Rivista Anarchica Online
L'Ucraina è assai vicina
di Gianni Sartori
Eh, già. La patria di Nestor Machno, dell'eroica
"Repubblica su tachanki," che settantanni fa osò, insieme
a quelli di Kronstadt, sfidare contemporaneamente le armate
reazionarie bianche, latifondisti e capitalisti, e perfino la
neonata commissariocrazia bolscevica : l'Ucraina insomma, che
sembra saper coniugare come poche altre Nazioni lotta per
l'autodeterminazione con quella del fronte
ambientale. Attualmente l'opposizione non è più
rappresentata solo dal movimento Rukn ma da una miriade
di gruppi, associazioni e movimenti. Tra questi anche quelli
sempre più numerosi che riscoprono l'epopea machnovista
come uno dei momenti più significativi della storia nazionale
ucraina. E qui sta la grande novità (dove "nazionale"
non va necessariamente inteso come "statale".
Anzi...). Ma accanto alle tematiche indipendentiste e/o
autonomiste si sono sviluppate notevolmente quelle ambientali, Di
conseguenza i gruppi "verdi" sono letteralmente
proliferati. Oltre a quelli ormai "ufficiali" (cioè
registrati) ne sorgono molti di semi-clandestini, controllati e
repressi di continuo dal governo. Il più consistente
organismo ambientalista è "Mondo Verde" (Zelionij
Svit) con circa mezzo milione di aderenti. Recentemente ha
organizzato una manifestazione a Odessa contro una fabbrica di
pesticidi. In particolare si è distinto per l'impegno con cui
i suoi aderenti indagano da anni sul disastro di Chernobyl (per es.
su quale sia il numero reale delle vittime). Tra l'altro (e qui
la cosa ci interessa da vicino) gli ecologisti ucraini hanno
denunciato l'autentica speculazione nei confronti delle
tonnellate di materiale contaminato svenduto all'ingrosso.
Una autentica processione di TIR che per quattro soldi si portano
vie enormi quantità di "ferramenta" (comprese le
lamiere dei prefabbricati e le reti che delimitano gli orticelli
ormai contaminati). In precedenza le stesse organizzazioni
avevano parlato del grano svenduto alla Grecia (poi rispuntato
puntualmente a Brindisi). La notizia aveva avuto un primo
riscontro l'anno scorso, quando in qualche deposito di rottami
del nord Italia (come a Brescia) erano stati rinvenuti notevoli
quantitativi di materiale contaminato. Anche da noi si era
parlato in un paio di occasioni (v. un volantino della Lega Ambiente
vicentina) di fatti analoghi. Si denunciava (invano naturalmente)
che "alcune fonderie del Padovano e del Vicentino
stanno riciclando rottami contaminati provenienti dall'Ucraina"
(inoltre è noto che la stragrande maggioranza dei rottami
utilizzati dalle nostre fonderie proviene dall'Est. In minor misura
anche dal Medio Oriente). Piccola parentesi: Chernobyl ha
rappresentato un punto di non-ritorno, con conseguenze
irreversibili : le radiazioni sprigionatesi allora continuano ad
uccidere, sottilmente. L'ambiente contaminato produce mutazioni,
l'irreparabile è già accaduto...
Era lecito aspettarsi che almeno non ci fosse nessuno così
"spregiudicato" da voler approfittare della situazione.
Invece, anche nel bel mezzo di una catastrofe ambientale di portata
planetaria, c'è chi pensa solo ad arricchirsi ulteriormente,
infischiandosene della salute altrui. Chiusa la parentesi. Del
resto la "voce" ha circolato per troppo tempo e con troppa
insistenza per ambienti insospettabili in quanto a scrupoli
ecologisti (gli industriali del padovano). Anche qui (complice
l'educazione cattolica) qualcuno è stato preso da una crisi
di coscienza, al punto da confidarsi con qualche amico, operatore
sanitario (oltre, presumibilmente, che con il proprio confessore);
ma più in là non seppe andare. Sporgere denuncia
contro un collega (anche se troppo "laico" e
spregiudicato) andava contro la solidarietà di classe. Almeno
fino ad oggi. Perché finalmente qualcosa si deve essere messo
in moto se dalla Protezione Civile di Padova sono in
procinto di diventare operative le squadre munite di contatori
geiger. Obiettivo: quel paio di grosse fonderie che operano in
zona. Evidentemente la faccenda della radioattività
rilevata nei depositi di parafulmini ha creato un
precedente... L'operazione è inserita nel progetto (il
primo del genere) di costituire una mappa nucleare del territorio
veneto. È "consolante" sapere che, anche a
distanza di tempo, anche se il materiale è già stato
utilizzato, il rilevamento resta possibile. Cesio, stronzio, ecc.
contaminano per tempi lunghissimi cortili, magazzini, ecc.. In
una certa misura sono identificabili anche i percorsi...
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