Rivista Anarchica Online
Palermo '86
di Salvo Vaccaro
Quando, all'inizio
del 1986, si pensava, io e Franco Riccio, al 50° della rivoluzione
spagnola, abbiamo ritenuto opportuno non lasciarci sfuggire la
ghiotta occasione per poter parlare d'anarchia a Palermo, non da
storici, non avendone la competenza, ma semplicemente da anarchici. E
così ci siamo messi in moto per una serie di occasioni di
riflessione su quegli eventi, nella maniera più sobria e meno
retorica possibile da un lato, e in forme espressive e comunicative
più varie dall'altro, magari scadenzate nel corso dell'anno. L'onere finanziario
del progetto non era indifferente, né potevamo sostenerlo noi due o
i compagni soli in città; pertanto, abbiamo utilizzato l'etichetta
della cattedra di storia della filosofia moderna e contemporanea, di
cui Franco Riccio è docente, e, presentandoci come Università,
speravamo in un po' di soldi degli Enti Locali, giusto per coprire le
spese. Non tenevamo in conto i tempi della Pubblica Amministrazione,
e la certezza dei finanziamenti è arrivata d'estate, tra agosto e
settembre; inevitabile concentrare il tutto tra novembre e dicembre:
15 giorni d'anarchia a Palermo. Nel frattempo, tra
marzo e aprile, approfittando di un ciclo di trasmissioni sul
circuito radiofonico regionale della RAI, dedicavamo tre puntate alla
rivoluzione spagnola, invitando storici, politologi ed esperti di
letteratura a valutare quell'evento dai rispettivi punti di vista, il
tutto in anteprima rispetto alle iniziative in progetto. Nel corso
dell'anno, nelle mie "tournée" oltre-Stretto, riuscivo a
procurarmi materiale fotografico e filmico per due rassegne
specifiche, oltre a contattare Claudio Venza e Nico Berti per la loro
disponibilità a venir qui da noi, trovando un "buco" nel fitto
carnet dei loro impegni storico-militanti. La macchina
organizzativa partiva ad ottobre, e già ci eravamo assicurati alcuni
filmati storici della CNT-AIT girati nel '36 e confiscati a fine
guerra dallo Stato franchista, ora in possesso della Filmoteca
Espanola e noleggiati grazie alla "copertura" universitaria; così
come un filmato su volontari svizzeri in Spagna, girato nel '73 sulla
falsariga dei nostri. Preceduta da una
campagna pubblicitaria (locandine e dépliant distribuiti a tappeto,
con un riflesso su RAI e TV locali e parte della stampa quotidiana),
abbiamo debuttato con la mostra fotografica di 50 istantanee in un
locale gestito da un compagno, con grande affluenza di gente che
apprezzava sia l'iniziativa sia il rinfresco offerto dall'Università.
Nemmeno il tempo di rilassarci dalla tensione organizzativa, che la
settimana successiva iniziava il ciclo di proiezioni di video e
filmati, per la verità meno affollato del previsto, per via dell'ora
pomeridiana e per la sede decentrata dell'Opera Universitaria che ci
ha "regalato" la sala per una settimana. Mentre le foto
bloccavano istanti diversi e sfaccettati degli eventi rivoluzionari,
dalla vita quotidiana agli aspetti bellici, dall'autogestione
all'immagine visiva dei manifesti, dagli uomini alle cose, i filmati
erano in parte documentativi dell'epoca, in parte ricostruzioni
attraverso testimonianze orali. Infine, il convegno
di studi, con gli interventi di Claudio Venza, Nico Berti e Carlo
Marino (docente di storia all'Università di Palermo vicino a
posizioni marxiste); il taglio delle relazioni ed il dibattito con i
compagni presenti in sala ha costituito un'ulteriore tappa nel nostro
percorso rivisitativo, il che ha lasciato ampio margine di
riflessione, non guidata da noi organizzatori, a chi ha avuto la
pazienza e l'interesse di percorrerlo per queste due settimane. Non che una serie
di iniziative facciano la rivoluzione a Palermo né altrove, ma la
scadenza di un appuntamento simile, specie se reiterato negli anni a
venire, contribuirà sicuramente, al proprio livello di
comunicatività, ad offrire correttamente un'idea (e uno stile)
dell'anarchia certamente meno infarcito di banalità e più sorretto
da verità e passioni genuine.
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