Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 21 nr. 183
giugno 1991


Rivista Anarchica Online

Un contributo significativo
di Aurelio Chessa

Un telegramma mi è stato inviato a Pistoia dalla compagna Sara Berenguer Guillen da Montady-Capestang informandomi della perdita del compagno-amico Germinal Gracia (Victor Garcia), morto il 10 maggio; non conosco ancora se nella sua casa di Montady o all'ospedale di Montpellier dove frequentemente veniva ospedalizzato per cure mediche. E' una perdita grossa per la sua famiglia anarchica - e per tutto il Movimento Anarchico Iberico e Internazionale.
Un male che non consente ripresa di salute (leucemia), che si è manifestato in questi ultimi anni, ci ha privato del suo apporto intellettuale nella divulgazione delle nostre idee tramite la nostra stampa alla quale collaborava in tutte le parti del mondo dove era possibile l'esistenza dei nostri movimenti locali sparsi nel mondo.
Aveva pensato di costituire nel Meridione della Francia - in Montady-Capestang, - un archivio anarchico raccogliendo materiale ovunque fosse possibile, in tutte le lingue -; lingue che conosceva bene - chiamando in casa sua per il riordino delle carte, dei libri, dei periodici, del materiale divulgativo pubblicato soprattutto dal Movimento Anarchico spagnolo, il compagno José Peirats e la compagna Grazietta - ospitandoli nella sua casa che si era costruita in un villaggio costruito dai rifugiati politici spagnoli con molto sacrificio e lavoro manuale di essi. Villa Canaima, poi, divenne luogo dove affluivano in continuità, compagni spagnoli e di altre nazionalità per rivedere Germinal e la sua compagna Mari Sol e la mamma di lei, oltre i due Peirats.
Germinal Gracia fu un combattente antifranchista, il regime del quale lo aveva condannato alla "garrote" per le sue azioni anti-Franco. Naturalmente lottò contro il regime di Franco durante tutto il periodo della rivoluzione spagnola dal 1936/1939. Uscito dalla Francia cominciò la vita degli esiliati e si adattò a fare tutti i mestieri manuali che gli capitarono. Durante cinque anni viaggiò dal Giappone alla Cina, seguendo il periplo del suo viaggio che interrompeva per trovarsi un lavoro che gli permettesse di comprarsi il biglietto di viaggio da uno stato all'altro raggiungendo la Birmania, l'India per poi risalire il Mar Rosso e entrare in Israele dove si fermò a lavorare e a studiare le forme cooperative delle collettività agricole ed industriali che in quegli anni '50 erano rinascenti e libere dalla tutela statale. Viaggiò negli stati americani stabilendosi per anni a Caracas - nel Venezuela insieme alla sua compagna Mari Sol che fu sua collaboratrice capace. Editarono a Caracas la rivista pregiata "Ruta" che mandavano in tutto il mondo dove Germinal Gracia si era fatto amici e compagni; pubblicarono libri ed opuscoli in larga misura (io stesso gli ho pubblicato il libro "Storia del Movimento Anarchico giapponese" che ancora ho in vendita. Tante altre opere, anche di grossa mole, furono scritte da Germinal e pubblicate). Negli ultimissimi anni si era ritirato nella sua casa di Montady, forse con la speranza di dedicarsi al suo archivio e utilizzare quanto nei suoi viaggi per il mondo in notizie e conoscenze. Fu in Italia tante volte e anche qui da noi lascia amici e conoscenti che sicuramente lo ricorderanno come me con moltissimo rimpianto e affetto. Alle due figlie, alla sua e nostra compagna Mari Sol e alla suocera Teresina - pur quest'ultima compagna di idee, oltre alle condoglianze le più sentite, mando un abbraccio nel ricordo del loro caro Germinal.
Sicuramente i compagni spagnoli e di altrove lo ricorderanno meglio e più degnamente di me (...).


La redazione della nostra rivista, sulle cui colonne più volte sono stati pubblicati - con lo pseudonimo di Victor Garcia - articoli di Germinal Gracia, ne ricorda la figura di militante anarchico, di intellettuale curioso e stimolante, di concreto internazionalista. In particolare, Germinal seguì sempre con particolare interesse e partecipazione le vicende del movimento anarchico di lingua italiana, intessendo durature amicizie con tanti compagni, tra i quali alcuni di noi della redazione, che lo ricorderemo con immutato affetto.