Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 15 nr. 130
estate 1985


Rivista Anarchica Online

Sono sordo profondo e mi batto per gli animali

Sono sordo profondo dall'età di due anni in seguito alla vaccinazione antivaiolosa.
Sento il dovere di spiegare perché mi occupo dei diritti degli animali come lotta politica per una civiltà ed una ecologia per tutti gli esseri viventi.
Otto anni fa, mentre mi stavo laureando in scienze biologiche, cominciavo a sentire nella mia persona:
a) un dissenso verso la biologia ufficiale, che, essendo basata prevalentemente su impiego di animali, egocentrismo e discriminazione/classificazione e concettualizzazione da parte dello scienziato, ci allontana dalla via che porta alla comprensione e spiegazione della Vita e della Natura nella loro diversità, molteplicità ed interrelazione dei dinamismi creativi, evolutivi, etici e biologici.
b) una ribellione interiore verso le forme, cruente ed incruente, del dominio umano sugli animali.
Prendevo coscienza delle sopraffazioni, torture, atrocità e massacri programmati nei confronti degli animali, in particolare nella sperimentazione, nell'alimentazione umana (allevamenti intensivi, trasporti e macelli) e nella cultura (zoo, corrida e feste). Tanto che mi iscrivevo successivamente alla LIDA, lega italiana dei diritti dell'animale, la quale attraverso l'informazione/sensibilizzazione presso la pubblica opinione e la pressione sugli organi politici, si batte per una totale liberazione degli animali dal dominio umano e il riconoscimento giuridico dei loro diritti naturali.
Ero e sono del parere che il comportamento e l'atteggiamento dell'uomo verso gli animali sono così prepotenti e crudeli da determinare e condizionare anche l'attuale rapporto uomo-uomo il quale si concretizza in ipocrisie, emarginazioni, violenze, massacri e genocidi nei confronti degli umani indifesi, deboli e ritenuti meno intelligenti. È importante notare che l'uomo, pur sapendo che l'animale soffre, utilizza con cinismo e freddezza la sofferenza e la morte provocate negli animali, in particolare negli esperimenti di neurobiologia, psicologia, psichiatria e psicofarmacologia.
Avendo vissuto e conosciuto personalmente la sofferenza, per difficoltà di integrazione comunicativa nella società acustico-vocale, sono portato a intendere come fondamentale favorire e creare condizioni ottimali di rispetto, effettivo e totale, dei diritti di tutti gli esseri viventi nella diversità sociale, all'uguaglianza giuridica, all'identità culturale, alla comunicazione totale ed all'integrità ecologica. Secondo me la comunicazione tra tutti gli esseri viventi, soprattutto tra umani e non-umani, senza problemi e barriere di lingua, linguaggio e cultura, è la forza motrice della conoscenza della Natura in modo che l'ecologia sia una visione nuova e globale del posto dell'uomo nel Cosmo, un sistema di valori etici ed una filosofia pratica dell'essere e del benessere per tutti gli esseri viventi.
A favorire questa comunicazione totale sono le seguenti lingue universali: orale, parlata, dei segni, mimico gestuale, sensitiva, tattilica, tadomica, braillica, dattilologica e ideografica, e, non ultimo, l'amore, inteso come empatia ed introspezione soggettiva. Secondo me oggi la cultura della vita non esiste anche perché gli umani ignorano, sottovalutano, disprezzano e non conoscono/comprendono i veri e propri linguaggi degli altri umani (come la lingua dei segni dei sordi profondi prelinguali) e dei non-umani (lingua orale, mimico-gestuale, sensitiva e tattilica) i quali, invece, sono degni del massimo interesse, rispetto e riconoscimento da parte della società e della cultura.
In seno alla LIDA mi batto anche per i diritti dei sordi profondi prelinguali a livello culturale solo su tre fronti:
a) eliminazione dell'informazione, cultura e legislazione delle terminologie: sordomuto, minorato dell'udito e della parola, handicappato uditivo ed invalido sensoriale;
b) valorizzazione della lingua italiana dei segni per il riconoscimento del suo diritto ad uno status di parità rispetto alla lingua italiana parlata, lo stesso dicasi per la lingua universale dei segni tipo esperanto;
c) realizzazione, nei sordi profondi prelinguali, del più alto grado di autonomia comunicativa nel rispetto della loro personalità/cultura determinate dalla padronanza visivo/gestuale, percezione cinestetica e mancanza delle sensazioni uditive.
Per quanto riguarda me, continuo a condividere la mia esistenza di emarginato dalla comunicazione (conversazioni di gruppo, conferenze, dibattiti e servizi televisivi) con quella violentata e torturata degli animali per poter vedere accrescere il mio attaccamento al senso pratico del rispetto per la Vita in ogni sua forma e il mio impegno per il cambiamento della mentalità antropocentrica.

Giovanni Pernocini
"Il sordo verde" - Ufficio speciale L.I.D.A. per la diversità culturale e la comunicazione totale - Via A. Barbazza 118, 00168 Roma.