Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 16 nr. 142
dicembre 1986 - gennaio 1987


Rivista Anarchica Online

Dossier arte & anarchia
a cura della Redazione

La storia ormai più che secolare dell'anarchismo si è spesso intrecciata con quella dell'arte. Questo intreccio è stato più o meno stretto a seconda dei luoghi e delle epoche. Ha riguardato a volte ampi settori dell'anarchismo, altre volte solo alcune individualità. Si è concretizzato nell'adesione attiva e militante alle battaglie sociali libertarie, oppure ha trovato espressione nelle mille forme, visibili e non, di una reciproca influenza: magari indiretta, ma non per questo meno incisiva. Ricostruire i momenti di questo intreccio tra arte e anarchia sarebbe un'impresa ardua, ma non certo inutile: permetterebbe di scoprire o riscoprire pagine dimenticate, ma soprattutto costituirebbe un contributo alla comprensione delle ragioni stesse di questa originale accoppiata. Originale e indefinibile.
Già i due termini - arte, anarchia - sfuggono per loro natura ad una definizione. L'etimologia, infatti, ci dice che definire significa tracciare dei confini, marcare i limiti. E l'arte e l'anarchia rifuggono dall'idea stessa di limite. Entrambe tendono a non escludere niente dal loro campo d'interesse. Entrambe tendono a identificarsi con la libertà. La quale - lo dice la parola stessa - è di per sé incoercibile. Quindi indefinibile.
Ma allora è vero, come a volte si sente affermare, che dentro ogni artista si cela un anarchico? Andiamoci cauti. E domandiamoci piuttosto: che senso ha la definizione di "artista"? Può l'anarchia (il movimento anarchico) in quanto tale avere un rapporto con l'arte? È possibile o auspicabile un'estetica anarchica? O forse non sarebbe meglio ipotizzare sempre e comunque un rapporto individuale con l'arte?
Queste e molte altre domande sono sorte spontanee e sono state da noi dibattute, anche con toni molto accesi, nel corso della preparazione di questo dossier. Il suo taglio è rivolto prevalentemente all'attualità. C'è - è vero - il contributo conclusivo di Marina Padovese e Fabio Santin, che tenta di tracciare un panorama (forzatamente sintetico) di alcuni momenti dell'intreccio storico fra arte ed anarchia.
Ma il grosso del servizio è "riservato" agli interventi di chi oggi vive l'arte. Riportiamo infatti una parte delle risposte che abbiamo ricevuto dopo aver inviato un questionario ad oltre un centinaio di artisti. Per ragioni di spazio abbiamo dovuto operare cernite e tagli. Qualche intervento abbiamo deciso di pubblicarlo integralmente. Altri non appaiono del tutto in questo dossier.
L'importante, a nostro avviso, è che il sasso sia stato lanciato nelle acque invero un po' stagnanti del dibattito sull'arte, da un'ottica libertaria. Questo dossier non ha altra pretesa che quella di offrire materiali, spunti, riflessioni. È un punto di partenza. O di ripartenza, se si preferisce.
Quel che è certo è che non finisce davvero qui.


Hanno collaborato alla realizzazione di questo dossier:
Vincenzo Accame, Carla Accardi, Rodolfo Aricò, Carla Atlante, Riccardo Barletta, Baruchello, Enrico Baj, Gianluigi Bellei, Mirella Bentivoglio, Vinicio Berti, Fausta Bizzozzero, Daniela Bognolo, Agostino Bonalumi, Gherardo Chiadini, Andrea Chiarantini, Bruno Conte, Guerriero Cortini, Claudio Costa, Lino Cringoli, Rino De Michele, Giorgio Di Genova, Marcello Diotallevi, Pablo Echaurren, Luciano Fabro, Giorgio Fiumi, Kiki Franceschi, Riccardo Guarneri, Renzo Margonari, S. M. Martini, Franco Melandri, Guido Montana, Romano Notari, Luigi Ontani, Luciano Ori, Marina Padovese, Massimo Panizza, Giulio Paolini, Mario Persico, Fabio Santin, Arturo Schwarz, Marco Tadolini, Nico Taminto.