Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 16 nr. 138
giugno 1986


Rivista Anarchica Online

Il prefetto di plutonio
di Gruppo Germinal (Trieste)

Trieste, 10 maggio. Gli antinucleari scendono in piazza. Una delegazione si incontra con il prefetto. Il quale dice che non c'è da preoccuparsi, che tutto va bene, che l'importante è avere fiducia nelle istituzioni. Peccato che...

Sabato 10 maggio si è svolta a Trieste una manifestazione di protesta contro l'incidente di Chernobyl, la centrale a carbone (prospettata per la nostra provincia) e la disinformazione. L'iniziativa è stata promossa da un Coordinamento di cui facevano parte libertari, marxisti ed altre individualità. La manifestazione, la più consistente degli ultimi tempi, è sfociata in un incontro con il Prefetto (registrato e poi amplificato in piazza). Al Prefetto sono state fatte alcune richieste precise, come la diffusione di dati (chiari ed esplicativi) disaggregati per comuni e per zone, di dati riguardanti i livelli di contaminazione dell'acqua e del latte e di dati riguardanti le percentuali di cesio presenti sul terreno.
Ecco alcune delle "intelligenti" argomentazioni adottate dal Prefetto per difendersi.
Prefetto: Voi potete vedere che i diretti dipendenti di quello Stato che secondo voi avrebbe detto delle cose non giuste, che sono qua belli e tranquilli che passeggiano fuori, voi vedete carabinieri, polizia di Stato, vigili del fuoco che vanno a spasso che vanno a teatro, che vanno allo stadio, che erano qui che facevano le gare proprio il giorno famoso... C'erano qui dei canottieri dei vigili del fuoco che facevano le gare, voi vi accorgerete quindi che anche da parte di quelli che sono i diretti dipendenti dello Stato c'è una partecipazione alla vita sociale senza che niente sia stato fermato. E voi stessi che siete venuti qui in corteo avete dimostrato che avete fiducia in quello che vi diciamo noi, perché se no non uscivate oggi, se voi pensavate che c'era dell'aria inquinata o qualcosa che non andava bene.
Compagno: Il giornale di oggi però dice che i campionati giovanili regionali di calcio sono stati sospesi a data indefinita...
P: Questo me lo dice Lei!
C: Ma Lei che è in questo posto dovrebbe saperle queste cose, mi sembra strano che ci siano queste contraddizioni.
P: Pensi allora a questo Stato che pensa ai giocatori che devono farsi quei novanta minuti e non pensa a tutti quei ragazzi che vanno in giro per i campi e per i prati. E a me fa piacere una cosa: che la popolazione abbia avuto fiducia negli organi di sicurezza.
C: Ma non sembra così.
P: Chi lo dice?
C: Fino ad ora si è sbandierato che il latte fresco può essere bevuto da chi ha più di 10 anni, però sono sparite tutte le confezioni di latte a lunga conservazione. Comunque, per quanto riguarda l'USL, quando si chiedono dati più specifici rimandano la palla e dicono di chiedere alla Prefettura dove ci si è sbottonati fino a un certo punto ma poi non si è parlato più.
P: II giornale "Meridiano" ha dimostrato che non ha fiducia nella pubblica autorità e si è rivolto alla Magistratura. Se voi ritenete che da parte degli organi di Stato non vi vengono date cose di cui avete diritto, rivolgetevi alla Magistratura.
In occasione della manifestazione si è ritenuto poi di dover collegare il problema delle centrali nucleari con quello della megacentrale a carbone in quanto crediamo che entrambe rappresentino simboli diversi, pur essendo entrambe inquinanti, di uno stesso modo di produrre energia funzionale più agli interessi del potere economico e burocratico che a quelli della gente. Inoltre non si voleva che con la paura del nucleare dopo Chernobyl, venisse fatta passare quest'altra scelta energetica apparentemente meno catastrofica.
Vediamo ora di fare il punto sulla situazione della centrale a carbone. La Commissione Tecnico-scientifica incaricata dalla Regione Friuli di valutare, in linea di massima, i possibili impatti ambientali della centrale a carbone prevista per la provincia di Trieste ha già consegnato il proprio rapporto. Esso risulta piuttosto contraddittorio in quanto vi sono espresse dure critiche nei confronti del modo di porgere informazioni da parte dell'ENEL, e riguardo il progetto nel suo complesso. Ma ciò non è sufficiente, secondo la commissione, per porre un veto all'installazione della centrale. In sostanza lo studio della Commissione, seppure con qualche riserva, non è altro che un nulla-osta di cui la Regione potrebbe servirsi per imporre arbitrariamente il suddetto insediamento, forte degli speciali poteri che le vengono conferiti in materia di grande opere di interesse pubblico da una particolare norma contenuta nella legge sul condono edilizio.
I dirigenti dell'ENEL e le varie forze politiche cittadine favorevoli alla centrale, in questi ultimi mesi, si sono dati un gran daffare sulle pagine di quel giornale reazionario e massone che è "Il Piccolo" nell'esaltare i presunti benefici occupazionali derivanti da un simile insediamento. Bisogna dire però che la Regione Friuli è attualmente autosufficiente dal punto di vista energetico e considerato che la produzione industriale sta calando per far posto al potenziamento di attività infrastrutturali, bisogna dedurne che questo surplus di elettricità servirà a sostenere attività produttive che avvengono altrove, lasciando a Trieste disagi ambientali maggiori di prima e problemi occupazionali uguali a quelli di sempre.
Per far fronte a tutto ciò c'è chi (WWF, Italia Nostra, Amici della Terra, ecc.), senza aver fatto gran che per sensibilizzare l'opinione pubblica, ha lanciato l'idea di un referendum consultivo, ben sapendo che fino ad oggi le informazioni che la gente ha avuto sul problema sono state quelle de "Il Piccolo". La risposta che i suddetti ambientalisti ti danno quando fai rilevare le loro contraddizioni è paradossale: "Sarà proprio il referendum a sensibilizzare l'opinione pubblica". D'altra parte sostengono: "Non ci sono alternative al referendum che siano credibili". Questa seconda risposta mi sembra molto più sincera, in quanto essi ed altri come loro non si sono mai presi la briga di spingere quella stretta area di persone già sensibili al problema sul piano dell'azione diretta, sia al momento di fare controinformazione che al momento di raccogliere i frutti, continuando invece a cullarla nell'illusione che sia possibile cambiare le cose con le conferenze, le petizioni e i referendum.