Dimitri Roussopoulus, anarchico greco da decenni residente in
Canada, editore della rivista Our Generation e di Black Rose Books,
nonché promotore dell'Anarchos Institute, passa in rassegna
le principali anime del movimento ecologista nordamericano.
Il movimento ambientalista, che è uno dei movimenti
più massicci che l'umanità ricordi, è
composto da correnti diverse per ideologia. Ma nel Nord America,
questa varietà ideologica è più marcata che
altrove. La forma e i contenuti dei movimenti sociali di altre parti
del mondo sono inevitabilmente influenzati da molti sviluppi che
hanno la loro origine in quest'area. A tale riguardo, questa breve
guida intende essere d'aiuto per coloro che si interessano ai
cambiamenti sociali e politici.
Conservazionismo Prima e durante gli anni '60
sono emerse varie organizzazioni come la Nature Conservacy
(affiliata alla Unione Internazionale per la Conservazione della
Natura), il Sierra Club, e altri che erano in larga parte
composti da persone che amavano la natura e le regioni selvagge,
come i cacciatori, o da persone amanti della vita all'aria aperta
come i campeggiatori. L'attività di queste organizzazioni ha
portato, nel corso di numerosi anni, alla creazione di vari parchi
nazionali e di parchi statali/provinciali in diversi punti del Nord
America. Questi ultimi sono protetti dallo stato, come parte di una
politica pubblica di salvaguardia "della nostra eredità
naturale". Il conservazionismo è diviso in due correnti
diverse. Una cerca di illuminare le imprese, nella convinzione che
la nuova sensibilità ecologica sia una moda passeggera, e che
il vero problema dell'ambiente è che la società non
abbia suddiviso in maniera corretta la proprietà. È
uno degli assunti di questa scuola che se tutta l'aria, l'acqua e la
terra fossero di proprietà privata, il diritto di inquinare
potrebbe essere venduto ad un prezzo di mercato, ottenendo così
un bilanciamento perfetto degli interessi industriali e di quelli
ambientali. E' stata la politica dei conservatori della stregua di
Reagan, di Bush e della Thatcher, quella di vendere diritti
all'industria, nella convinzione che il capitalismo di mercato
sarebbe stato in grado di regolare tutto. L'altra corrente crede
nella democrazia liberale e in un limitato intervento dello stato,
confluendo così nell'ambientalismo.
Ambientalismo L'ambientalismo ha la tendenza ad
affrontare una crisi dopo l'altra e a concentrarsi sulle
piccole modifiche al sistema, che possono sì essere
necessarie, ma che possono contribuire ad attenuare le esigenze di
cambiamenti più fondamentali. Questa scuola sceglie una via
di mezzo, rispecchiando quelle che sono le attuali politiche
"liberal" di organizzazioni come il Natural Resources
Defence Council, Greenpeace, i Friends of the Earth, il Pollution
Probe e il Sierra Club. Queste organizzazioni sono
convinte che la politica pubblica debba essere modificata in modo
tale da guidare l'intervento dello stato mediante una legislazione
protezionistica e mediante soluzioni tecniche ai problemi
ambientali. Queste organizzazioni si basano in larga parte sulla
tecnica di massicci invii postali a migliaia di persone alla
volta, su di un personale ben pagato e ben addestrato che funziona
in base a metodi dirigenziali strutturati dall'alto verso il basso
e, invece di un attivismo dal basso e di una politica radicale,
applicano il metodo di complicate procedure legali e di pressioni
lobbistiche a livello di governo e di grandi imprese. Queste lobby
sono aperte ai conservazionisti, mentre le sollecitazioni
provenienti dalle sponsorizzazioni di impresa, ivi inclusi i
contributi finanziari, sono sempre bene accolte, il più
spesso delle volte in maniera completamente acritica. Mentre la
maggior parte dei loro aderenti e attivisti sono implicitamente
contrari alla politica delle imprese, queste organizzazioni si
astengono chiaramente da qualsiasi tipo di posizione radicale che
possa criticare il sistema politico ed economico in quanto tale, al
fine di non inimicarsi le élite politiche ed economiche.
Ecopopulismo Nel Nord America esistono migliaia
e migliaia di "gruppi ecologici", che promuovono azioni
mirate a migliorare le condizioni ambientali. Alcuni gruppi si
evolvono verso tematiche più articolate: vengono organizzate
azioni contro discariche o inceneritori destinati all'eliminazione
di rifiuti municipali, contro gli effetti delle piogge acide, contro
gli impianti nucleari, i progetti di centrali idroelettriche, l'uso
di pesticidi e così via. Se si eccettuano alcune
organizzazioni sindacali, che incentrano la propria attività
sulla sicurezza del lavoro, questi attivisti dispongono di scarse
risorse finanziarie e di una limitata quantità di personale
retribuito: si limitano inoltre, in genere ad una determinata
comunità, con la possibilità di collegarsi in rete con
altri gruppi simili residenti altrove. Abbastanza rappresentative di
queste posizioni sono le azioni dei Rockin' Magicians Toxic
Clean-up Crew del quartiere di West Harlem a New York, che
lavorano per migliorare le condizioni dell'ambiente in cui vivono
promuovendo delle azioni a livello di comunità per pulire i
terreni non occupati dai detriti e dalla spazzatura, facendo poi
sottoporre il terreno a delle prove per verificarne le condizioni,
al fine di trasformare questi terreni in parchi o giardini pubblici.
Un altro gruppo, formato da studenti, ha consegnato i rifiuti
accumulati dalla loro scuola in una settimana al consiglio comunale,
in segno di protesta perché la loro città, Sioux City,
non era dotata di un programma di riciclaggio. Ora operano in
collegamento con i Kids for saving the Earth, una federazione
che raccoglie circa 5000 club dello stesso tipo in tutti gli
USA. Anche se questi gruppi non hanno un'ideologia particolare,
esprimono comunque una generalizzata ostilità verso le grandi
imprese, dato che spesso si trovano ad affrontare situazioni in cui
la logica del profitto va a danno dei bisogni dell'uomo. La loro
combattività è spesso minata dal fatto che le città
o i paesi in cui operano dipendono in larghissima parte dai posti di
lavoro che offrono le imprese da loro combattute e dalle tasse che
esse pagano. Questi gruppi di attivisti mancano di un'analisi
globale della crisi ambientale e ignorano il bisogno di una
alternativa radicale alle attuali politiche dello stato e delle
grandi imprese. Spesso si muovono spinti da quella che viene
chiamata la sindrome di NIMBY ("non nel mio cortile di casa").
Sono questi attivisti che di solito aderiscono a stili di vita
alternativi che vanno dai negozi di cibi naturali, ai "prodotti
ecologici", alle mobilitazioni per la Giornata Annuale della
Terra. All'interno di questa organizzazione sono presenti molti
impulsi positivi, ma raramente questi impulsi sono accompagnati da
serie politiche alternative. La psicologia e la giusta indignazione
non sono dissimili da quelle che animano il movimento pacifista.
Ecologia profonda Anche se difficile da
definire in maniera coerente, nonostante l'ampia letteratura a
disposizione, essa ha comunque origine dal desiderio di andare
oltre il conservazionismo e l'ambientalismo, senza ridefinire un
nuovo progetto storico e sociale. Fondamentalmente antirazionalista,
essa pone alla base dei suoi principi una visione "biocentrista"
che va a sostituire l'etica e la politica "antropocentriste". Questo
tentativo di creare una nuova filosofia è incentrato su
"Gaia", intendendo con questo che la Terra ha un valore
di per se stessa e che tutto è uguale all'interno della
Natura. Gli aderenti all'Ecologia profonda credono nella necessità
di ridurre drasticamente la popolazione umana e di eliminare le
interferenze dell'uomo nella natura. Sostengono che le società
preindustriali vivevano in armonia con la natura e che la civiltà
ha distrutto questa relazione. "L'ecologia profonda è
una filosofia di vita che riguarda quegli stati d'animo personali,
quei valori, quelle convinzioni estetiche e filosofiche che non
sono necessariamente finalizzati a scopi utilitaristici o razionali.
Per definizione, la loro unica giustificazione è quella della
bontà, dell'equilibrio, della verità e della bellezza
del mondo naturale e sul bisogno psicologico e biologico degli
esseri umani di esservi pienamente integrati". (Michael Tobias,
1985). Gli aderenti alla psicologia profonda si sovrappongono
agli entusiasti della "New Age", che si preoccupano in
primo luogo dei cambiamenti degli stili di vita, di quelli di tipo
personale, della auto-realizzazione e della spiritualità,
piuttosto che dei cambiamenti politici e sociali. Esiste però
anche una versione di guerriglia ecologica della Ecologia profonda,
denominata EARTH FIRST! che intraprende azioni dirette per prevenire
la distruzione della natura selvaggia. I militanti di Earth First!
sostengono che la maggior parte del territorio degli USA dovrebbe
ritornare allo stato di natura selvaggia, ed hanno di conseguenza
organizzato sabotaggi di cantieri edilizi e di impianti per fermare
le industrie del legno, così come hanno infilzato chiodi di
acciaio negli alberi per impedire che gli alberi venissero
abbattuti. Alcuni militanti di Earth First!, però, hanno
assunto posizioni di tipo razzista quando hanno affermato che la
fame è un mezzo "naturale" per affrontare il
problema della sovrappopolazione, come nel caso dell'Etiopia, e che
non dovrebbe essere offerto alcun aiuto alle persone che ne
soffrono. Un'altra corrente di Earth First! usa l'approccio dell'IWW
nel riferirsi ai lavoratori dell'industria del legno.
Bioregionalismo Questa scuola ritiene che
l'ambiente dovrebbe essere considerato come una serie di bioregioni,
ognuna dotata di una propria integrità ecologica e che gli
esseri umani dovrebbero cercare di svolgere in maniera naturale le
proprie funzioni all'interno di una bioregione, senza spingersi
oltre. Tutte le altre divisioni create dallo stato vengono
considerate arbitrarie e artificiali. La società dovrebbe di
conseguenza essere decentralizzata e tutti i confini politici ed
economici dovrebbero riflettere quelli bioregionali. Verrebbero
così eliminati tutti i presenti confini biologici, ivi
inclusi quelli degli stati-nazione. Il bioregionalismo, tuttavia,
tende ad aderire, da un punto di vista culturale, alla "New
Age" ed è incline alla ecologia profonda,
disinteressandosi all'attivismo sociale e politico.
Ecofemminismo L'ecofemminismo ebbe origine
dalle mobilitazioni antimilitariste delle donne. E' stato così
descritto dal manifesto del Left Green Network: "La liberazione
delle donne è essenziale per la creazione di una società
libera, pacifica ed ecologista. Nonostante sia stato il capitalismo
a portare la disumanizzazione della gente e la distruzione della
natura agli attuali livelli, le radici della nostra crisi sociale ed
ecologica sono più antiche del capitalismo. Esse risalgono a
migliaia di anni fa, all'emergere del patriarcato e, con esso, al
primo militarismo delle caste guerriere neolitiche, una svolta della
storia che ha posto le basi per una cultura maschilista strutturata
intorno ai concetti di gerarchia, dominazione e conquista, che ha
avvelenato, a partire da quei tempi, il nostro sviluppo sociale.
L'eco-femminismo conferma l'esperienza storica ed esistenziale
delle donne come esseri preposti alla nutrizione e all'allevamento
dei bambini, con un forte senso di collegamento con la natura che il
femminismo culturale ha sempre sottolineato, mentre si rifiuta di
accettare un determinismo biologico che riduce la spiegazione della
dominazione maschile a motivi genetici. L'ecofemminismo fa propria
inoltre l'analisi storica e critica della dominazione maschile e
dello sfruttamento materiale, che era stata formulata dal femminismo
socialista, mentre rifiuta di accettare un antinaturalismo che cerca
di creare un regno della libertà umana, negando la nostra
interdipendenza con la natura e che considera la natura non umana
come un mero strumento dei fini umani. L'eco-femminismo cerca di
attingere alle migliori intuizioni del femminismo sia culturale che
socialista e di inserirle nella visione non dualistica, olistica,
della società e della natura (ivi inclusa la natura umana)
che esso ha ricavato dall'ecologia sociale".
Verdi Nel febbraio 1973 venne fondato in Gran
Bretagna un piccolo partito chiamato "The People".
Si trattava del primo partito verde. L'ascesa dei Grunen nella
Germania Ovest e il loro primo successo parlamentare nel 1983
hanno portato il nome "verdi" all'attenzione di tutto il
mondo. I Grunen hanno pubblicato un programma di cambiamenti di
ampio respiro, che rappresenta una sintesi delle idee più
originali e creative dei nuovi movimenti sorti tra gli anni '60 e
gli anni '70. I verdi propongono un approccio integrato alle attuali
crisi ecologiche, economiche e politiche, di cui sottolineano la
interrelazione e la portata mondiale. I verdi rappresentano anche
una rottura nello stile politico rispetto agli altri partiti. La
maggior parte dei Verdi, tuttavia, non ha fatto un'analisi
approfondita della democrazia liberale e dell'elettoralismo
parlamentare e non ha, di conseguenza, una comprensione
sufficientemente diversa del potere politico e della capacità
di cooptazione del sistema. Non si preoccupano unicamente della
crisi ambientale, anche se le assegnano una priorità.
Sostengono un'azione politica indipendente e incentrata su più
temi, che si deve esprimere attraverso i partiti verdi. Le loro
posizioni vanno dal "verde chiaro" (visionario, olistico
dei riformatori che propugnano il compromesso e si affidano
all'elettoralismo "per far sì che le cose vengano
fatte") ai "verdi scuri" (fondamentalisti, verdi
"rossi" e anarco-verdi che propugnano l'attivismo di base
con un'azione elettorale selettiva, intesa soprattutto come
propaganda e che rappresentano una sintesi delle politiche radicali,
del femminismo, dell'antimilitarismo e di altro ancora). In Canada
esistono un Partito Verde federale e molti Partiti Verdi
provinciali, mentre negli Stati Uniti non esiste nessun partito
nazionale anche se vi sono i "Greens" (USA) e alcuni
partiti politici a livello statale. La corrente municipalista dei
verdi ha formato la prima organizzazione politica municipale verde
che ha partecipato ad alcune elezioni municipali del Nord America, a
Montreal. E' un gruppo politico che non ambisce ad inserirsi nel
sistema elettorale provinciale e nazionale.
Ecomarxismo Molti dei verdi europei hanno un
retroterra politico di tipo marxista e socialista. Gli
eco-marxisti continuano la loro tradizione di un'economia
politica tendenzialmente riduzionistica, prendendo però le
distanze dalle teorie marxiste che si fondano sulla abbondanza senza
limiti della natura. Quando analizzano gli scarsi meriti ecologici
dell'ex-blocco socialista, esprimono l'opinione che ciò sia
dovuto all'uso di una tecnologia industriale e di un'organizzazione
di tipo fordista. L'esempio più rappresentativo
dell'eco-marxismo nel Nord America è costituito dalla rivista
Capitalism, nature and socialism, edita da James O'Connor. La
maggior parte dei marxisti accademici sostiene a parole i movimenti
ambientalisti ed ecologici e cerca ad ogni costo collegamenti con
essi, soprattutto per motivi di carriera.
Eco-socialismo I partiti socialdemocratici
europei e di altri continenti sono i maggiori esponenti di una
corrente che unisce ambientalismo e socialismo democratico. Il
Nuovo Partito Democratico del Canada ha una sua sezione "Verde",
così come la hanno i Socialisti Democratici d'America e altre
formazioni socialiste. È loro convinzione che una delle
condizioni necessarie per la protezione dell'ambiente sia l'elezione
di socialdemocratici a posti politicamente importanti. Gli
ecosocialisti si affidano all'azione legislativa nei paesi che hanno
governi socialdemocratici e dove i sindacati si sono associati
nell'opporsi al danneggiamento dell'ambiente da parte delle
industrie. Gli ecosocialisti, tuttavia, cercano delle coalizioni più
allargate che vadano oltre ai tradizionali sostenitori dell'idea
socialdemocratica, per includere il maggior numero di movimenti
ambientalisti allo scopo di salvare l'ecologia del pianeta. Cercano
inoltre di rafforzare le istituzioni internazionali come le Nazioni
Unite, l'aiuto straniero ai paesi in via di sviluppo, secondo le
modalità esposte dal rapporto Bruntland intitolato Our
common future. Uno dei maggiori autori ed oratori ecosocialisti
degli USA è Barry Commoner.
L'ecologia sociale La crisi ecologica è
il risultato di una distruzione del tessuto organico della società
e della natura allo stesso tempo. Lo sviluppo, a livello storico,
della gerarchia e della dominazione, così come dello
sfruttamento, ha portato alla sostituzione della diversità
organica all'interno delle culture umane e degli ecosistemi naturali
con un sistema mondiale complesso, ma omogeneo. Secondo l'ecologia
sociale, è necessario creare delle ecocomunità e delle
ecotecnologie che possano ristabilire l'equilibrio tra umanità
e natura e invertire il processo di degradazione della biosfera. Una
comunità ecologica non tenterà di dominare l'ambiente
circostante, ma sarà piuttosto parte integrante del suo
ecosistema. Invece di continuare il sistema di una produzione e di
un consumo ossessivi, incontrollati, la comunità
praticherà una vera e propria eco-nomia, rispettando ed
applicando con attenzione "le regole dell'economia domestica".
La misura in cui gli uomini possono avere un impatto desiderabile
sull'ecosistema può essere decisa solo attraverso un'analisi
prudente della nostra capacità di agire per conto della
natura, e degli effetti deteriori del nostro turbamento degli
equilibri naturali. Il modo per salvare il pianeta, pertanto, ivi
inclusi il razzismo, l'ineguaglianza tra la donna e l'uomo e la
società di classe. L'unica forma di governo alla quale gli
ecologisti sociali possono partecipare è quella a livello
municipale, dove le dimensioni limitate permettono a tutte le
decisioni di passare attraverso assemblee di vicinato, applicando
allo stesso tempo tutti i principi della democrazia diretta
. L'ecologia sociale è anticapitalista e predica la
municipalizzazione dell'economia. Grazie ai contributi filosofici e
politici del suo principale teorico, Murray Bookchin, l'influenza
dell'ecologia sociale e del Left Green Network è cresciuta e
di recente è stata fondata in Canada una Confederazione dei
Verdi Municipali. È importante notare che la maggior parte
degli anarchici interessati all'attualità contemporanea
dell'anarchismo nel Nord America sono ecologisti sociali e che, per
principio, questo movimento non si impegna con politiche a livello
statale, vale a dire che non aderisce all'elettoralismo a livello
nazionale o provinciale/statale. Viene invece sviluppato l'aspetto
del municipalismo libertario o confederale. Questa scuola
rivoluzionaria di ecologia e anarchismo trova eco in Europa.