Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 17 nr. 146
maggio 1987


Rivista Anarchica Online

Tecnologia e libertà
di Mimmo Pucciarelli

Il colloquio internazionale "Tecnologia e libertà", organizzato a Lisbona nei giorni 8/10 aprile dalla rivista di cultura libertaria A ideia e da altri componenti delle edizioni Sementeira, si colloca nella direzione della ricerca e del confronto tra il pensiero anarchico contemporaneo e la società in cui viviamo.
Esso non è che la continuazione delle iniziative intraprese in Italia dal Centro Studi Libertari, in Francia dall'Atelier de Création Libertaire, in Nord America dall'Anarchos Institute e da tanti altri libertari in diversi paesi.
Dopo l'incontro internazionale anarchico "Venezia '84", infatti, alcuni compagni portoghesi che vi parteciparono pensarono di organizzare qualcosa del genere per commemorare i 100 anni di vita dell'anarchismo in questo paese (così come fecero l'anno scorso i compagni australiani). Purtroppo le cose non sono andate proprio così e alla fine i compagni di A ideia hanno deciso di "limitarsi" ad un Colloquio Internazionale.
Limite solo apparente, poiché in realtà esso ha permesso ad un centinaio di persone di seguire durante tre giorni delle relazioni di "ricercatori e militanti venuti dal mondo intiero", come ha scritto un quotidiano di Lisbona. Ha permesso, inoltre, alla cinquantina di persone che in permanenza erano presenti alle sessioni, di partecipare ai dibattiti su un tema che non può lasciare indifferente nessuno di noi.
Tutti utilizziamo la tecnologia, tutti siamo obbligati a sceglierne comunque una certa quantità da far entrare nella nostra vita quotidiana. Essa ci permette di utilizzare i computer facilitandoci in molti lavori, ma al tempo stesso ci fa anche vivere in un terrore quotidiano (si pensi alle possibilissime catastrofi nucleari). Nell'un caso e nell'altro, la tecnologia non ci lascia indifferenti: che possa essere uno strumento di liberazione, come alcuni relatori hanno affermato, oppure d'altro canto che ci troviamo di fronte ad una tecnologia liberticida. Di fronte a queste due realtà noi non possiamo restare passivi, ed aspettare...la rivoluzione per scegliere.
Eppure alcuni lo hanno affermato, pensando che la tecnologia appropriata alle nostre idee sulla società libertaria, non possa che inserirsi in un processo di cambiamento radicale in cui ancora si spera e per cui ci prepariamo anche da un punto di vista teorico.
Ecco, proprio questa volontà di comprendere i problemi (e le differenze che esistono, per esempio, tra la situazione economica e sociale in Portogallo, in rapporto ad altri paesi più o meno ricchi - come hanno fatto notare alcuni interventi), di discuterne con lo scopo di approfondire il pensiero libertario contemporaneo, mi sembra il risultato più importante, di questo come di altri colloqui internazionali. Risultati di cui i lettori di "A" hanno avuto già una "primizia" (penso alla relazione di Andrea Papi apparsa sul numero di febbraio) e che i lettori di Volontà potranno apprezzare in uno dei prossimi numeri (dedicato appunto a "Tecnologia e libertà").
Non mi dilungherò, quindi, in riassunti sommari delle relazioni ma semplicemente - per dovere di cronaca - mi limito qui ad esprimere il mio giudizio estremamente positivo sul lavoro organizzativo dei compagni. Notevole è stata l'eco che la stampa e la radio hanno dato all'avvenimento, -"Il più importante nell'area libertaria degli ultimi anni" secondo il giudizio del Diario de Lisboa, che ha dedicato una pagina intera a ciascuna delle tre giornate del Colloquio.
Certo - e sempre per dovere di cronaca - per il fatto che le sessioni si siano svolte in ore in cui "normalmente si lavora", ed anche per i problemi specifici sorti tra le varie componenti libertarie portoghesi, durante i tre giorni del Colloquio non abbiamo avuto la possibilità di incontrare, come speravamo, queste diverse componenti. L'abbiamo fatto alla fine del Colloquio ed abbiamo riscontrato che un po' ovunque esistono, in forme più o meno importanti, divisioni tra "intellettuali" e non.
Io spero che comunque riusciremo, attraverso il nostro lavoro, a superare gli ostacoli connessi con le nostre diverse attività, al fine di facilitare e di arricchire la creazione e la comunicazione libertaria, così come fa la nostra rivista "A", a cui spediscono questo resoconto per via aerea, con la speranza che arrivi in tempo per l'eventuale pubblicazione sul numero di maggio.