Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 15 nr. 126
marzo 1985


Rivista Anarchica Online

Un angolino per la poesia e gli annunci: che ne dite?

Cari compagni
leggo la vostra rivista da circa quattro anni e in tutta sincerità devo dire che, oggi più che mai, la trovointeressante, stimolante e soprattutto polivalente. Gli spazi fissi concessi alla musica e al cinema, i ricorrenti articoli che spaziano dalla psichiatria alla sociologia, dall'ecologia all'urbanistica, ecc. fanno delle vostre pagine - nei limiti del possibile - un ricco strumento di stimolazione. Non essendo un lettore di vecchia data, non posso permettermi di formulare ampi giudizi, ma nell'arco di questi ultimi quattro anni mi è parso di notare un benefico processo di "svecchiamento": ora "A" è più viva, più dinamica, più giovane, più aperta.
Ma veniamo allo scopo della presente. Circa un anno fa, scrissi per suggerirvi di dedicare un angolino alla poesia: quella "della strada", per intenderci: scritta dai dilettanti della penna, da chiunque si senta di esprimere i propri sentimenti in versi. Una rubrica per i "poeti" e per la "poesia" certo; ma meglio ancora, un'occasione in più di scambio e di contatto: essenzialmente questo. Logicamente, la gestione degli spazi su una rivista autofinanziata deve essere oculatissima, e pubblicare poesie - anche poche ogni mese - può risultare gravoso, me ne rendo conto. Sta di fatto che il progetto fu accantonato.
Oggi, però, avrei un'altra proposta da passarvi sul tavolo, sempre senza pretese: perché non concedere una pagina (non necessariamente mensile) agli...annunci? Una facciata su cui chiunque nutra certi interessi, abbia l'opportunità di incontrarsi, di comunicare, di intrecciare legami, anche solo amichevoli (vi par poco?), con altri individui. Si potrebbe creare una rete comunicativa fra i lettori, che integrerebbe quella che spesse volte si articola sulle pagine della rivista nell'angolo della poesia. Una circolazione privata oltre a quella "ufficiale" già lodevolissima. "Mi chiamo...", "mi interesso di...", "mi piacerebbe comunicare con...": una cosa di questo genere. Non che si usino gli spazi più esigui per ospitare un mercatino del compro e vendo, mi capite? ma una pagina che ci aiuti ad avvicinarci e a conoscerci: per far sì che il mensile sia sempre un po' più nostro, di tutta la "tribù".
Non so se tutto ciò sia fattibile, o se già ci avevate pensato (del resto l'idea non è delle più originali, anche se per me molto funzionale), ad ogni modo la mia proposta è questa.
Concludo inviandovi i miei più sinceri saluti e un sacco di auguri per "A"

Roberto Guidi (Forlimpopoli)


Uno spazio per la poesia e per gli annunci? In via di principio, nessuna pregiudiziale. Quel processo di "svecchiamento" della rivista , di cui parli, vuole infatti concretizzarsi in una maggiore sensibilità ed apertura verso tutte quelle tematiche/esperienze/forme espressive che in mille modi differenti esprimono una comune sensibilità e tensione libertaria: dalla letteratura alle pratiche di lotta, dall'ecologia alle multiformi espressioni artistiche, dalla "politica" per così dire tradizionale alle esperienze (individuali e comunitarie) "alternative", ecc. ecc.
In questo contesto non c'è né ci può essere nessuna preclusione verso la poesia. Perché mai uno scritto, per essere pubblicato su "A", dovrebbe necessariamente essere composto in prosa? In concreto, però, la nostra esperienza in questo primo quindicennio di "A" non è stata delle più positive ed incoraggianti. Le poesie che ci sono pervenute erano perlopiù di tipo retorico-romantico, scritte certo con evidente sentimento ed in alcuni casi anche con accorata partecipazione, ma inevitabilmente troppo simili tra loro, stereotipate: insomma, le solite poesie. Ma il passato non deve precludere nuovi sviluppi per il futuro, quindi...
Per quanto riguarda gli annunci, la tua proposta ci pare più praticabile. In effetti, in questa direzione ci eravamo già mossi anche noi, dando vita lla rubrica "Agenda", presto esauritasi per mancanza di notizie e appuntamenti. Tu ora proponi di dare spazio (non necessariamente ogni mese) agli annunci della tribù libertaria. Noi siamo d'accordo, a condizione che si abbia ben chiaro fin dall'inizio quali annunci si intende pubblicare e quali no. La posta del cuore, gli appelli per trovare l'anima gemella e l'amicizia disinteressata, le autocommiserazioni, insomma quel tipo di piccola posta (e di "menate") che determina il successo di non pochi giornali, non ci possono interessare. E questo vale anche per gli annunci di carattere economico-commerciale (vendo jeans, cerco moto usata, studente universitario fuori sede cerca posto-letto, quest'estate vado in Marocco e ho un posto in auto, ecc.); il fatto che noi si sia contrari a pubblicare questo tipo di annunci su "A" (su questa "A", compressa in 44 pagine), non significa necessariamente che a nostro avviso non possa trattarsi (a volte) di cose importanti nella vita dei singoli. Ma "A" non è, non può e non vuole diventare, uno strumento per la soluzione concreta di questo tipo di problemi. Senza contare il fatto che saremmo subissati presto da una valanga di annunci, richieste, quesiti, appelli, ecc. e non sapremmo nemmeno in base a quale criterio discriminare.
Ben diverso diventa il discorso quando ci si trovi dinnanzi ad annunci che, andando aldilà delle specifiche esigenze del singolo, segnalino iniziative editoriali, proposte di incontri, feste alternative, denunce di scandali e di ingiustizie, notizie dalle carceri piuttosto che dall'arcipelago ecologista, informazioni sull'alimentazione, indirizzi di comitati e di gruppi di base impegnati sui più diversi terreni, ecc. In questo caso non possiamo che concordare appieno con la tua proposta: uno spazio di questo tipo su "A" ci starebbe benissimo.
E allora? Noi avanziamo due proposte, per ora: 1) che tutti gli interessati si esprimano suitemi sollevati dalla tua lettera, formulino nuove proposte, dicano comunque la loro; 2) che fin d'ora chi (individuo, gruppo, comitato, assieme di persone, ecc.) ha qualcosa da comunicare (notizia, articolo, foto, vignetta, critica, poesia, ecc.) si dia una mossa e lo invii in redazione. Potremo così continuare il discorso (e verificarlo in pratica) partendo da quanto la tribù libertaria saprà/vorrà esprimere.

la redazione