Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 18 nr. 152
febbraio 1988


Rivista Anarchica Online

Un festival della bestemmia?

Cari compagni di "A",
ho seguito con interesse una serie di lettere da voi pubblicate, tutte riguardanti l'ateismo, il rispetto per le coscienze altrui, in particolar modo la bestemmia; ho notato che il polverone sul tema della bestemmia si è sviluppato al comparire (su "A" 142) di una cronaca del 3° meeting anticlericale, cronaca nella quale figurava del tutto a proposito un "Porcus Deus" (che, tra parentesi, doveva essere pronunciato da Woityla).
Penso che l'accusare chi bestemmia di non aver rispetto per le coscienze altrui sia del tutto fuori luogo. La bestemmia, se considerata come imprecazione tout-court, non avrà certo gran valore, ma se considerata nel suo cosciente rivolgersi al Gran Dio Clericale di questa benefica società (mentre scrivo è Natale), ha un gran valore Iiberatorio. Si offenda chi crede nella Secolare Ecclesia cattolica.
Bestemmiare, inoltre, di fronte a gran bigotti o in luoghi pubblici ove siano evidenti gli AFFRONTI alla pazienza ed alle qualità umane tutte... è cosa che acquista valore collettivo; riguardo ciò è da considerare la proposta del dott. Guido Tassinari (presente al meeting '87 per il seminario "libertà dai troppi figli") di fare un Festival della Bestemmia. Interessante sarebbe creare nuove irriverenze nei confronti di nuovi santoni.
Come donna, ad esempio, se dessi valore a dei riti religiosi ed importanza al riconoscimento d'una comunità religiosa e gerarchica... vedendomi rifiutare l'ingresso nella gerarchia, utilizzerei la bestemmia per rivendicare la mitra. Come collaboratrice al meeting anticlericale, sottolineo che ci sono molti punti in comune tra coloro che esprimono la libertà DALLA religione (e la desiderano di fatto nel sociale) e coloro che esprimono la libertà DELLA religione (e lavorano di fatto alla demolizione del clericalismo).
L'anticlericalismo, come punto fermo di questo discorso, non accetta di buon grado nuove liturgie, vecchie ortodossie, né la superiorità intellettuale pretesa da certi atei, né i "rimproveri" moralistici di certi credenti-libertari.
A proposito di una iniziativa provocatoria di successo, lo Sbattezzo, associazione d'atei ed agnostici, egualmente, non ho affatto notato presunzione intellettuale o razzismo nei confronti dei religiosi, ma solamente gran voglia di esprimere con uno sberleffo collettivo le proprie ragioni, ragioni di gente, "libera nello spirito" ma cosciente della potenza materiale, temporale del Clericalismo.
Posso invitare i religiosi, e tutti i lettori di "A" ad inviare articoli per l'edizione monografica di un Bollettino dell'Associazione per lo Sbattezzo sulle esperienze sociali dei non credenti, e dei non Cattolici: potete scriverci d'ogni vostra esperienza sociale che riguardi da vicino il clericalismo, il vivere un credo religioso nella pratica, il confronto con i pregiudizi e particolari pregiudizi...
La raccolta del materiale durerà sino a Febbraio; il materiale va indirizzato al Circolo Culturale "N. Papini", via Garibaldi 47, 61032 Fano (PS).

Francesca Palazzi Arduini (Fano)