Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 21 nr. 179
febbraio 1991


Rivista Anarchica Online

Assolti gli anarchici
di Andrea Pirondini

Il 18 dicembre si è concluso il processo che vedeva imputati Maurizio Tonelli e me, come anarchici, per aver distribuito un volantino in cui si riaffermava la verità storica dell'assassinio di Giuseppe Pinelli. La sentenza è stata di assoluzione perché il fatto non sussiste. Per chi non ha seguito la vicenda sulla stampa di movimento, ricordiamo brevemente il fatto.
Il 15-12-'89 un gruppo di compagni dei centri sociali autogestiti, la Scintilla di Modena e il Lambicco di Vignola, scendono in piazza a Modena, con una rappresentazione teatrale per ricordare Pinelli. Durante la manifestazione viene distribuito il volantino che fra l'altro riporta la frase: "Pinelli... veniva ucciso innocente e scaraventato dal quarto piano della Questura di Milano"" frase che verrà incriminata.
Nel giugno del '90 ci viene notificata la denuncia in base all'art.342 C.P., per oltraggio al prestigio del corpo della polizia di stato. Ci sarebbe da ridere per l'assurdità della denuncia, se non fosse per la drammatica serietà della cosa.
Già a distanza di 20 anni ricordare l'assassinio di Pinelli può significare prendersi una denuncia. Lo stato, il potere, è sempre pronto a riprendersi con gli interessi quello che è stato costretto a concedere alle lotte di libertà, di emancipazione, di piazza.
Gli anni '80 e questi primi '90, un triste decennio in cui la tensione sociale si è assopita, in cui sembra che l'unica cosa che conta sia il vil denaro, anni di menefreghismo e razzismo strisciante, un momento ideale per rifare il look alle istituzioni, per riscrivere la storia, per affermare la verità del potere, e perché no, per mettere un pietrone definitivo anche sul "caso" Pinelli.
Ed ora questa assoluzione, che in parte ci ha colto di sorpresa, non credevamo di vincere così facilmente, e soprattutto non ci aspettavamo che proprio il Pubblico Ministero si rimangiasse tutto e chiedesse l'assoluzione, dal momento che proprio dagli apparati dello stato, dalla procura della repubblica partì il nostro rinvio a giudizio.
Noi abbiamo fatto di questo processo un processo politico. La difesa ha presentato al pretore una memoria difensiva frutto di un lungo lavoro di ricerca che raccoglie tutta la carta stampata pubblicata da giornali, riviste, libri, documenti, ecc... sulla vicenda e sull'archiviazione dell'assassinio di Pinelli. Un piccolo volume pieno di dubbi, perplessità, lati oscuri, menzogne della polizia, contraddizioni, denunce, su una storia, quella di Pinelli, mai chiarita da un tribunale, e fin troppo chiara per l'opinione pubblica, per la gente.
Questa raccolta di scritti, pressoché completa dal '69 ad oggi la mettiamo a disposizione del movimento. Non conosciamo i giochi di palazzo che hanno fatto fare marcia indietro sul nostro processo, che presentava per lor signori risvolti politici interessanti, come precedente giuridico. Ciò che sicuramente è stato determinante per questa sentenza è stata la tenace mobilitazione e la solidarietà concreta dimostrata dai compagni.
Dalla notifica della denuncia è partita una campagna di solidarietà organizzata dagli anarchici e libertari di Vignola, dalla Scintilla, e dal circolo l'Onagro di Bologna, che ci ha sostenuto per tutti questi mesi. Una mobilitazione incalzante, che ha letteralmente sconvolto la bigotta cittadina di Modena. Un continuo di presidi, concerti, raccolta di firme, conferenze, interventi radiofonici, comizi, volantinaggi, spettacoli teatrali, scioperi di studenti e cortei. Siamo arrivati quasi a 100.000 fra volantoni, cartoline, manifesti, volantini, adesivi, stampati e distribuiti per sostenere la lotta. Un lavoro da marciapiede, di contatto diretto con le persone, su Pinelli, sullo stragismo di stato, sulla nostra assurda denuncia; lavoro che in nessun caso nessun verdetto di tribunale, per positivo o negativo che sia, avrebbe potuto cancellare. Troppo rumore per questa denuncia in questo periodo "difficile" per il potere, con la spada di Gladio ancora sospesa, meglio fare marcia indietro e chiudere questo piccolo caso locale, visto che la solidarietà si stava allargando bene anche in provincia, a Bologna, in diverse altre parti d'Italia, con il coinvolgimento di collettivi e organizzazioni anarchiche, e con la presa di posizione crescente di diversi personaggi politici, della cultura. dello spettacolo.
Sicuramente altro esito avrebbe avuto il processo se fossimo rimasti isolati, soli, senza la forza dei compagni.