Io decido se io sono nel giusto: fuori di me non c'è
alcun diritto o giustizia Max Stirner - "L'unico e la
sua proprietà"
Al Pretore di Chieti il 26 settembre 1991, dovrei recarmi
presso la Pretura Circondariale di Chieti e lei dovrebbe giudicarmi
per aver abbandonato il servizio sostitutivo civile, secondo quanto
stabilisce qualche comma di qualche articolo di un codice che io
non ho mai sottoscritto. Spiacente per lei e per gli altri fedeli
servitori dello Stato, ma stavolta la farsa ve la reciterete da
soli, perché io non intendo parteciparvi in alcuna
maniera. So già come funzionano i vostri osceni
spettacoli, sì proprio quelli in cui in nome di uno spettro
(il popolo italiano) si sputano sentenze, calpestando le volontà
degli individui che desiderano vivere al di fuori delle stupide
regole del vostro patto sociale. Conosco abbastanza il suo Stato
per dirle che io non verrò a piagnucolare per un diritto
negato, perché "io non esigo alcun diritto, perciò
non devo neppure riconoscerne alcuno. Ciò che io riesco a
conquistarmi con la forza, me lo conquisto; sul resto non ho alcun
diritto e non mi consolo con i miei diritti imprescrittibili né
mi vanto di essi" (ancora il mio caro san Max...). Saluti.
Morte allo stato. Stefano Fosco (Ari)