Rivista Anarchica Online
Il discutibile
piacere di avere la Digos in casa
A tutti i compagni,
alla stampa libertaria per la pubblicazione. La mattina di
mercoledì 10 luglio ho avuto il discutibile piacere di una visita
della DIGOS di Firenze, su richiesta del giudice Sica di Roma. Al
mandato era annessa una comunicazione giudiziaria per il reato di
"partecipazione a banda armata". Naturalmente senza specificare
quale e senza alcuna indicazione sul numero del procedimento a cui
l'operazione si riferisce. Scopo della
perquisizione era la ricerca di armi e documenti. Non essendoci armi,
i poliziotti si sono dedicati ai documenti, che in casa mia
abbondano. Particolare interesse hanno suscitato alcune riviste
italiane (A rivista anarchica, Senzapatria, Rivoluzione
Internazionale, Collegamenti-Wobbly, Seme Anarchico, ecc.) e
straniere (Le monde libertarie, L'insecurité sociale, Sherwood,
Radikal, una "histoire de gauche communiste italienne", ecc.)
che, essendo arrivate da qualche giorno, erano ancora sul mio tavolo
ed un pacco di corrispondenza personale con amici e compagni italiani
e stranieri. Preda golosa, ovviamente, le agende e soprattutto lo
schedario degli abbonamenti e scambi di Collegamenti-Wobbly. Perciò,
se qualcuno si vedrà oggetto di attenzioni poliziesche, non se ne
stupisca in modo eccessivo. Anche se
Collegamenti, dopo 10 anni di pubblicazioni, è ormai diventata uno
dei fondamenti della rivoluzione mondiale, non ci aspettavamo che le
nostre 1.000 copie di tiratura suscitassero tanta lusinghiera
attenzione. Un'attenzione che
non ha risparmiato i materiali emerografici e documentari che stanno
per essere depositati presso l'Archivio Storico e Centro Studi "68",
nato da meno di un anno per opera di compagni fiorentini con diverse
storie politiche alle spalle, e già noto alle nostre solerti
autorità di polizia. Un altro crocevia della rivoluzione mondiale
che viene scoperto e che - di questo passo - balzerà agli onori
della cronaca. O forse il motivo
di questa visita è la mia intenzione di trasferirmi a Parigi per
completare le mie ricerche su Berneri e l'emigrazione politica
durante il fascismo? È
così inusuale che qualcuno vada in Francia per studiare e non per
sfuggire alle grinfie della giustizia italiana? Non
ho mai nascosto i miei progetti ed a Firenze li conoscono anche i
sassi. Del resto il mio percorso politico è lineare e si è svolto
perfettamente alla luce del sole: ho militato da circa 15 anni nel
movimento libertario, ho fatto e faccio parte della redazione di
Collegamenti-Wobbly, non ho creduto alle scorciatoie dei gruppi
armati, ritengo che la rivoluzione sia un problema di natura sociale
internazionale non risolvibile da gruppi di giacobini, ho
partecipato (e spero di continuare) a tutti i movimenti sociali di
qualche rilevanza che si sono sviluppati dove vivo e lavoro, non ho
mollato e non ho niente di cui pentirmi. Un
abbraccio fraterno.
Gianni
Carrozza (Firenze)
|