Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 19 nr. 161
febbraio 1989


Rivista Anarchica Online

Ferrovieri in lotta
di Maurizio Barsella

Con la lotta dei macchinisti ancora in piedi - dovrà essere effettuato ancora uno sciopero - viene pubblicata questa riedizione dell'opuscolo Battaglie e vittorie dei ferrovieri italiani, scritto da Augusto Castrucci nel 1945.
Questo libretto esce per le edizioni "Zero in condotta", (casa editrice della Federazione Anarchica Italiana) in collaborazione con i ferrovieri dell'UFAL (Unione Ferrovieri Anarchici e Libertari). Questo il pregio ed il limite della pubblicazione.
Pregio perché il libro, al tempo con gli avvenimenti, ha dato un piccolissimo contributo allo sviluppo di questi, cercando di mostrare ai macchinisti che le loro lotte di questo periodo rappresentano una continuità con l'esperienza più gloriosa del passato dei movimenti di emancipazione dei ferrovieri - il periodo, appunto, descritto nel libretto. Allo stesso tempo mostra che le concezioni libertarie dell'organizzazione dei lavoratori si ripresentano all'interno dei movimenti e danno segno di avere anche una certa influenza.
Limite perché, pur trattando un periodo storico, l'introduzione volutamente non segue quelle regole che avrebbero dovuto renderla un'introduzione storica.
Ma era forse possibile per dei militanti attivi ieri (Castrucci) o oggi (UFAL), dare un'interpretazione degli avvenimenti descritti senza prendere posizione?
L'opuscolo tratta dei momenti più alti della storia sindacale dei ferrovieri fino alla liberazione dal fascismo, storia che vide Augusto Castrucci, anarchico, quale più importante organizzatore della categoria.
Nonostante ciò, gli storici del 2° dopoguerra si sono ben guardati dal ricordare queste caratteristiche delle lotte dei ferrovieri, tutti tesi a montare e smontare la storia dei lavoratori in lotta ad immagine e somiglianza del potere.
La stessa storia scritta da Castrucci presenta i limiti di essere stata scritta nel '45, con la guerra ancora da finire, quindi senza grosse possibilità di consultare fonti, documenti, riviste, ma utilizzando solo la documentazione in suo possesso e la memoria. Il suo fine era quello di scrivere qualcosa che servisse per i giovani ferrovieri che sarebbero venuti nel sindacato, che certo sarebbe rinato di lì a poco.
Ma non gli dettero tempo ed anche questi nostri compagni non riuscirono a crearsi gli spazi necessari. Gli avvenimenti, forzati - senza scrupoli di sorta - dai partiti liberal-democratici e social-comunisti, che si sono spartiti la gestione di questi ultimi 45 anni, prima relegarono queste esperienze in un angolino, poi le riscrissero come vollero e le dettero in pasto ai lavoratori ed all'opinione pubblica.
L'opuscolo si ferma a questo punto.
Nel frattempo, per fortuna, i macchinisti hanno riscoperto una parte di questa storia, iniziando a sfondare la gabbia di errata informazione all'interno della quale erano rimasti chiusi per molti anni.
Ciò non ha significato grandi cambiamenti nella società, ma comunque la cosa ci fa ben sperare.