Rivista Anarchica Online
Scocca la Scintilla
di Circolo La Scintilla
Senza statuti né presidente,
senza burocrati né agganci istituzionali, ecco dall'Emilia
rossa una pratica di autogestione libertaria: "la Scintilla"
di Modena.
"Vorremmo ribadire il carattere
libertario e autogestito del nostro circolo, che si esprime
attraverso la partecipazione libera e spontanea degli individui che
rifiutano qualsiasi imposizione o progetto precostituito e cercano di
conseguenza di modificare la realtà che hanno attorno.
L'esigenza è quella di creare un luogo di aggregazione dove
attraverso la pratica dell'autogestione sia possibile essere
partecipi e non consumatori dell'esperienza". "Non
riconosciamo la delega come forma di partecipazione".
In questi pezzi tratti da vecchi
volantini si può cogliere quelle che sono state le motivazioni
ideali che hanno spinto anni fa una decina di compagni alla
realizzazione di questo progetto.
Colby - Numerose furono le
assemblee e i contatti con individualità e gruppi già
esistenti sul territorio. Contemporaneamente continuava una attenta
ricerca dei locali che dovevano essere abbastanza grandi per ospitare
l'esperienza di un centro sociale. Nello stesso periodo il comune di
Modena si lanciava in un avanguardistico prog(H)etto giovani,
inventandosi le loro esigenze e pensando a quali contenitori (parola
usata dai loro giovanologhi) potessero contenerli. Questi addirittura
teorizzavano come i giovani dall'età in cui escono dalla
scuola dell'obbligo a quando si rapportano al servizio militare
passano un "VUOTO PERICOLOSO" che loro come istituzione
dovevano colmare. È chiaro che a quei temi noi iniziammo ad
opporre una dura lotta, ad attaccarli ad ogni loro iniziativa,
denunciando come i giovani non potevano essere vivisezionati.
L'istituzione non aveva nessun diritto di imporre un progetto a chi
nemmeno glielo aveva chiesto, addirittura continuando a negare gli
spazi a chi voleva autogestirsi. Dopo appena 15 giorni dal
boicottaggio della presentazione ufficiale davanti alla stampa del
prog(H)etto venivamo caldamente invitati a prendere possesso dei
locali siti in via Attiraglio 66.
Emilio - Il circolo dunque non è
stato occupato ma questo non ha condizionato in nessun modo il suo
assetto interno ed il suo rapporto con la città. Non abbiamo
né statuto, né presidente, né responsabili. Le
decisioni vengono prese all'unanimità in assemblea.
All'interno abbiamo realizzato una sala per concerti e spettacoli
teatrali, un piccolo (per ora) centro di documentazione, una sala
prove per gruppi musicali autoprodotti, un luogo bar ed una radio
libera "A radio" che dopo un anno e mezzo di trasmissioni
ha dovuto momentaneamente sospendere i programmi per problemi
finanziari. Volevo ricordare che ha sede presso il circolo anche un
giornale di collegamento degli anarchici e libertari di Modena
"DIVINCOLARSI SUBITO".
Piro - Un problema molto
importante è quello dell'autofinanziamento. Diciamo subito che
abbiamo rifiutato qualsiasi sovvenzione da parte del comune o da
altre istituzioni e che per ora tutte le attività che abbiamo
organizzato al circolo sono state per scelta gratuite. Gratuite per
cercare di uscire dalla mercificazione dei rapporti umani e per
delegittimare seppur in minima parte la mentalità consumista.
È chiaro che per le
spese straordinarie (vedi altissime bollette ENEL o riparazione
apparecchi radio) siamo costretti a ricorrere alle nostre tasche;
visti anche i bassi costi del bar interno. Una scelta forse radicale
visti gli enormi problemi economici che siamo continuamente costretti
ad affrontare e visto che gran parte dei frequentatori del centro
vede in ciò più la possibilità di bere a poco
prezzo che non una questione etica.
Cinzia - Le iniziative in questi
5 anni sono state numerose. È chiaro che qui parlerò di
quelle più significative per ovvi motivi di spazio. Non ho la
pretesa di definirne un percorso né di raccontare quanto
questa esperienza possa aver rappresentato nel percorso individuale
dei compagni che l'hanno vissuto. Appena due mesi dopo l'entrata nel
circolo abbiamo realizzato una festa libertaria di due giorni sul
tema dell'autogestione cercando di allargare la sua pratica ad altri
aspetti della nostra vita. Contemporaneamente abbiamo iniziato un
lavoro capillare sull'antimilitarismo ed in solidarietà agli
obiettori totali con concerti, conferenze e volantinaggi. Abbiamo
successivamente partecipato alle lotte antinucleari a Castiglione
contro il P. E.C. di Brasimone e contro la centrale nucleare di
Viadana.
La seconda Festa libertaria ha cercato
di ricostruire mediante una rappresentazione teatrale i fatti che
hanno portato alla giornata del primo maggio e ha trattato più
in generale lo sfruttamento all'interno dei luoghi di lavoro. Altre
iniziative sono state fatte in solidarietà ai popoli nativi
del nord America ed agli astensionisti schedati nel 1987 dal regime
di Modena. Una dura lotta è stata sostenuta con fermi e
denunce durante la visita del monarca vaticano e contro i rifiuti
tossico/nocivi della nave Karin B. Infine l'ultima festa libertaria
che si è svolta un anno fa "contro la logica che crea la
diversità" "contro la società autoritaria"
denunciando episodi di intolleranza, razzismo e repressione che hanno
visto coinvolti anche gli amministratori della città.
Simona - Da quanto detto si può
facilmente capire come il circolo in questi anni abbia avuto una
presenza costante sul territorio prendendo sempre posizione
attraverso i vari collettivi interni sugli avvenimenti di interesse
sociale. Voglio ricordare il collettivo antimilitarista "Augusto
Masetti", quello per l'emancipazione sociale "Emma
Goldman", il comitato popolare per la salvaguardia della salute
pubblica e dell'ambiente, il collettivo Punx Anarchici e ultimo in
ordine di tempo il collettivo Anarcotrafficante nato contro la legge
Jervolino-Vassalli.
Cosimo - Dopo 4 anni di
esperienza di lotte di movimento il circolo si pone secondo me come
un importante punto di riferimento, da un lato nella lotta contro
tutte le manifestazioni della società autoritaria e dall'altro
come punto di partenza per la creazione di una coscienza
autogestionaria. Avere la potenzialità di creare momenti di
aggregazione e di lotta che lascino ampio spazio alla crescita
individuale significa diffondere la cultura della non delega e
contemporaneamente diventa importante proporre l'autoproduzione come
alternativa, contro la logica consumista tesa a mercificare e a
recuperare qualsiasi forma di espressione. I centri sociali proprio
per la loro scelta dell'autogestione potrebbero rappresentare una
cellula della società futura. I centri sociali quindi come
esperienza possibile, come strada praticabile e concreta.
Realtà sconosciute
Molti, tanti punti da noi toccati in
questa autointervista andrebbero meglio approfonditi e ampliati, lo
faremo possibilmente in tutti gli incontri delle realtà di
movimento. Un'ultima cosa, già da più di un anno stiamo
partecipando ai vari incontri dei C.S.A. a livello nazionale.
Scadenze queste abbastanza importanti per prendere contatti e
solidarizzare in caso di repressione con gli altri centri e
soprattutto per rendersi conto di quante realtà sono
sconosciute e quante altre si vanno formando. Il punto centrale
comunque finora è stata la realizzazione del bollettino dei
C.S.A. (ne sono già usciti due numeri) per il resto ci sono
molte proposte e sostanzialmente una situazione in evoluzione che
secondo noi potrebbe essere molto importante sviluppare, ma tenendo
conto che nasconde i suoi pericoli. Solidarietà al Leoncavallo
ed a tutti gli altri spazi di libertà che lo stato vuole
cancellare. Demolire lo stato, l'unica risposta.
Per contatti: La scintilla, via
Attiraglio 66, Zona Mulini Nuovi, 41100 Modena.
|