Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 21 nr. 185
ottobre 1991


Rivista Anarchica Online

Il prisma ecologico
di Dimitri Roussopoulus

Dimitri Roussopoulus, anarchico greco da decenni residente in Canada, editore della rivista Our Generation e di Black Rose Books, nonché promotore dell'Anarchos Institute, passa in rassegna le principali anime del movimento ecologista nordamericano.

Il movimento ambientalista, che è uno dei movimenti più massicci che l'umanità ricordi, è composto da correnti diverse per ideologia. Ma nel Nord America, questa varietà ideologica è più marcata che altrove. La forma e i contenuti dei movimenti sociali di altre parti del mondo sono inevitabilmente influenzati da molti sviluppi che hanno la loro origine in quest'area. A tale riguardo, questa breve guida intende essere d'aiuto per coloro che si interessano ai cambiamenti sociali e politici.

Conservazionismo
Prima e durante gli anni '60 sono emerse varie organizzazioni come la Nature Conservacy (affiliata alla Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), il Sierra Club, e altri che erano in larga parte composti da persone che amavano la natura e le regioni selvagge, come i cacciatori, o da persone amanti della vita all'aria aperta come i campeggiatori. L'attività di queste organizzazioni ha portato, nel corso di numerosi anni, alla creazione di vari parchi nazionali e di parchi statali/provinciali in diversi punti del Nord America. Questi ultimi sono protetti dallo stato, come parte di una politica pubblica di salvaguardia "della nostra eredità naturale". Il conservazionismo è diviso in due correnti diverse. Una cerca di illuminare le imprese, nella convinzione che la nuova sensibilità ecologica sia una moda passeggera, e che il vero problema dell'ambiente è che la società non abbia suddiviso in maniera corretta la proprietà. È uno degli assunti di questa scuola che se tutta l'aria, l'acqua e la terra fossero di proprietà privata, il diritto di inquinare potrebbe essere venduto ad un prezzo di mercato, ottenendo così un bilanciamento perfetto degli interessi industriali e di quelli ambientali. E' stata la politica dei conservatori della stregua di Reagan, di Bush e della Thatcher, quella di vendere diritti all'industria, nella convinzione che il capitalismo di mercato sarebbe stato in grado di regolare tutto. L'altra corrente crede nella democrazia liberale e in un limitato intervento dello stato, confluendo così nell'ambientalismo.

Ambientalismo
L'ambientalismo ha la tendenza ad affrontare una crisi dopo l'altra e a concentrarsi sulle piccole modifiche al sistema, che possono sì essere necessarie, ma che possono contribuire ad attenuare le esigenze di cambiamenti più fondamentali. Questa scuola sceglie una via di mezzo, rispecchiando quelle che sono le attuali politiche "liberal" di organizzazioni come il Natural Resources Defence Council, Greenpeace, i Friends of the Earth, il Pollution Probe e il Sierra Club. Queste organizzazioni sono convinte che la politica pubblica debba essere modificata in modo tale da guidare l'intervento dello stato mediante una legislazione protezionistica e mediante soluzioni tecniche ai problemi ambientali. Queste organizzazioni si basano in larga parte sulla tecnica di massicci invii postali a migliaia di persone alla volta, su di un personale ben pagato e ben addestrato che funziona in base a metodi dirigenziali strutturati dall'alto verso il basso e, invece di un attivismo dal basso e di una politica radicale, applicano il metodo di complicate procedure legali e di pressioni lobbistiche a livello di governo e di grandi imprese. Queste lobby sono aperte ai conservazionisti, mentre le sollecitazioni provenienti dalle sponsorizzazioni di impresa, ivi inclusi i contributi finanziari, sono sempre bene accolte, il più spesso delle volte in maniera completamente acritica. Mentre la maggior parte dei loro aderenti e attivisti sono implicitamente contrari alla politica delle imprese, queste organizzazioni si astengono chiaramente da qualsiasi tipo di posizione radicale che possa criticare il sistema politico ed economico in quanto tale, al fine di non inimicarsi le élite politiche ed economiche.

Ecopopulismo
Nel Nord America esistono migliaia e migliaia di "gruppi ecologici", che promuovono azioni mirate a migliorare le condizioni ambientali. Alcuni gruppi si evolvono verso tematiche più articolate: vengono organizzate azioni contro discariche o inceneritori destinati all'eliminazione di rifiuti municipali, contro gli effetti delle piogge acide, contro gli impianti nucleari, i progetti di centrali idroelettriche, l'uso di pesticidi e così via. Se si eccettuano alcune organizzazioni sindacali, che incentrano la propria attività sulla sicurezza del lavoro, questi attivisti dispongono di scarse risorse finanziarie e di una limitata quantità di personale retribuito: si limitano inoltre, in genere ad una determinata comunità, con la possibilità di collegarsi in rete con altri gruppi simili residenti altrove. Abbastanza rappresentative di queste posizioni sono le azioni dei Rockin' Magicians Toxic Clean-up Crew del quartiere di West Harlem a New York, che lavorano per migliorare le condizioni dell'ambiente in cui vivono promuovendo delle azioni a livello di comunità per pulire i terreni non occupati dai detriti e dalla spazzatura, facendo poi sottoporre il terreno a delle prove per verificarne le condizioni, al fine di trasformare questi terreni in parchi o giardini pubblici. Un altro gruppo, formato da studenti, ha consegnato i rifiuti accumulati dalla loro scuola in una settimana al consiglio comunale, in segno di protesta perché la loro città, Sioux City, non era dotata di un programma di riciclaggio. Ora operano in collegamento con i Kids for saving the Earth, una federazione che raccoglie circa 5000 club dello stesso tipo in tutti gli USA. Anche se questi gruppi non hanno un'ideologia particolare, esprimono comunque una generalizzata ostilità verso le grandi imprese, dato che spesso si trovano ad affrontare situazioni in cui la logica del profitto va a danno dei bisogni dell'uomo. La loro combattività è spesso minata dal fatto che le città o i paesi in cui operano dipendono in larghissima parte dai posti di lavoro che offrono le imprese da loro combattute e dalle tasse che esse pagano. Questi gruppi di attivisti mancano di un'analisi globale della crisi ambientale e ignorano il bisogno di una alternativa radicale alle attuali politiche dello stato e delle grandi imprese. Spesso si muovono spinti da quella che viene chiamata la sindrome di NIMBY ("non nel mio cortile di casa"). Sono questi attivisti che di solito aderiscono a stili di vita alternativi che vanno dai negozi di cibi naturali, ai "prodotti ecologici", alle mobilitazioni per la Giornata Annuale della Terra. All'interno di questa organizzazione sono presenti molti impulsi positivi, ma raramente questi impulsi sono accompagnati da serie politiche alternative. La psicologia e la giusta indignazione non sono dissimili da quelle che animano il movimento pacifista.

Ecologia profonda
Anche se difficile da definire in maniera coerente, nonostante l'ampia letteratura a disposizione, essa ha comunque origine dal desiderio di andare oltre il conservazionismo e l'ambientalismo, senza ridefinire un nuovo progetto storico e sociale. Fondamentalmente antirazionalista, essa pone alla base dei suoi principi una visione "biocentrista" che va a sostituire l'etica e la politica "antropocentriste". Questo tentativo di creare una nuova filosofia è incentrato su "Gaia", intendendo con questo che la Terra ha un valore di per se stessa e che tutto è uguale all'interno della Natura. Gli aderenti all'Ecologia profonda credono nella necessità di ridurre drasticamente la popolazione umana e di eliminare le interferenze dell'uomo nella natura. Sostengono che le società preindustriali vivevano in armonia con la natura e che la civiltà ha distrutto questa relazione. "L'ecologia profonda è una filosofia di vita che riguarda quegli stati d'animo personali, quei valori, quelle convinzioni estetiche e filosofiche che non sono necessariamente finalizzati a scopi utilitaristici o razionali. Per definizione, la loro unica giustificazione è quella della bontà, dell'equilibrio, della verità e della bellezza del mondo naturale e sul bisogno psicologico e biologico degli esseri umani di esservi pienamente integrati". (Michael Tobias, 1985). Gli aderenti alla psicologia profonda si sovrappongono agli entusiasti della "New Age", che si preoccupano in primo luogo dei cambiamenti degli stili di vita, di quelli di tipo personale, della auto-realizzazione e della spiritualità, piuttosto che dei cambiamenti politici e sociali. Esiste però anche una versione di guerriglia ecologica della Ecologia profonda, denominata EARTH FIRST! che intraprende azioni dirette per prevenire la distruzione della natura selvaggia. I militanti di Earth First! sostengono che la maggior parte del territorio degli USA dovrebbe ritornare allo stato di natura selvaggia, ed hanno di conseguenza organizzato sabotaggi di cantieri edilizi e di impianti per fermare le industrie del legno, così come hanno infilzato chiodi di acciaio negli alberi per impedire che gli alberi venissero abbattuti. Alcuni militanti di Earth First!, però, hanno assunto posizioni di tipo razzista quando hanno affermato che la fame è un mezzo "naturale" per affrontare il problema della sovrappopolazione, come nel caso dell'Etiopia, e che non dovrebbe essere offerto alcun aiuto alle persone che ne soffrono. Un'altra corrente di Earth First! usa l'approccio dell'IWW nel riferirsi ai lavoratori dell'industria del legno.

Bioregionalismo
Questa scuola ritiene che l'ambiente dovrebbe essere considerato come una serie di bioregioni, ognuna dotata di una propria integrità ecologica e che gli esseri umani dovrebbero cercare di svolgere in maniera naturale le proprie funzioni all'interno di una bioregione, senza spingersi oltre. Tutte le altre divisioni create dallo stato vengono considerate arbitrarie e artificiali. La società dovrebbe di conseguenza essere decentralizzata e tutti i confini politici ed economici dovrebbero riflettere quelli bioregionali. Verrebbero così eliminati tutti i presenti confini biologici, ivi inclusi quelli degli stati-nazione. Il bioregionalismo, tuttavia, tende ad aderire, da un punto di vista culturale, alla "New Age" ed è incline alla ecologia profonda, disinteressandosi all'attivismo sociale e politico.

Ecofemminismo
L'ecofemminismo ebbe origine dalle mobilitazioni antimilitariste delle donne. E' stato così descritto dal manifesto del Left Green Network: "La liberazione delle donne è essenziale per la creazione di una società libera, pacifica ed ecologista. Nonostante sia stato il capitalismo a portare la disumanizzazione della gente e la distruzione della natura agli attuali livelli, le radici della nostra crisi sociale ed ecologica sono più antiche del capitalismo. Esse risalgono a migliaia di anni fa, all'emergere del patriarcato e, con esso, al primo militarismo delle caste guerriere neolitiche, una svolta della storia che ha posto le basi per una cultura maschilista strutturata intorno ai concetti di gerarchia, dominazione e conquista, che ha avvelenato, a partire da quei tempi, il nostro sviluppo sociale.
L'eco-femminismo conferma l'esperienza storica ed esistenziale delle donne come esseri preposti alla nutrizione e all'allevamento dei bambini, con un forte senso di collegamento con la natura che il femminismo culturale ha sempre sottolineato, mentre si rifiuta di accettare un determinismo biologico che riduce la spiegazione della dominazione maschile a motivi genetici. L'ecofemminismo fa propria inoltre l'analisi storica e critica della dominazione maschile e dello sfruttamento materiale, che era stata formulata dal femminismo socialista, mentre rifiuta di accettare un antinaturalismo che cerca di creare un regno della libertà umana, negando la nostra interdipendenza con la natura e che considera la natura non umana come un mero strumento dei fini umani. L'eco-femminismo cerca di attingere alle migliori intuizioni del femminismo sia culturale che socialista e di inserirle nella visione non dualistica, olistica, della società e della natura (ivi inclusa la natura umana) che esso ha ricavato dall'ecologia sociale".

Verdi
Nel febbraio 1973 venne fondato in Gran Bretagna un piccolo partito chiamato "The People". Si trattava del primo partito verde. L'ascesa dei Grunen nella Germania Ovest e il loro primo successo parlamentare nel 1983 hanno portato il nome "verdi" all'attenzione di tutto il mondo. I Grunen hanno pubblicato un programma di cambiamenti di ampio respiro, che rappresenta una sintesi delle idee più originali e creative dei nuovi movimenti sorti tra gli anni '60 e gli anni '70. I verdi propongono un approccio integrato alle attuali crisi ecologiche, economiche e politiche, di cui sottolineano la interrelazione e la portata mondiale. I verdi rappresentano anche una rottura nello stile politico rispetto agli altri partiti. La maggior parte dei Verdi, tuttavia, non ha fatto un'analisi approfondita della democrazia liberale e dell'elettoralismo parlamentare e non ha, di conseguenza, una comprensione sufficientemente diversa del potere politico e della capacità di cooptazione del sistema. Non si preoccupano unicamente della crisi ambientale, anche se le assegnano una priorità. Sostengono un'azione politica indipendente e incentrata su più temi, che si deve esprimere attraverso i partiti verdi. Le loro posizioni vanno dal "verde chiaro" (visionario, olistico dei riformatori che propugnano il compromesso e si affidano all'elettoralismo "per far sì che le cose vengano fatte") ai "verdi scuri" (fondamentalisti, verdi "rossi" e anarco-verdi che propugnano l'attivismo di base con un'azione elettorale selettiva, intesa soprattutto come propaganda e che rappresentano una sintesi delle politiche radicali, del femminismo, dell'antimilitarismo e di altro ancora). In Canada esistono un Partito Verde federale e molti Partiti Verdi provinciali, mentre negli Stati Uniti non esiste nessun partito nazionale anche se vi sono i "Greens" (USA) e alcuni partiti politici a livello statale. La corrente municipalista dei verdi ha formato la prima organizzazione politica municipale verde che ha partecipato ad alcune elezioni municipali del Nord America, a Montreal. E' un gruppo politico che non ambisce ad inserirsi nel sistema elettorale provinciale e nazionale.

Ecomarxismo
Molti dei verdi europei hanno un retroterra politico di tipo marxista e socialista. Gli eco-marxisti continuano la loro tradizione di un'economia politica tendenzialmente riduzionistica, prendendo però le distanze dalle teorie marxiste che si fondano sulla abbondanza senza limiti della natura. Quando analizzano gli scarsi meriti ecologici dell'ex-blocco socialista, esprimono l'opinione che ciò sia dovuto all'uso di una tecnologia industriale e di un'organizzazione di tipo fordista. L'esempio più rappresentativo dell'eco-marxismo nel Nord America è costituito dalla rivista Capitalism, nature and socialism, edita da James O'Connor. La maggior parte dei marxisti accademici sostiene a parole i movimenti ambientalisti ed ecologici e cerca ad ogni costo collegamenti con essi, soprattutto per motivi di carriera.

Eco-socialismo
I partiti socialdemocratici europei e di altri continenti sono i maggiori esponenti di una corrente che unisce ambientalismo e socialismo democratico. Il Nuovo Partito Democratico del Canada ha una sua sezione "Verde", così come la hanno i Socialisti Democratici d'America e altre formazioni socialiste. È loro convinzione che una delle condizioni necessarie per la protezione dell'ambiente sia l'elezione di socialdemocratici a posti politicamente importanti. Gli ecosocialisti si affidano all'azione legislativa nei paesi che hanno governi socialdemocratici e dove i sindacati si sono associati nell'opporsi al danneggiamento dell'ambiente da parte delle industrie. Gli ecosocialisti, tuttavia, cercano delle coalizioni più allargate che vadano oltre ai tradizionali sostenitori dell'idea socialdemocratica, per includere il maggior numero di movimenti ambientalisti allo scopo di salvare l'ecologia del pianeta. Cercano inoltre di rafforzare le istituzioni internazionali come le Nazioni Unite, l'aiuto straniero ai paesi in via di sviluppo, secondo le modalità esposte dal rapporto Bruntland intitolato Our common future. Uno dei maggiori autori ed oratori ecosocialisti degli USA è Barry Commoner.

L'ecologia sociale
La crisi ecologica è il risultato di una distruzione del tessuto organico della società e della natura allo stesso tempo. Lo sviluppo, a livello storico, della gerarchia e della dominazione, così come dello sfruttamento, ha portato alla sostituzione della diversità organica all'interno delle culture umane e degli ecosistemi naturali con un sistema mondiale complesso, ma omogeneo. Secondo l'ecologia sociale, è necessario creare delle ecocomunità e delle ecotecnologie che possano ristabilire l'equilibrio tra umanità e natura e invertire il processo di degradazione della biosfera. Una comunità ecologica non tenterà di dominare l'ambiente circostante, ma sarà piuttosto parte integrante del suo ecosistema. Invece di continuare il sistema di una produzione e di un consumo ossessivi, incontrollati, la comunità praticherà una vera e propria eco-nomia, rispettando ed applicando con attenzione "le regole dell'economia domestica". La misura in cui gli uomini possono avere un impatto desiderabile sull'ecosistema può essere decisa solo attraverso un'analisi prudente della nostra capacità di agire per conto della natura, e degli effetti deteriori del nostro turbamento degli equilibri naturali. Il modo per salvare il pianeta, pertanto, ivi inclusi il razzismo, l'ineguaglianza tra la donna e l'uomo e la società di classe. L'unica forma di governo alla quale gli ecologisti sociali possono partecipare è quella a livello municipale, dove le dimensioni limitate permettono a tutte le decisioni di passare attraverso assemblee di vicinato, applicando allo stesso tempo tutti i principi della democrazia diretta . L'ecologia sociale è anticapitalista e predica la municipalizzazione dell'economia. Grazie ai contributi filosofici e politici del suo principale teorico, Murray Bookchin, l'influenza dell'ecologia sociale e del Left Green Network è cresciuta e di recente è stata fondata in Canada una Confederazione dei Verdi Municipali. È importante notare che la maggior parte degli anarchici interessati all'attualità contemporanea dell'anarchismo nel Nord America sono ecologisti sociali e che, per principio, questo movimento non si impegna con politiche a livello statale, vale a dire che non aderisce all'elettoralismo a livello nazionale o provinciale/statale. Viene invece sviluppato l'aspetto del municipalismo libertario o confederale. Questa scuola rivoluzionaria di ecologia e anarchismo trova eco in Europa.

(traduzione di Andrea Ferrario)