Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 15 nr. 126
marzo 1985


Rivista Anarchica Online

Messaggio degli anarchici polacchi
di Gruppo Emanuel Goldstein

Impossibilitati a partecipare all'Incontro anarchico internazionale i militanti del gruppo anarchico (clandestino) polacco "Emanuel Goldstein" hanno fatto pervenire un loro messaggio ai convenuti a Venezia e, più in generale, ai libertari occidentali. Eccolo.

Inviamo i nostri saluti ed auguri libertari dell'Occidente, soprattutto a quelli che ci seguono con attenzione. Vi ringraziamo molto per il vostro grande aiuto, che cerchiamo di utilizzare nel modo più proficuo.
Lo scorso anno eravamo probabilmente troppo ottimisti, soprattutto in relazione ai termini entro cui dar realizzazione ai nostri progetti. Abbiamo dovuto affrontare alcuni problemi. Entro breve inizieremo la pubblicazione di due libri. Si tratta del "Polacco nero" di Casimiro Wierzynski (un poema anti-totalitario di un famoso poeta polacco) e di "Mosca-Petushki" di V. Yerofeev (un racconto satirico proveniente dal dissenso sovietico). Abbiamo anche tradotto in polacco "Kronstadt" di Ida Mett. Abbiamo iniziato a tradurre anche "Omaggio alla Catalogna" di Orwell. "Kronstadt" è stato battuto su matrice per il ciclostile.
A giugno hanno avuto luogo qui in Polonia le diciassettesime (cosiddette) "elezioni" organizzate dai comunisti. Il nostro gruppo si è espresso per il boicottaggio totale, condividendo l'analoga decisione del TKK. Abbiamo anche dato una mano ad "Insalata" (probabilmente una pubblicazione clandestina, D.B.) a stampare 16.000 volantini che invitavano al boicottaggio e che sono stati distribuiti soprattutto a Varsavia.
Il giorno precedente le elezioni si è tenuta una manifestazione decisamente "speciale", in segno di antipatia contro il "parlamentarismo" comunista: alcuni membri del nostro gruppo hanno pisciato sul monumento a Dzherzynski, nei centro di Varsavia. Dzherzynski è stato, negli anni '20, il fondatore della Cheka, la polizia segreta sovietica.
Per quanto riguarda il progetto di pubblicare una rivista teorica, per ora mancano le possibilità. Noi siamo in pochi, e nemmeno tutti interessati agli aspetti teorici. Così abbiamo dato una mano al settimanale clandestino di Solidarnosc "Robotnik" ("Il lavoratore"). Alcune settimane fa abbiamo pubblicato una lettera aperta a Scargill, il leader dei minatori inglesi, che aveva preso posizione a favore dei sindacati comunisti polacchi. Su questo tema c'è stato un dibattito in seno al nostro gruppo. Abbiamo anche dato vita ad episodi di "fun guerilla" (cioè guerriglia ironica, una forma di resistenza al tempo stesso militante e divertente realizzata prevalentemente dagli anarchici della Germania Federale due anni fa, D.B.): telefonate minatorie, lettere provocatorie - alcuni organi di stampa ne hanno dato notizia.
Per quanto riguarda il movimento clandestino in Polonia, ci sono al suo interno svariati gruppi e tendenze e noi del gruppo "Emanuel Goldstein" non ne siamo che una piccolissima parte. Noi dobbiamo conquistarci l'agibilità di cui dispone Solidarnosc clandestina. All'interno di Solidarnosc ci sono gruppi di destra, ma anche altri che hanno posizioni interessanti riguardo alla lotta contro il comunismo. In ogni caso simpatia e antipatia possono essere solo verbali: quel che conta è la lotta contro il comune nemico, non certo le discussioni tra noi. E il nostro nemico è certamente comune, possiamo definirlo il Leviatano Sovietico ed è proprio lui a unificare tutti noi combattenti.
Tutto quanto indebolisce il totalitarismo comunista è considerato da noi un contributo positivo e creativo al nostro impegno qui: così possiamo riassumere la nostra posizione di fronte ai vari movimenti dell'Europa Orientale. Condividiamo in proposito le idee espresse nel "Messaggio ai lavoratori dell'Europa Orientale" lanciato dal 1° congresso di Solidarnosc. Noi siamo al fianco di "Charta 77" in Cecoslovacchia, dei cattolici lituani, dei dissidenti estoni, dei partigiani afghani e dei sindacati indipendenti cubani. Ammiriamo anche il sindacato clandestino russo SMOT ed il movimento dei tartari in URSS.
È difficile per noi esprimere una valutazione sul movimento antinucleare e pacifista dell'Occidente. La propaganda comunista se ne serve ai suoi fini. Noi riteniamo che anche per l'Occidente gli SS 20 sono altrettanto pericolosi dei Pershing, se non di più.
Queste sono le notizie e le opinioni più aggiornate da parte del nostro gruppo. Inviamo i nostri migliori saluti a tutti i libertari dell'Occidente! Restiamo uniti! Facciamo sì che la libertà vinca la battaglia contro il totalitarismo! Abbasso il leviatano, O'Brian (cfr. "1984" di Orwell), Cenrenko, Jaruzelski e i loro lacché!
Ed ecco il nostro messaggio specifico ai libertari occidentali.
Cari compagni riuniti a Venezia, vi inviamo i nostri migliori saluti d'oltrecortina! Noi vogliamo affrontare un tema importante. Attualmente vi sono due fronti principali nella lotta contro il totalitarismo: uno nell'Europa Orientale, l'altro ancora più importante - in Afghanistan. Gli afghani sono differenti da noi, hanno altra cultura ed altre tradizioni, spesso per noi difficili da comprendere. Ma in comune abbiamo di sicuro un terreno, quello della lotta per la libertà. E in Occidente, per quanto ci risulta, si parla molto di più di Reagan, di Scargill e anche della Polonia piuttosto che dell'Afghanistan.
Qui non abbiamo la possibilità di influenzare l'opinione pubblica occidentale. Ci ricordiamo del clamore che suscitò negli anni '60 la questione del Vietnam. Così, se volete aiutare noi, il movimento polacco e quelli degli altri paesi dell'Europa Orientale, aiutate i partigiani antisovietici dell'Afghanistan. Voi ne avete la possibilità e noi abbiamo davvero bisogno di questo aiuto. E salutateci i libertari afghani, Massud e i suoi ragazzi. Abbasso i banditi sovietici!

(Varsavia, fine agosto 1984)