Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 21 nr. 183
giugno 1991


Rivista Anarchica Online

L'Ucraina è assai vicina
di Gianni Sartori

Eh, già. La patria di Nestor Machno, dell'eroica "Repubblica su tachanki," che settantanni fa osò, insieme a quelli di Kronstadt, sfidare contemporaneamente le armate reazionarie bianche, latifondisti e capitalisti, e perfino la neonata commissariocrazia bolscevica : l'Ucraina insomma, che sembra saper coniugare come poche altre Nazioni lotta per l'autodeterminazione con quella del fronte ambientale.
Attualmente l'opposizione non è più rappresentata solo dal movimento Rukn ma da una miriade di gruppi, associazioni e movimenti. Tra questi anche quelli sempre più numerosi che riscoprono l'epopea machnovista come uno dei momenti più significativi della storia nazionale ucraina. E qui sta la grande novità (dove "nazionale" non va necessariamente inteso come "statale". Anzi...).
Ma accanto alle tematiche indipendentiste e/o autonomiste si sono sviluppate notevolmente quelle ambientali, Di conseguenza i gruppi "verdi" sono letteralmente proliferati. Oltre a quelli ormai "ufficiali" (cioè registrati) ne sorgono molti di semi-clandestini, controllati e repressi di continuo dal governo.
Il più consistente organismo ambientalista è "Mondo Verde" (Zelionij Svit) con circa mezzo milione di aderenti. Recentemente ha organizzato una manifestazione a Odessa contro una fabbrica di pesticidi. In particolare si è distinto per l'impegno con cui i suoi aderenti indagano da anni sul disastro di Chernobyl (per es. su quale sia il numero reale delle vittime).
Tra l'altro (e qui la cosa ci interessa da vicino) gli ecologisti ucraini hanno denunciato l'autentica speculazione nei confronti delle tonnellate di materiale contaminato svenduto all'ingrosso. Una autentica processione di TIR che per quattro soldi si portano vie enormi quantità di "ferramenta" (comprese le lamiere dei prefabbricati e le reti che delimitano gli orticelli ormai contaminati). In precedenza le stesse organizzazioni avevano parlato del grano svenduto alla Grecia (poi rispuntato puntualmente a Brindisi).
La notizia aveva avuto un primo riscontro l'anno scorso, quando in qualche deposito di rottami del nord Italia (come a Brescia) erano stati rinvenuti notevoli quantitativi di materiale contaminato. Anche da noi si era parlato in un paio di occasioni (v. un volantino della Lega Ambiente vicentina) di fatti analoghi. Si denunciava (invano naturalmente) che "alcune fonderie del Padovano e del Vicentino stanno riciclando rottami contaminati provenienti dall'Ucraina" (inoltre è noto che la stragrande maggioranza dei rottami utilizzati dalle nostre fonderie proviene dall'Est. In minor misura anche dal Medio Oriente). Piccola parentesi: Chernobyl ha rappresentato un punto di non-ritorno, con conseguenze irreversibili : le radiazioni sprigionatesi allora continuano ad uccidere, sottilmente. L'ambiente contaminato produce mutazioni, l'irreparabile è già accaduto...
Era lecito aspettarsi che almeno non ci fosse nessuno così "spregiudicato" da voler approfittare della situazione. Invece, anche nel bel mezzo di una catastrofe ambientale di portata planetaria, c'è chi pensa solo ad arricchirsi ulteriormente, infischiandosene della salute altrui. Chiusa la parentesi.
Del resto la "voce" ha circolato per troppo tempo e con troppa insistenza per ambienti insospettabili in quanto a scrupoli ecologisti (gli industriali del padovano). Anche qui (complice l'educazione cattolica) qualcuno è stato preso da una crisi di coscienza, al punto da confidarsi con qualche amico, operatore sanitario (oltre, presumibilmente, che con il proprio confessore); ma più in là non seppe andare. Sporgere denuncia contro un collega (anche se troppo "laico" e spregiudicato) andava contro la solidarietà di classe. Almeno fino ad oggi. Perché finalmente qualcosa si deve essere messo in moto se dalla Protezione Civile di Padova sono in procinto di diventare operative le squadre munite di contatori geiger. Obiettivo: quel paio di grosse fonderie che operano in zona. Evidentemente la faccenda della radioattività rilevata nei depositi di parafulmini ha creato un precedente...
L'operazione è inserita nel progetto (il primo del genere) di costituire una mappa nucleare del territorio veneto. È "consolante" sapere che, anche a distanza di tempo, anche se il materiale è già stato utilizzato, il rilevamento resta possibile. Cesio, stronzio, ecc. contaminano per tempi lunghissimi cortili, magazzini, ecc.. In una certa misura sono identificabili anche i percorsi...