Al comandante della S.A.R.A.M. Contrada Pizzone - Taranto Al
comandante del Distretto Militare di Milano via Mascheroni
S.V. non lo faccio! E questo dovrebbe bastarvi se realmente
foste difensori della libertà, dell'uguaglianza,
dell'autodeterminazione dell'individuo e tutti gli altri valori che
professate. Invece no, per questa semplice frase sarete pronti a
gettarmi in galera, a togliermi la libertà, credendo di
punirmi; ma vi sbagliate: io, a una punizione consenziente,
preferisco una punizione obbligata, non fosse altro che per
orgoglio. Mi è difficile continuare questa lettera, dover
essere costretto a spiegare i motivi per cui mi sento oppresso da
un'autorità, perfettamente cosciente della violenza da lei
esercitata sugli individui tanto da perseguire chi denuncia i
suoi delitti contro l'uomo e contro l'immaginazione umana. Ah,
la mia immaginazione... anche di questo vi accuso... di averla
deviata, abituata a sognare paradisi terrestri e umani e ora vedo
inferni al napalm, bambini bruciati, funghi atomici, spaventosi
Tornado, sensori termici, bombe portatrici di fame e malattie.
Volete la mia partecipazione a questi orrori o almeno al
riconoscimento formale dei valori con cui li giustificate. Purtroppo
non riesco a scindere atto da intenzione, non concilio l'atto in
contraddizione con l'intenzione, concepisco l'azione come sintesi
dell'atto pregnante che dà senso all'intenzione. In pratica
credendo l'uomo realizzato quando non pone limiti a se stesso
permettendo agli altri di fare altrettanto al fine di interagire
proficuamente con essi, non posso aderire a un sistema i cui
valori sono la delega e sottomissione di altri su altri preposti
alla decisione e alla difesa degli interessi "comuni"
(i quali non sono comuni, ma esclusivamente privati). Non posso
sottopormi volontariamente a un'autorità militare produttrice
di morte e tantomeno riconoscerne i valori approfittando della
possibilità concessami dalla stessa autorità di non
sparare, ma non contrappormi tramite l'obiezione civile; per
affermare le mie convinzioni devo praticarle. Non presentarmi in
caserma è una scelta antimilitarista e
antiautoritaria. Voglio continuare ad immaginare ed è per
questo che mi prendo la libertà di farvi uno sberleffo come
si fa tra pagliacci, voi che mi chiedete di scrivere questo e io che
lo scrivo: mi prenderete ma vi ho sputato in faccia. Carlo
Mariani (Milano)