in tre volumi rispettivamente: La iuventud de un rebelde, Buenos Aires , 1947; En la borrasca, Buenos Aires, 1949; Revulucion y regression (1918-1951), Buenos Aires, 1952.
Di questi tre volumi esiste un compendio dal titolo: The London Years, London, 1956.
20) Ibid, p. 79-80. Cit. in W.J. FISHMAN, op. cit. ,p. 235 e in N. WEINSTOCK, op. cit ., p. 100.
21) Fondato a Parigi il 4 maggio 1895 "Les Temps Nouveaux" uscirà fino al 1 agosto 19l4. Il giornale si assicurò la collaborazione dei più importanti pittori d'avanguardia che ne dipinsero le numerose illustrazioni. Moltissimi anche gli scrittori e i poeti che vi collaborarono. Cfr. G. WOODCOCK, op. cit., p. 226.
22) Su Milly Witkop Rocker si veda: R. ROCKER, Milly Witkop Rocker, Berkeley, N.J., 1956.
23) W.J. FISHMAN, op. cit.,p.248.
24) Sul pogrom di Kishenev tra le tante opere si veda:
L. POLIAKOV; Storia dell'antisemitismo. IV. L'Europa suicida, 1870-1933, Firenze,1990, p. 140 e ss.
25) R. ROCKER, Peter Kropotkin and the Yiddish Worker's Movement, in Peter Kropotkin. The Rebel. Thinker and Humanitarian, Berkeley, N.J., 1923, p. 81-82. Cfr. N. WEINSTOCK, op. cit. , p. 102.
26) Ibid, p. 105.
27) Ibid, p.107.
28) B. YELENSKY, In the Struggle for Equality, Chicago, 1958 , p.20-21. In seguito gli anarchici raggiunsero un accordo con Vera Figner del Partito Socialista-Rivoluzionario in base al quale i rispettivi comitati di soccorso avrebbero aiutato indistintamente i militanti di entrambe le organizzazioni.
29) Congresso anarchico tenuto ad Amsterdam agosto 1907, Torino, 1978, p. 35.
Intervento di R. Rocker. Dei dieci gruppi londinesi solo nove facevano parte della Federazione dei Gruppi Anarchici di lingua yiddish, il decimo era formato da avversari di Rocker. Il militante più famoso di questo gruppo era Pierre Ramus (Rudolf Grossmann), che si opporrà a Rocker fino al 1930.
30) N. WEINSTOCK, op. cit., p. 103.
31) HERZKOVITSKY, op. cit. , p. 17.
32) Congresso anarchico tenuto ad Amsterdam agosto 1907, op. cit., p. 36.
33) W.J. FISHMAN, op. cit. , p.273.
34) N. WEINSTOCK, op. cit. , p. 108.
35) R. ROCKER, En la borrasca, op. cit. , p. 322-323 .
36) N. WEINSTOCK, op. cit. , p. 112.