Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 21 nr. 183
giugno 1991


Rivista Anarchica Online

Le falle dell'art. 1

Tra le fonti legislative vigenti nel "Paese del Bengodi" chiamato Italia, la costituzione assume il ruolo di pilastro, di struttura portante sulla quale si fonda tutta la "legalità" (e... "l'imbavaglità") del Paese e il 1° articolo della carta costituzionale deve, proprio perché è il primo, essere il cardine di tale base. Per questo, ci accingiamo al suo commento conseguenzialmente al quale potremo dire se tutto ciò è stato inventato per dare una concretezza legislativa ad un paese che vuole assurgere al rango di Nazione, ha una validità di fondo oppure è solo astrazione per mezzo della quale si vuole soggiogare la ragione di un popolo.
L'articolo in questione dice, per iniziare: "L'Italia è.....". Certo, l'Italia è......una penisola, geograficamente parlando, circondata dal Mediterraneo con una propria identità orografica e fluviale, ricca (o meglio, lo era) di flora (la tipica Macchia Mediterranea soppiantata dalle colture intensive umane, dal cemento e dall'asfalto) e di fauna (in prevalenza molto caratteristico è l'animale uomo conosciuto "abroad" come HOMO ITALICUS!!!). A parte i contorni puramente geografici, non riusciamo ad individuare altre Italie. "......... una Repubblica Democratica............" continua l'art. 1. No, non lo è. Questo abbozzo di Paese non è una Repubblica, cioè non è una "cosa pubblica". Esso è un giocattolo privato di poca gente senza scrupoli, meschina, ricattatrice, assetata di potere e di laido tornaconto economico. Questa gente ha formato e consolidato una sorta di neo-oligarchia feudale parassita, nepotistica e truffaldina che escogita leggi, che fa regolamenti, che agisce solo per garantirsi la permanenza sulla poltrona del potere.
Quindi non è neanche Democratica perché, il Popolo che dovrebbe governare attraverso lo strumento del voto, non è libero di esprimerlo, è condizionato fino al parossismo da questi professionisti del potere tanto da ridurlo ad un mero fantoccio attraverso il ricatto della politica del favore e non quella del diritto. Inoltre, dovrebbe essere, il nostro paese, una "......Repubblica Democratica fondata sul lavoro".
Ma le fondamenta di esso sono formate da tutto tranne che dal lavoro. La disoccupazione è diffusissima e preoccupante specialmente quella giovanile e sudista ed è proprio grazie a questa che la partitocrazia riesce a resistere ed a perseverare nella sua ignobile esistenza. Vi è gente che, pure con famiglia, ha l'insano vizio di non essere occupata oppure è in procinto di aggregarsi alla categoria dei Cassa Integrati. Vi sono, inoltre: operai che vivono costantemente sotto l'incubo del licenziamento, lavoratori che operano in condizioni insalubri, pericolose e dannose per la loro integrità fisica e, alcune volte, anche morale; molti sono i casi in cui l'assunzione è clientelare o strettamente connessa al voto per questo o quel partito o, addirittura, per una "corrente" di una medesima compagine politica.
Non vi sono possibilità per la mobilità del lavoro, vi è sfruttamento, c'è il lavoro nero malpagato e non assicurato che non ha nessuna dignità di occupazione.
Tutto considerato, anche il secondo comma dell'art. 1 in analisi, è privo di fondamento in quanto il popolo non è sovrano e non esercita alcuna funzione se non quella di sottomettersi con stoica rassegnazione alla sovranità di pochi altri alla stessa stregua di un esercito di 100.000 unità armato di tutto punto che si lascia decimare da un pugno di scellerati armati di scope e di palette maldestramente camuffate da disintegratori atomici! Concludendo, possiamo dire che l'articolo 1 della Costituzione Italiana presenta delle falle molto gravi e trasmette perplessità di validità anche sul resto della Carta Costituzionale che, a sua volta, ci deve far riflettere sulla dubbia validità delle altre fonti legislative inflazionate e non molto rispettate. L'inesistenza di fondo e di fatto di una certezza legislativa, comunque, non deve affatto preoccupare. Anzi, deve essere da stimolo per tutti per scuoterci, per farci rendere conto che, se la gente vuole assurgere al ruolo di popolo e questo ad una dimensione di Nazione, non vi è proprio la necessità d'imbrattare fogli con fandonie di alcun genere e di creare delle regole per giocare a vivere dignitosamente quando per vivere e per essere è necessaria solo la volontà di vivere ed essere, INSIEME!

Lanfranco Schiraldi
(Sannicandro di Bari)