Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 14 nr. 123
novembre 1984


Rivista Anarchica Online

Cronache sovversive
a cura della Redazione

Belgrado / Un altro processo contro l'opposizione

E' fissata per il 5 novembre l'apertura, a Belgrado, del processo contro 28 oppositori, arrestati il 20 aprile scorso mentre erano riuniti in una casa privata per partecipare ad una riunione nell'ambito di un programma per una «Università libera» sul tema della nazionalità. Nei mesi intercorsi tra l'arresto ed il processo, tutti gli imputati (il più noto è Milovan Gilas) sono stati scarcerati, alcuni dopo aver attuato lunghi scioperi della fame. Altre tre persone erano state arrestate a Belgrado il 24 maggio, sempre con imputazioni simili: propaganda ostile, tentativo di sovvertire le istituzioni, ecc..
Questo processo fa parte del più generale tentativo di soffocare qualsiasi barlume di critica e di opposizione: e questo mentre in alcuni ambienti della società jugoslava si va estendendo la critica «di sinistra» (in alcuni casi di segno nettamente libertario) al regime comunista.

Gran Bretagna / Crass (bad) news

Un pomeriggio dei primi giorni di settembre. Nortwich, nel Cheshire, una cittadina al nord dell'Inghilterra. La polizia locale effettua una perquisizione nel negozio di dischi «Spectrum Records», su segnalazione del padre di un ragazzo, un minorenne, abituale cliente del negozio. Risultato dell'operazione è il rinvio a giudizio del proprietario del negozio Graham Cheadle per commercio di materiale osceno e pornografìco. La polizia sequestra tutte le copie disponibili di 17 dischi: il 7" degli MCD «Multideath Corporations», «Dehumanization» dei Crucifix, «Never mind the dirt» dei Dirt, le compilations «Bullshit Detector», «Used abused unamused» degli Icons of Filth e tutti i dischi dei Crass (su labels Crass/Corpus Christi) e «Nazi punks fuck off» dei Dead Kennedys (su label Alternative Tentacles).
Durante il processo per direttissima che ne è seguito (i Crass si sono presentati con un loro avvocato per difendere il proprietario del negozio) sono state esaminate dalla Corte le copertine e le parole di grande parte delle canzoni contenute nei dischi sequestrati. Sebbene, a detta dei giudici, non sia «... stato possibile distinguere chiaramente le parole delle canzoni incriminate... » (si sono dovuti documentare con copie scritte dei testi), si è optato per l'incriminazione del materiale, ritenuto «... offensivo della morale pubblica, osceno e al limite della legalità... )). I giudici hanno aggiunto che hanno «... inteso dare una condanna esemplare e dare un contributo concreto per il miglioramento dei valori umani, per il risanamento della morale pubblica nell'interesse di tutti i giovani...». Replicando alle accuse di utilizzo di termini osceni nella composizione delle loro canzoni (in particolare si discuteva dell'uso della parola «fuck», i Crass hanno richiesto, ma non ottenuto, un confronto con i testi di altre canzoni attualmente nelle classifiche di vendita (Iron Maiden, FGTH, Alexei Sayle, Derek & Clive, etc.) le quali, utilizzando lo stesso criterio, sarebbero ugualmente state dichairate colpevoli di «offese alla morale».
Con una sentenza che ha sorpreso la stessa parte civile, il proprietario del negozio è stato giudicato colpevole di «commercio di materiale osceno e pornografico» e condannato a una forte multa, oltre al pagamento delle spese processuali. Non solo, ma è stato disposto il sequestro dei dischi incriminati. I Crass sono ricorsi in appello. In caso di riconferma del verdetto si prevede entro breve termine il sequestro dei 17 dischi «osceni» su tutto il territorio inglese. Nel frattempo, Rough Trade e Thel Cartel, che sono i principali distributori delle etichette Crass/Corpus Christi e Alternative Tentacles, hanno annunciato la loro intenzione di sospendere, in via cautelativa, il contratto di distribuzione.

Marco Pandin

Punk -anarchici / Carpi rilancia Punkaminazione

Il 20-21 ottobre si è tenuta al Tuwat (centro sociale autogestito), a Carpi (MO), una riunione di coordinamento a livello nazionale della realtà punk-anarchica di lingua italiana. Dagli interventi e dal confronto tra gli oltre 25 collettivi presenti è emersa preponderante, tra i vari argomenti in discussione, la necessità di reimpostare e comunque di rafforzare il progetto di una fanzine a portata e distribuzione nazionale, nato circa due anni fa con il nome di PUNKamINazione. Il bisogno di determinare con chiarezza scopi e obiettivi ha portato a una rifondazione di PUNKamINazione, che tra le altre cose ora avrà una periodicità bimestrale e sarà stampata a rotazione a cura dei vari collettivi, fermo restando il punto di raccolta-dati che è BO/PUNKamINazione, Cassero di porta Santo Stefano l, 40100 Bologna.
Il 15.XI è l'ultimo giorno utile entro il quale tutti i collettivi e le realtà interessate dovranno far pervenire il materiale da pubblicare sul n. 4.

BO/PUNKamINazione

Antimilitarismo / Né naja, né suore, né parassiti

A ormai cinque mesi dall'arresto continua la lotta contro il militarismo di Mario Terzi, il compagno di Bolgare (BG) che ha rifiutato di farsi intruppare nell'esercito di Craxi e del generale Spadolini.
Tralasciamo, perché già noti al movimento, i fatti processuali ricordando invece quelli più attinenti alla sua detenzione nelle galere della nazione. Naturalmente dopo la condanna gli sbirri di turno hanno cercato di normalizzare la situazione interna al carcere, data la poca collaborazione di Mario e la sua non condiscendenza alle regole del carcere (divisa, taglio capelli, branda, ecc.). Visto il suo perdurare nella condotta antimilitarista continuano a tenerlo in isolamento aggiungendovi la non consegna della nostra stampa, di fanzines, delle lettere degli amici e dei compagni che gli scrivono. Articolo 90 per i reati militari?
Chiediamo perciò a tutti i compagni di rendere nota questa situazione e di scrivere sempre di più a Mario in modo di saturare i cassetti del comandante del carcere di posta per Mario e di proteste scritte contro il tentativo di isolarlo dalla solidarietà del movimento, dimostrando così che la sua lotta è la nostra.
Tra l'altro nuovi tentativi di farlo cedere sono stati intentati quando una parente (suora) entrata chissà come nel carcere, gli ha presentato una nuova domanda di servizio civile a cui mancava solo la sua firma, pronta da essere consegnata e a cui sarebbe seguita subito la liberazione. Naturalmente anche ciò a nulla è valso. Mario ha invitato la parente a desistere dal tentativo... e a lasciarlo in pace. Ma da come Mario ci scrive, la tonaca fa miracoli e la sorella del padre ha trovato la via per perseverare, andando di quando in quando a rompere il suo isolamento sperando forse in un suo pentimento.
Altra notizia è la condizione igienico-sanitaria di Forte Boccea la quale ha fatto sì che Mario si prendesse dei fastidiosi parassiti meglio conosciuti sotto il nome di funghi, davanti alle sue proteste nei confronti del medico e del comandante (altra forma di parassiti) costoro non han trovato di meglio che ordinare una sommaria disinfestazione di brande e materassi.
Ma, come Mario dice, tutto ciò è ridicolo contro quello che si dovrebbe fare dato che la popolazione di scarafaggi e C. allevati nel carcere è notevole.
Mario comunque, nonostante tutto, sta bene ed è pronto ad aprire una vertenza sia per il materiale sottrattogli che per la salute interna. Forme e modi li discuterà con Alfredo, il compagno che lo difende.
A tutti i compagni interessati ricordiamo che il Circolo «Freccia Nera» ha prodotto degli adesivi per sostenere la lotta di Mario e propagandarla, parecchi sono stati venduti a Venezia durante il meeting internazionale e questo ci ha permesso di pagare le spese di stampa (140.000 lire) e di spedirne 100.000 a Mario. Ne abbiamo a disposizione ancora parecchi, le misure sono cm. 9x16 e raffigurano uno la parte finale del primo manifesto fatto con la dichiarazione di obiezione di Mario, il n. 2 un generale con in bocca un obiettore incarcerato con le parole del primo, altri due di cm. 9x8 con una «A» cerchiata da cui esce una freccia che spezza una siringa (distruggi le tue illusioni, non la tua vita), l'altro una mano infuocata che scrive «né dio né padroni» con sotto un papa, un magistrato, un carabiniere, un padrone. I prezzi sono di lire 200 i primi, 100 gli altri, per richieste (un minimo di 20) Minali Miche, via tadini 40, 24100 Bergamo.

Circolo «Freccia Nera» (Bergamo)

Alessandria / In piazza il 10.11 contro il militarismo

L'appuntamento è per sabato 10 novembre, ad Alessandria, alle ore 16, presso il monumento ai caduti nei giardini antistanti la stazione ferroviaria. Da lì partirà la manifestazione antimilitarista anarchica che, dopo aver percorso alcune vie del centro cittadino, si concluderà in piazza della Libertà con un comizio.
Tre giorni dopo, martedì 13 novembre, presso il tribunale di Alessandria saranno processati due militanti anarchici (Salvatore Corvaio e Antonio Lombardo), incriminati per apologia di reato e istigazione a disobbedire alle leggi, per aver distribuito dei volantini in cui si riportavano le dichiarazioni di obiezione totale di Mauro Zanoni e Pippo Scarso. E' proprio in vista di questo processo che gli anarchici di Alessandria e di altre località hanno promosso la manifestazione del 10 novembre. Aldilà della solidarietà con i due compagni incriminati, l'iniziativa intende riaffermare la piena solidarietà del movimento anarchico con chi rifiuta sia il servizio militare sia quello «civile».
«Le finalità degli obiettori totali - si legge nel manifesto di convocazione, - sono le nostre, le stesse che abbiamo da sempre propagandato e che sempre continueremo a propagandare».
In vista del processo del 13 novembre, Salvatore Corvaio ha diffuso una dichiarazione, in cui tra l'altro afferma: «Sono accusato di aver diffuso le dichiarazioni firmate di due antimilitaristi anarchici che rifiutavano il servizio militare ed il sostitutivo servizio civile. Nei volantini erano esposte le ragioni etiche e morali che avevano portato questi due compagni all'obiezione totale, così viene chiamata in Italia questa scelta che è punita con il carcere. Nessuno può accettare che qualcuno gli neghi il diritto di diffondere delle notizie! Il mio silenzio di fronte alla repressione che il potere ha riversato contro questi due compagni sarebbe il solo atto deplorevole, dal mio punto di vista».

Processo Torino / Assolto Ruzza, condanne agli altri

Assoluzione per insufficienza di prove a Giuseppe Ruzza, 3 anni e 6 mesi agli arresti domiciliari a Delfina Stefanuto, 3 anni e 6 mesi anche a Carla Bagnalone e Nicoletta Gerardo (entrambe avevano avuto gli arresti domiciliari, ora hanno potuto tornare a casa libere), 4 anni e 7 mesi a Battista Saiu, 4 anni e 8 mesi agli arresti domiciliari a Daniele Tarasco, 12 anni e 10 mesi a Franco Fiorina. Si è concluso, mercoledi 24 ottobre, il processo contro quasi un centinaio di persone accusate di far parte a vario titolo di alcune formazioni lottarmatiste (Prima Linea, Colp): queste sono alcune sentenze relative ad anarchici e libertari coinvolti nell'inchiesta. Spicca l'assoluzione (seppure con la gesuitica formula dell'insufficienza di prove) di Giuseppe Ruzza, 61 anni, noto militante anarchico del vercellese (partecipò attivamente alla Resistenza antifascista). Arrestato il 17 settembre dello scorso anno con Delfina Stefanuto (sua ex-moglie, anch'essa militante nel gruppo de «L'agitatore»), Ruzza era stato al centro di una campagna poliziesco-giornalistica tendente a presentarlo come un fiancheggiatore del terrorismo (anzi, come un terrorista vero e proprio). In difesa di Ruzza e Stefanuto si era costituito a Carrara un Comitato pro-Agitatore, che tra l'altro ha denunciato le vessazioni alle quali i due compagni sono stati sottoposti. Solo dopo molti mesi si riuscì ad ottenere per Ruzza (gravemente ammalato di nervi) la concessione degli arresti domiciliari. Ora l'assoluzione, per Ruzza. Per gli altri, no. Se ne riparlerà in appello.