Rivista Anarchica Online
La lapide (per ora) resta
a cura della Redazione
Saranno state le numerosissime prese
di posizione contrarie da parte di partiti, movimenti giovanili,
associazioni e singoli cittadini; sarà stato il fatto che
l'amministrazione comunale, stretta nella morsa di una crisi
prolungata e penosa, è passata dalla gestione pentapartita a
quella rosso-verde (con temporanea sgradita aggiunta di assessori
della vecchia maggioranza); sarà stato quel che sarà
stato, ma il sindaco socialista Paolo Pillitteri, interrogato da un
giornalista, ha fatto sapere che la giunta comunale, in ben altre
faccende affaccendata, non si sarebbe occupata nell'immediato futuro
di deliberare in merito al preannunciato (da chi, non si è
ancora capito bene) "trasferimento" in un museo della
lapide che in piazza Fontana ricorda Giuseppe Pinelli, ferroviere
anarchico, ucciso innocente nei locali della Questura di Milano. Non ci pare, questa di Pillitteri, una
presa di posizione particolarmente decisa, né tantomeno
ispirata da nobili ideali. Ma tant'è: così si esprime
il potere. Merita di essere segnalata,
nell'ambito del notevole interesse suscitato a livello milanese (e
non solo) da quest'ultima puntata del "caso Pinelli", la
riproposizione da parte della compagnia di Dario Fo dello spettacolo
Morte accidentale di un anarchico. Per quasi un mese il Teatro
Cristallo ha registrato una grande affluenza di pubblico, in gran
parte giovani interessati a saperne di più sulla vicenda del
nostro compagno. Assemblee ed incontri sono stati
organizzati, sempre a Milano, da varie forze politiche. Il circolo
anarchico "Ponte della Ghisolfa" in particolare, ha
organizzalo lunedì 30 novembre un'assemblea, nel corso della
quale sono intervenute persone di diverso orientamento, tra cui un
rappresentante della Gioventù Liberale, che ha portato il
saluto solidale della sua organizzazione. Il clou della mobilitazione si è
svolto sabato 12 dicembre, 18° anniversario della strage di
piazza Fontana. Un corteo di circa diecimila persone, partito proprio
da questa piazza, ha attraversato il centro cittadino. Lo spezzone
anarchico (250/300 persone, quasi esclusivamente giovani e
giovanissimi) era preceduto da una sagoma raffigurante Pinelli a
testa in giù, portata da due studenti, e dallo striscione del
circolo con la scritta "Giuseppe Pinelli, un assassinio da non
dimenticare MAI". Il sabato successivo, 19 dicembre, un
presidio con una mostra montata su pannelli - vendita, stampa e
megafonaggio - si è svolto nella centrale piazza Cordusio,
portando una nota dissonante nel clima di consumismo sfrenato
dell'ultimo sabato pre-natalizio. Migliaia di copie di due manifesti in
ricordo di Pinelli - uno realizzato dal Centro sociale di via
Torricelli 19 (cfr. TamTam), l'altro dal Circolo anarchico
"Ponte della Ghisolfa" - sono stati affissi sui muri della
città. E altre iniziative si potrebbero citare. Chiudiamo invece con un'annotazione
che riguarda in particolare la nostra rivista. Grazie all'impegno
profuso da alcune/i giovani compagne/i, e certamente anche grazie
alla sensibilizzazione prodotta dalle polemiche sulla lapide, la
vendita militante di "A", ha raggiunto a Milano, lo scorso
dicembre, livelli notevoli, da tempo sconosciuti. Al Teatro
Cristallo, nelle strade, ai cortei, sembrava a volte di esser tornati
ai periodi più felici per la vendita militante.
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