Rivista Anarchica Online
Un festival della
bestemmia?
Cari compagni di
"A", ho seguito con
interesse una serie di lettere da voi pubblicate, tutte riguardanti
l'ateismo, il rispetto per le coscienze altrui, in particolar modo la
bestemmia; ho notato che il polverone sul tema della bestemmia si è
sviluppato al comparire (su "A" 142) di una cronaca del 3°
meeting anticlericale, cronaca nella quale figurava del tutto a
proposito un "Porcus Deus" (che, tra parentesi, doveva essere
pronunciato da Woityla). Penso che l'accusare
chi bestemmia di non aver rispetto per le coscienze altrui sia del
tutto fuori luogo. La bestemmia, se considerata come imprecazione
tout-court, non avrà certo gran valore, ma se considerata nel suo
cosciente rivolgersi al Gran Dio Clericale di questa benefica società
(mentre scrivo è Natale), ha un gran valore Iiberatorio. Si offenda
chi crede nella Secolare Ecclesia cattolica. Bestemmiare,
inoltre, di fronte a gran bigotti o in luoghi pubblici ove siano
evidenti gli AFFRONTI alla pazienza ed alle qualità umane tutte... è
cosa che acquista valore collettivo; riguardo ciò è da considerare
la proposta del dott. Guido Tassinari (presente al meeting '87 per il
seminario "libertà dai troppi figli") di fare un Festival
della Bestemmia. Interessante sarebbe creare nuove irriverenze nei
confronti di nuovi santoni. Come donna, ad
esempio, se dessi valore a dei riti religiosi ed importanza al
riconoscimento d'una comunità religiosa e gerarchica... vedendomi
rifiutare l'ingresso nella gerarchia, utilizzerei la bestemmia per
rivendicare la mitra. Come collaboratrice al meeting anticlericale,
sottolineo che ci sono molti punti in comune tra coloro che esprimono
la libertà DALLA religione (e la desiderano di fatto nel sociale) e
coloro che esprimono la libertà DELLA religione (e lavorano di fatto
alla demolizione del clericalismo). L'anticlericalismo,
come punto fermo di questo discorso, non accetta di buon grado nuove
liturgie, vecchie ortodossie, né la superiorità intellettuale
pretesa da certi atei, né i "rimproveri" moralistici di certi
credenti-libertari. A proposito di una
iniziativa provocatoria di successo, lo Sbattezzo, associazione
d'atei ed agnostici, egualmente, non ho affatto notato presunzione
intellettuale o razzismo nei confronti dei religiosi, ma solamente
gran voglia di esprimere con uno sberleffo collettivo le proprie
ragioni, ragioni di gente, "libera nello spirito" ma cosciente
della potenza materiale, temporale del Clericalismo. Posso invitare i
religiosi, e tutti i lettori di "A" ad inviare articoli per
l'edizione monografica di un Bollettino dell'Associazione per lo
Sbattezzo sulle esperienze sociali dei non credenti, e dei non
Cattolici: potete scriverci d'ogni vostra esperienza sociale che
riguardi da vicino il clericalismo, il vivere un credo religioso
nella pratica, il confronto con i pregiudizi e particolari
pregiudizi... La raccolta del
materiale durerà sino a Febbraio; il materiale va indirizzato al
Circolo Culturale "N. Papini", via Garibaldi 47, 61032 Fano
(PS).
Francesca Palazzi
Arduini (Fano)
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