Rivista Anarchica Online
Antimilitarismo
a cura della Redazione
Sedici mesi a Coniglio
Si è svolto presso il tribunale
militare di Napoli, il 18 dicembre scorso, il processo d'appello
contro Giuseppe Coniglio, obiettore totale, anarchico. È
stato condannato a 1 anno e 4 mesi di carcere militare. Arrestato il 25 agosto 1987 a Catania,
era stato rinchiuso nel carcere militare di Palermo (corso Pisani
201, 90129 Palermo). Contro il tentativo delle autorità di
imporgli di indossare la tuta militare, Coniglio aveva attuato 12
giorni di sciopero della fame. Processato il 30 settembre dal
tribunale militare di Palermo, era stato condannato a 14 mesi per
"rifiuto del servizio militare". Una condanna subito
apparsa particolarmente pesante, dal momento che quasi sempre agli
imputati del suo stesso reato sono stati dati 12 mesi. In sede di appello, come si è
detto, a Coniglio sono stati aggiunti altri 2 mesi. In pratica, la
magistratura militare ha confermato la condanna di primo grado per il
rifiuto (mentre il pubblico ministero aveva chiesto per Coniglio 2
anni per "mancanza alla chiamata"), aggiungendo 2 mesi per
il reato di "disobbedienza" - in riferimento al suo rifiuto
di indossare la tuta militare. Dopo il processo, Coniglio è
stato riportato nel carcere militare di Palermo.
Il congedo restituito
Signor Presidente, colgo
l'occasione del 4 novembre "Festa
per la Vittoria" per scriverLe e per restituire a
Lei, Capo delle Forze Armate, il mio congedo come gesto di
dissociazione ed indispensabilità a partecipare
e a collaborare con esse in caso di
richiamo. Si apre così la lettera
indirizzata al presidente della repubblica Francesco Cossiga da
Andrea Maori, di Perugia (sua un'interessante storia dell'obiezione
di coscienza in Italia apparsa recentemente su Senzapatria). Ribelle per amore,
inerte ma non inerme, voglio lottare per maggiore democrazia
e quindi gioia per tutti contro le violazioni di valori
fondamentali, quello del diritto alla vita, dei diritti
umani, civili, politici e sindacali - si legge più avanti
nella lettera -. Per me le Forze armate
rappresentano uno strumento per realizzare queste violazioni, in
qualunque parte del mondo (…). La mia opposizione alle Forze
Armate deriva anche dal carattere diseconomico che esse assumono nei
confronti di tutta la società. Strumento di rapina, esse
incidono sul complesso industriale con la richiesta di "beni"
perfettamente inutili, che non servono minimamente a contribuire ai
consumi ordinari della gente, se non con lo scopo di... ammazzarla! Nella parte finale della sua lunga
lettera (pubblicata integralmente sul numero di dicembre della
rivista del movimento nonviolento Azione Nonviolenta - via
Filippini 25/a, 37121 Verona), Maori spiega di riconoscersi
nelle indicazioni fornite da due manifesti politici di grande
rilievo: il manifesto-appello dei Premi Nobel che dal
1981 fornisce le linee politiche e programmatiche
di intervento per combattere l'olocausto
dei nostri giorni, quello per sterminio per fame, e il
Manifesto di Ventotene che dal 1941 indica nella
costruzione di un'Europa democratica l'alternativa ad ogni
totalitarismo. Al di là della diversa
impostazione ideologica, ancor più evidente in altri passaggi
dello scritto di Maori, ci preme sottolineare il valore, non solo
simbolico, della ribellione insita nella restituzione del congedo.
Una pratica, questa, già portata avanti in un passato anche
recente da alcuni anarchici (ricordiamo qui il caso di Franco
Pasello, il quale dopo aver scontato 12 mesi di carcere militare e 7
di carcere "civile" per obiezione totale, si vide
recapitare a casa il congedo: che, puntualmente e con una pubblica
dichiarazione, rispedì al mittente).
Riarrestato Valastro
Il 30 dicembre scorso, a Catania, è
stato nuovamente arrestato l'anarchico Orazio Valastro. Deve scontare
2 mesi e 13 giorni rimanenti dalla precedente condanna ad 8 mesi per
diserzione e per la quale è rimasto detenuto nel carcere
militare di Palermo fino al momento della scarcerazione per
decorrenza dei termini, in seguito ad un ricorso in Cassazione poi
ritirato. Nel frattempo - si legge nel
comunicato della Cassa di Solidarietà Antimilitarista -
Valastro è stato anche riformato con l'art. 40 e congedato per
cui, se non si fosse sovrapposta la scarcerazione per via del ricorso
(ritirato quando probabilmente la macchina burocratica aveva fatto il
suo corso), sarebbe stato automaticamente trasferito nel carcere
civile per ultimare la pena. Con quest'ultima detenzione, comunque,
la lunga vicenda giudiziaria di Valastro (di cui abbiamo puntualmente
riferito in passato) dovrebbe concludersi.
Stop TEL
Per essersi seduto, ostruendone il
transito, davanti ad un TEL (camion militare addetto al trasporto dei
missili), è stato arrestato a Ragusa il pacifista Turi
Vaccaro, noto per il suo impegno nelle lotte contro la base
missilistica di Comiso. Nel comunicare la notizia, la Cassa di
Solidarietà Antimilitarista ricorda che i TEL vengono
continuamente portati a spasso per il
territorio siciliano per motivi strategici e di addestramento.
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