Rivista Anarchica Online
Tecnologia e
libertà
di Mimmo Pucciarelli
Il colloquio
internazionale "Tecnologia e libertà", organizzato a Lisbona
nei giorni 8/10 aprile dalla rivista di cultura libertaria A ideia
e da altri componenti delle edizioni Sementeira, si colloca
nella direzione della ricerca e del confronto tra il pensiero
anarchico contemporaneo e la società in cui viviamo. Esso non è che la
continuazione delle iniziative intraprese in Italia dal Centro Studi
Libertari, in Francia dall'Atelier de Création Libertaire, in Nord
America dall'Anarchos Institute e da tanti altri libertari in diversi
paesi. Dopo l'incontro
internazionale anarchico "Venezia '84", infatti, alcuni compagni
portoghesi che vi parteciparono pensarono di organizzare qualcosa del
genere per commemorare i 100 anni di vita dell'anarchismo in questo
paese (così come fecero l'anno scorso i compagni australiani).
Purtroppo le cose non sono andate proprio così e alla fine i
compagni di A ideia hanno deciso di "limitarsi" ad un
Colloquio Internazionale. Limite solo
apparente, poiché in realtà esso ha permesso ad un centinaio di
persone di seguire durante tre giorni delle relazioni di "ricercatori
e militanti venuti dal mondo intiero", come ha scritto un
quotidiano di Lisbona. Ha permesso, inoltre, alla cinquantina di
persone che in permanenza erano presenti alle sessioni, di partecipare
ai dibattiti su un tema che non può lasciare indifferente nessuno di
noi. Tutti utilizziamo
la tecnologia, tutti siamo obbligati a sceglierne comunque una certa
quantità da far entrare nella nostra vita quotidiana. Essa ci
permette di utilizzare i computer facilitandoci in molti lavori, ma
al tempo stesso ci fa anche vivere in un terrore quotidiano (si pensi
alle possibilissime catastrofi nucleari). Nell'un caso e nell'altro,
la tecnologia non ci lascia indifferenti: che possa essere uno
strumento di liberazione, come alcuni relatori hanno affermato,
oppure d'altro canto che ci troviamo di fronte ad una tecnologia
liberticida. Di fronte a queste due realtà noi non possiamo restare
passivi, ed aspettare...la rivoluzione per scegliere. Eppure alcuni lo
hanno affermato, pensando che la tecnologia appropriata alle nostre
idee sulla società libertaria, non possa che inserirsi in un
processo di cambiamento radicale in cui ancora si spera e per cui ci
prepariamo anche da un punto di vista teorico. Ecco, proprio
questa volontà di comprendere i problemi (e le differenze che
esistono, per esempio, tra la situazione economica e sociale in
Portogallo, in rapporto ad altri paesi più o meno ricchi - come
hanno fatto notare alcuni interventi), di discuterne con lo scopo di
approfondire il pensiero libertario contemporaneo, mi sembra il
risultato più importante, di questo come di altri colloqui
internazionali. Risultati di cui i lettori di "A" hanno avuto già
una "primizia" (penso alla relazione di Andrea Papi apparsa sul
numero di febbraio) e che i lettori di Volontà potranno
apprezzare in uno dei prossimi numeri (dedicato appunto a "Tecnologia
e libertà"). Non mi dilungherò,
quindi, in riassunti sommari delle relazioni ma semplicemente - per
dovere di cronaca - mi limito qui ad esprimere il mio giudizio
estremamente positivo sul lavoro organizzativo dei compagni. Notevole
è stata l'eco che la stampa e la radio hanno dato all'avvenimento,
-"Il più importante nell'area libertaria degli ultimi anni"
secondo il giudizio del Diario de Lisboa, che ha dedicato una
pagina intera a ciascuna delle tre giornate del Colloquio. Certo - e sempre
per dovere di cronaca - per il fatto che le sessioni si siano svolte
in ore in cui "normalmente si lavora", ed anche per i problemi
specifici sorti tra le varie componenti libertarie portoghesi,
durante i tre giorni del Colloquio non abbiamo avuto la possibilità
di incontrare, come speravamo, queste diverse componenti. L'abbiamo
fatto alla fine del Colloquio ed abbiamo riscontrato che un po'
ovunque esistono, in forme più o meno importanti, divisioni tra
"intellettuali" e non. Io spero che
comunque riusciremo, attraverso il nostro lavoro, a superare gli
ostacoli connessi con le nostre diverse attività, al fine di
facilitare e di arricchire la creazione e la comunicazione
libertaria, così come fa la nostra rivista "A", a cui
spediscono questo resoconto per via aerea, con la speranza che arrivi
in tempo per l'eventuale pubblicazione sul numero di maggio.
|