Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 17 nr. 143
febbraio 1987


Rivista Anarchica Online

Artanarchia
di Rosanna Ambrogetti

Il 16 novembre 1986 a Bologna e il 21 dicembre 1986 a Imola si sono tenute le prime riunioni del pensato progetto per una rassegna di arte autogestita da realizzare nel settembre 1987 (fra il 13 ed il 20, per tre/cinque giorni). Poche righe per motivare il tentativo di un simile progetto. Da un po' di tempo nell'area libertaria si assiste ad un notevole ritorno di interesse per ciò che riguarda l"arte". Non che in passato il tema non coinvolgesse nessuno (libertari artisti, o interessati alle questioni artistiche, ce ne sono sempre stati abbastanza) ma era un interesse vissuto soprattutto come "fatto personale" che per nulla, o quasi, toccava il più ampio ambito libertario. In questi ultimi tempi invece il risvegliarsi dell'interesse è sempre più ampio e tende a concretizzarsi in molte iniziative (fra cui, oltre alla mostra "Arte e Anarchia" di Venezia '84, val la pena di ricordare il lungo servizio sul numero di dicembre '86 di "A" e il convegno "Arte e Anarchia" previsto per la primavera '87 a Torino) che cercano di riannodare le fila di un discorso a volte interrotto ma mai abbandonato e la cui attualità è rimarcata proprio dall'apparente assorbimento e commercializzazione di ogni espressione artistica da parte del mercato e dei "media".
Sappiamo invece che non è così e che tanti sono coloro che, più o meno sotterraneamente, continuano a cercare una propria "via artistica", a volerne l'autogestione più ampia possibile tentando di ribaltare il perverso e cristallizzato rapporto artista-fruitore. Sappiamo anche, però, che per chi vuole fare arte in questa maniera diversa e alternativa è assai difficile incontrarsi con altri artisti sulla stessa "lunghezza d'onda", esporre i propri lavori, avere un rapporto col "pubblico". Ed è per questo che il progetto nasce. In sostanza vorremmo creare uno spazio per uscire dal "particolare", da offrire a coloro che praticano una qualsiasi "forma d'arte" e che hanno come referente le idee libertarie o vogliono, più semplicemente, fare arte libera o fare arte liberamente.
È una possibilità per quanti operano da "attori" nei vari settori, di conoscersi, di confrontarsi, di scambiarsi esperienze, di porre le basi per sodalizi, collaborazioni, scambi che potrebbero sfociare in nuove proposte con respiri più ampi; insomma, perché non ipotizzare un circuito nazionale "nostro"?
Questo spazio nascerà ed avrà vita nella misura in cui ci saranno "artisti" coinvolti. L'iniziativa infatti dovrebbe essere indicativamente suddivisa in "settori" (musica, teatro, arti visive, ecc.) ognuno dei quali organizzato e gestito quanto più possibile dagli stessi protagonisti.
Questa parte del lavoro, la più difficile ma anche la più creativa, è ancora tutta - o quasi - da inventare. Le idee ci sono. Si tratta di metterle in discussione con chi vuole partecipare attivamente alla vita di questo progetto. A noi, promotori "non artisti" rimarrebbe l'onere/onore della gestione tecnica delle strutture. Uno dei primi problemi è quello finanziario: quello che ci ha fatto riflettere sulla possibilità di realizzare il progetto. È per questo che dalla riunione di Imola è partita una proposta che si prefigge di "tastare il polso" al reale interesse ed alla reale volontà di concretizzare il progetto.
La proposta è che venga raccolta, entro la fine di febbraio 1987, una somma che ci consenta di dare il via ad altre iniziative tese a finanziare l'incontro vero e proprio.
Chiediamo, in sostanza, a 100 compagni - ed in particolare a coloro che operano nell'ambito artistico - un impegno di 50.000 lire a testa. I 5.000.000 che vorremmo raccogliere sono il minimo necessario occorrente per continuare a pensare alla realizzazione del progetto.
Nel caso tale somma non dovesse essere raggiunta il progetto verrà abbandonato e noi restituiremo ai compagni quanto ci avranno inviato.
Con ciò il nostro progetto è quanto mai nelle mani, e nella volontà, del movimento e soprattutto dei compagni artisti.