Rivista Anarchica Online
Sono sordo
profondo e mi batto per gli animali
Sono sordo profondo
dall'età di due anni in seguito alla vaccinazione antivaiolosa. Sento il dovere di
spiegare perché mi occupo dei diritti degli animali come lotta
politica per una civiltà ed una ecologia per tutti gli esseri
viventi. Otto anni fa,
mentre mi stavo laureando in scienze biologiche, cominciavo a sentire
nella mia persona: a) un dissenso verso
la biologia ufficiale, che, essendo basata prevalentemente su impiego
di animali, egocentrismo e discriminazione/classificazione e
concettualizzazione da parte dello scienziato, ci allontana dalla via
che porta alla comprensione e spiegazione della Vita e della Natura
nella loro diversità, molteplicità ed interrelazione dei dinamismi
creativi, evolutivi, etici e biologici. b) una ribellione
interiore verso le forme, cruente ed incruente, del dominio umano
sugli animali. Prendevo coscienza
delle sopraffazioni, torture, atrocità e massacri programmati nei
confronti degli animali, in particolare nella sperimentazione,
nell'alimentazione umana (allevamenti intensivi, trasporti e macelli)
e nella cultura (zoo, corrida e feste). Tanto che mi iscrivevo
successivamente alla LIDA, lega italiana dei diritti dell'animale, la
quale attraverso l'informazione/sensibilizzazione presso la pubblica
opinione e la pressione sugli organi politici, si batte per una
totale liberazione degli animali dal dominio umano e il
riconoscimento giuridico dei loro diritti naturali. Ero e sono del
parere che il comportamento e l'atteggiamento dell'uomo verso gli
animali sono così prepotenti e crudeli da determinare e condizionare
anche l'attuale rapporto uomo-uomo il quale si concretizza in
ipocrisie, emarginazioni, violenze, massacri e genocidi nei confronti
degli umani indifesi, deboli e ritenuti meno intelligenti. È
importante notare che l'uomo, pur sapendo che l'animale soffre,
utilizza con cinismo e freddezza la sofferenza e la morte provocate
negli animali, in particolare negli esperimenti di neurobiologia,
psicologia, psichiatria e psicofarmacologia. Avendo
vissuto e conosciuto personalmente la sofferenza, per difficoltà di
integrazione comunicativa nella società acustico-vocale, sono
portato a intendere come fondamentale favorire e creare condizioni
ottimali di rispetto, effettivo e totale, dei diritti di tutti gli
esseri viventi nella diversità sociale, all'uguaglianza giuridica,
all'identità culturale, alla comunicazione totale ed all'integrità
ecologica. Secondo
me la comunicazione tra tutti gli esseri viventi, soprattutto tra
umani e non-umani, senza problemi e barriere di lingua, linguaggio e
cultura, è la forza motrice della conoscenza della Natura in modo
che l'ecologia sia una visione nuova e globale del posto dell'uomo
nel Cosmo, un sistema di valori etici ed una filosofia pratica
dell'essere e
del benessere per tutti gli esseri viventi. A
favorire questa comunicazione totale sono le seguenti lingue
universali: orale, parlata, dei segni, mimico gestuale, sensitiva,
tattilica, tadomica, braillica, dattilologica e ideografica, e, non
ultimo, l'amore, inteso come empatia ed introspezione soggettiva.
Secondo me oggi la cultura della vita non esiste anche perché gli
umani ignorano, sottovalutano, disprezzano e non
conoscono/comprendono i veri e propri linguaggi degli altri umani
(come la lingua dei segni dei sordi profondi prelinguali) e dei
non-umani (lingua orale, mimico-gestuale, sensitiva e tattilica) i
quali, invece, sono degni del massimo interesse, rispetto e
riconoscimento da parte della società e della cultura. In
seno alla LIDA mi batto anche per i diritti dei sordi profondi
prelinguali a livello culturale solo su tre fronti: a)
eliminazione dell'informazione, cultura e legislazione delle
terminologie: sordomuto, minorato dell'udito e della parola,
handicappato uditivo ed invalido sensoriale; b)
valorizzazione della lingua italiana dei segni per il riconoscimento
del suo diritto ad uno status di parità rispetto alla lingua
italiana parlata, lo stesso dicasi per la lingua universale dei segni
tipo esperanto; c)
realizzazione, nei sordi profondi prelinguali, del più alto grado di
autonomia comunicativa nel rispetto della loro personalità/cultura
determinate dalla padronanza visivo/gestuale, percezione cinestetica
e mancanza delle sensazioni uditive. Per
quanto riguarda me, continuo a condividere la mia esistenza di
emarginato dalla comunicazione (conversazioni di gruppo, conferenze,
dibattiti e servizi televisivi) con quella violentata e torturata
degli animali per poter vedere accrescere il mio attaccamento al
senso pratico del rispetto per la Vita in ogni sua forma e il mio
impegno per il cambiamento della mentalità antropocentrica.
Giovanni
Pernocini "Il
sordo verde" - Ufficio speciale L.I.D.A. per la diversità
culturale e la comunicazione totale - Via A. Barbazza 118, 00168
Roma.
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