Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 16 nr. 138
giugno 1986


Rivista Anarchica Online

Finché c'è vita...

La posizione espressa da Fausta Bizzozzero su "A" 136 è, apparentemente, ineccepibile. Gli anarchici, dice, sono sensibili ai tentativi dello stato di interferire nella vita dei cittadini. Quindi se perfino dal loro punto di vista non si ravvisa nulla di prevaricante nel Disegno di Legge N. 3068, allora è una legge davvero buona, che non è il caso di osteggiare. In vita si lotta per la propria e altrui libertà, ma è un atto d'amore, dopo la morte... Appunto, DOPO la morte.
È proprio questo il primo elemento sul quale è necessario attirare l'attenzione di tutti: con l'eccezione di cornee e midollo spinale, tutti gli organi da trapiantare devono essere prelevati a cuore battente, non cioè da persone "morte" nel senso comune della parola, bensì da persone in coma depassé, che presenta un elettroencefalogramma piatto e assente di tutta una serie di riflessi, ma con respirazione e battito cardiaco presenti. La questione merita, evidentemente, qualche ulteriore approfondimento. Allo stato attuale delle nostre conoscenze permane un grosso elemento di dubbio sulla certezza della morte ontologica dei cosiddetti "cadaveri decerebrati".
Questo è confermato non solo dai numerosi casi documentati di risveglio dal coma, ma soprattutto da varie anche se isolate posizioni di dissenso nell'ambiente etico-scientifico. Ne citiamo alcune: Piero Baldi, medico, che ha scritto un libro su vari casi di ritorno dal coma, esperienza vissuta da lui stesso; Michael Sabom, medico, autore di un accurato studio su 107 casi di coma "irreversibile"; Robert Crookall, biologo inglese e Raymond Moody che hanno effettuato studi analoghi; Prof. Rainò, ex presidente del tribunale di Lecce; Monsignor Elio Sgreccia, direttore del Centro di Bioetica della facoltà di Medicina dell'Università Gemelli, il quale fra l'altro ha dichiarato che non esiste una certezza veramente assoluta sulla definizione di morte cerebrale: di fatto l'elettroencefalogramma registra esclusivamente un'attività elettrica del cervello a livello delle strutture corticali, ma non documenta nulla sullo stato funzionale dei centri preposti alle funzioni organiche.
Una parte del corpo continua a "vivere"? Forse, visto che una donna "morta" da 64 giorni ha portato a termine gli ultimi due mesi di gravidanza.
E se si conservasse sia pure un barlume di consapevolezza? (Lo sapete che gli espianti si fanno senza anestesia?) Nessuno può pretendere di avere la verità in tasca su un argomento tanto gravido di conseguenze ed implicazioni: non lo pretendiamo noi, ma neppure lo accettiamo acriticamente da una classe media che da fin troppi motivi di dubitare del proprio "disinteressato servizio".
Già, secondo punto da vagliare: la scienza al servizio dell'umanità? Ne siamo proprio sicuri? Leggiamo "L'Eco della Stampa" del 20/11/85: alcuni medici sono arrivati a dire che "organismi umani privati di una parte del proprio sistema nervoso costituiscono dei modelli perfetti, si situano a metà strada tra l'animale da esperimento e l'uomo". È quanto è emerso in Francia durante un dibattito svoltosi nell'ottobre '85. E c'è la testimonianza di Cristian Barnard che fin dal lontano 1969 ammetteva che alcuni espianti potevano essere stati effettuati prima che il donatore fosse effettivamente morto e che i cuori venivano trapiantati su pazienti anche prima che le loro condizioni di salute lo giustificassero, quindi come esperimento (Paese Sera 12/6/69).
Senza andare tanto lontano, consideriamo il caso di Elisabetta N.: entrata in ospedale, il S. Anna di Torino, per abortire, è morta prima dell'inizio dell'intervento in seguito ad un tentativo di prelievo dei villi coriali che il medico, Giuseppe Osnengo intendeva documentare con un filmato per un convegno di ginecologia. Né alla paziente né a nessun altro era stato richiesto alcun consenso, anzi la paziente non era stata neppure avvertita (Manifesto 26/10/85) (Repubblica 21/2/86).
Questo caso è venuto alla luce perché Elisabetta è morta: quanti altri se ne verificano al di fuori di ogni controllo?
Secondo dati deIl'Organizzazione Mondiale della Sanità si sono verificate negli ultimi anni 10.000 morti in seguito alla sperimentazione di nuove tecniche chirurgiche, diagnostiche e farmacologiche.
E leggiamo La Stampa dell'11/2/84: in una sola settimana si sono verificati due casi in cui il paziente ritenuto morto ha in un caso mosso un piede e in un altro caso tossito sul tavolo operatorio poco prima dell'espianto. Che si voglia attribuire gli episodi a errore umano, criminale volontà o imperizia dei medici, restano casi estremamente indicativi della situazione in atto. In Italia non esiste alcuna legge sulla sperimentazione: tutto è nelle mani del singolo medico.
Questo per limitarci agli elementi più eclatanti e non parlare di un rapporto quotidiano con la medicina fatto di ritardi, incompetenze, arroganze, più o meno colpevoli e complici silenzi. Allora, se è questa la realtà con cui dobbiamo confrontarci è necessario essere estremamente critici per individuare i canali attraverso i quali può esplicarsi un ulteriore ampliamento del potere medico, potere che in questo complesso si risolverebbe in un altro strumento di sfruttamento e di controllo.
A parere della Lega Nazionale contro il Disegno di Legge 3068, questa proposta di legge è proprio uno di tali canali. Non a caso il consenso presunto è il cardine di questa proposta. Chiunque non dichiari la propria volontà è considerato donatore: bene, a molti mesi dall'approvazione al Senato, quanti organi di stampa ne hanno parlato? Quanta gente sa come stanno le cose? Quanti cadranno vittime di questa "appropriazione indebita" a fini quasi esclusivamente sperimentali, per ignoranza, negligenza, disinformazione? Al solito, i più deboli, i più indifesi.
Non è casuale, ripetiamo, questo giocare sull'ignoranza, e non è casuale che si ricorra a mezzi anche più aberranti e dittatoriali, come il considerare donatore anche chi si è dichiarato NON donatore ma non ha il documento in tasca al momento della "morte". Senza contare che non è difficile far scomparire un documento al momento opportuno... E neppure è casuale il considerare capaci di "scegliere" i giovani fin dai 16 anni: caso strano, quando possono essere usati, e non quando devono autodeterminarsi.
Concludendo riteniamo estremamente importante che la questione non venga liquidata da "A" con un articolo fra l'ingenuo e l'idilliaco (a proposito, noi non abbiamo il "Tabù dell'inviolabilità" del corpo morto, ma del corpo vivo o forse tale Sì!).
Invitiamo quindi la redazione e i lettori ad ampliare il dibattito sull'argomento dando elementi concreti di valutazione anche perché, non dimentichiamolo, se questa legge passa tutti saremo chiamati a fare una scelta di non poco peso.

Centro di Documentazione Donna (Brindisi)
aderente alla Lega Nazionale contro il Disegno di Legge 3068