MANIFESTO PER LA REGOLAMENTAZIONE DEI RAPPORTI TRA RELIGIONI ORGANIZZATE E STATO
RELIGIONI: LE RAGIONI DEL NO a un concordato che alimenta privilegi e condizionamenti
DATO CHE la religiosità è una dimensione che interessa la sfera della coscienza e della ricerca individuale
DATO CHE è diritto fondamentale di ognuno poter affermare, negare, praticare, contraddire, organizzare, ricercare qualsiasi tipo di religione, ideologia o credo, secondo i propri convincimenti, rispettando le attuali norme che regolano l'associazionismo privato
DATO CHE i condizionamenti religiosi permeano profondamente l'inconscio collettivo della nostra società e si esprimono in forme anche sottili e spesso non riconosciute
DATO CHE è fatto incontrovertibile che lo stato, privilegiando alcune religioni, contraddice i principi dello stato di diritto che intende rappresentare tutti i cittadini indipendentemente dal loro sesso, età, razza, cultura, religione o ideologia
DATO CHE non si manifesta da parte dello stato alcuna iniziativa per la cancellazione di quelle norme di privilegio ereditate dal regime concordatario
NOI CITTADINI ITALIANI, di diversa estrazione politica e culturale, religiosi e non religiosi, auspichiamo il sorgere di un movimento nella pubblica opinione perché si arrivi alla completa abrogazione di ogni privilegio concesso ad alcune religioni da parte dello stato
E IN PARTICOLARE, nello spirito di una reale uguaglianza e nel rispetto dell'individualità di ogni cittadino
CHIEDIAMO CHE
1) venga abolita la caratterizzazione religiosa delle festività nazionli;
2) ministri, militari, prefetti, sindaci, rappresentanti ad ogni livello dello stato e delle amministrazioni locali, si astengano dal partecipare, in veste ufficiale, a manifestazioni religiose. Papi, cardinali, prelati, patriarchi, rabbini, imam, rappresentanti a qualsiasi livello di qualsiasi confessione religiosa, non vengano ufficialmente invitati a presenziare a manifestazioni dello stato o delle amministrazioni locali;
3) i giornalisti della RAI, in quanto commentatori dell'informazione pubblica, siano tenuti ad una terminologia imparziale, astenendosi, per esempio, dal riferirsi a Karol Woytila come "santo padre" anziché papa o pontefice;
4) venga abolito l'uso di immagini o oggetti di culto, come i crocifissi, negli edifici pubblici;
5) venga abolita l'ora di religione nella scuola pubblica.
(Seguono decine di firme)
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