Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
Una rubrica quasi musicale all'interno di questo giornale è un po' una novità. Per me direi che si tratta di un impegno importante e discretamente difficile da gestire, soprattutto
perché vorrei riuscire a fare qualcosa di realmente diverso dalle «solite» recensioni. Prima di
iniziare, comunque, vorrei chiarire la mia funzione di semplice raccoglitore dei materiali che
costituiscono l'oggetto di questi interventi: potete considerare questo nuovo spazio come
un'occasione di scambio di informazioni, proposte ed opinioni. Uno spazio da occupare con
intelligenza e creatività, che non vuol sostituire ma integrare ed ampliare quello delle punkzines e
delle fanzines anarchiche, costrette spesso ad un limitato numero di copie e ad una distribuzione
precaria. La ragione principale della nascita di questa nuova rubrica è il prendere coscienza di un
importante fenomeno: in questi tempi sono davvero tante le aggregazioni musicali che
caratterizzano la loro attività anche da un punto di vista non solamente spettacolare e concertistico.
In molti casi, l'organizzarsi in una band è il pretesto per fare dell'attività sociale autonoma ed
autogestita, un mezzo alternativo all'associazione politica tradizionale per tentare di intervenire
nelle situazioni locali ed intrecciare relazioni e contatti con esperienze di altre città e circuiti.
Scrivono i FALL OUT, in un loro libretto recentemente pubblicato: Nella nostra città siamo stati a
fianco di altri compagni per innumerevoli iniziative: radio popolare, occupazione di un posto
autogestito, manifestazioni contro il nucleare, molti concerti fra cui quelli per Bobby Sands e
contro Reagan, per il posto dove poter suonare. Siamo stati anche in molte città italiane, per
concerti ed altre iniziative, con i nostri mezzi, la voglia di gridare la nostra opposizione, di trovare
un'alternativa, di scoprire anche in altri il nostro stesso ideale di libertà, uguaglianza, solidarietà.
Mai come in questi anni abbiamo assaporato quello che vuol dire essere veramente se stessi,
abbiamo incontrato anche grosse delusioni, banali incidenti, sacrifici che si sono rivelati inutili.
Ma questo non ci ha fermato ancora: siamo più vivi che mai. Finché ci sarà oppressione ci sarà
quello che noi siamo: prima di tutto esseri umani che hanno bisogno di libertà. Esploso nell'Inghilterra del fin troppo citato 1977, proprio come reazione totale alla vita ed agli
atteggiamenti anche musicali di quel periodo, il punk si è diffuso e sviluppato nel nostro paese con
un po' di ritardo, ma spesso nella migliore delle sue manifestazioni. Sia nelle grandi città che nelle
province più dimenticate oggi si possono trovare tracce vive di un qualche cosa che è davvero
molto difficile descrivere, e che ormai sta troppo stretto nella stessa definizione di «punk». Il punk non è solo musica: punk è vita, punk è libertà. Punk è anche lotta contro le ingiustizie e la
violenza, punk è per chi non vuole arrendersi a soluzioni di comodo. Attraverso iniziative come la
fanzine che state leggendo si vuol far sì che tutti possano esprimersi per proporre agli altri le
proprie idee, le loro speranze, il proprio pensiero. Vi invitiamo a collaborare attivamente, a fare
subito qualcosa, perché noi come individui possiamo agire, rifiutare l'apatia e la passività.
Diamoci tutti da fare, viviamo la nostra esistenza senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà, e
conquistiamo spazi nostri in cui poter realizzare un'autentica alternativa a ciò che ci viene
proposto e noi rifiutiamo. Punk non è commercio o moda, non siamo qui per essere un partito o
per servire un'ideologia. Punk è la nostra ribellione. Questo, in sintesi, il programma di Nashville Skyline, una fanzine di Vittorio Veneto attorno alla
quale da qualche tempo si stanno concentrando numerose ed interessanti attività. Una delle
caratteristiche di questo non-movimento punk è il ricollegarsi sempre frequente a temi e filosofie
libertarie. Un nuovo modo di pensare, vivere, parlare d'Anarchia, spesso senza una «base storica»
se non addirittura sostituendo al circuito anarchico «tradizionale» un proprio circuito «sotterraneo». Scrivono i REVOLUZIONE di Bergamo, nella loro omonima fanzine: penso di essere stato
sempre, per natura, avverso ai branchi, agli stormi, ai movimenti di massa per i quali vige la
regola dell'o con noi o contro di noi. Non mi sono mai piaciute le leggi, i doveri, le linee da
seguire: perciò mi sono sempre sentito anarchico, senza mai aver letto Bakunin o Malatesta o
Rivista Anarchica, perciò mi sono sentito attratto dai vari «giri» libertari, attivi, non astrattamente
teorici ma che praticano azioni dirette, autogestite, «giri» nei quali ho spesso trovato ottime
persone, veri amici, gente con la quale non si doveva, una volta tanto, giocare a nascondersi allo
scavare per capire la verità ... ». Mi sembra che in queste parole sia efficacemente descritto lo stato
d'animo che muove grande parte dei «nuovi sotterranei». Un'importante cosa da dire è comunque
che non tutte le punk-bands sono anarchiche, come pure non tutte le bands anarchiche sono punk.
Spesso le due cose sono messe in discussione dagli stessi gruppi. Molto critici in questo senso sono i veneziani WOPS, che nelle note di copertina che
accompagnano un loro demo-tape scrivono: Il punk non è morto: è stato masticato, inghiottito e
riciclato dall'industria discografica e dalla spampa, trasformato in un luccicante fenomeno di
costume con le sue stars, i suoi riti e le sue vittime. Dalla spontaneità dei sentimenti alla
costruzione di un look e di un atteggiamento. Si è arrivati a un punto tale di rincoglionimento che
una punk-band è costretta a proporsi secondo certi schemi per poter offrire credibilità e sperare di
ottenere un minimo di riscontro. Tutti sono iperalternativi, iperanarchici, tutti sono incazzati e
vogliono fottere il sistema. I bracciali borchiati punk, i capelli dritti punk, le a cerchiate dipinte sul
giubbotto punk, le spillette comprate ai concerti punk: sono questi i nostri simboli? Sono questi i
nostri trofei? Noi non abbiamo vinto, poiché non abbiamo mai lottato. Sta nascendo un nuovo
ghetto ... innalziamo quelle stesse barriere che diciamo di voler distruggere. Noi non siamo
liberi...». I punti di vista, come è facile intuire, sono diversi, come diverso è il modo di affrontare le cose:
comune è invece la voglia di cambiare le cose, che a volte si trasforma in eccitazione. Cambio senza accorgermene, cambio senza accorgermene / I sensi, porte aperte, neutralizzano il
razionale / torno indietro, vado avanti, tutto stride, tutto sbanda / Forse ho troppi desideri, che non
so da dove vengano / sono tanti, e tanto grandi, da lasciarmi senza fiato / Resto fermo lì a
guardarli / resto fermo lì a pensarci / folle enormi si rannicchiano in posizione fetale / lancio un
urlo, tiro un calcio / voglio rimanere in piedi / guardo indietro, ma vado avanti / e allora tutto
cambia, tutto cambia. E' il testo di una canzone dei DETONAZIONE di Udine, un buon esempio di new-wave
intelligente e seria, sempre in evoluzione e in fermento. Naturalmente questo non è che il primo
appuntamento su queste pagine: spero che questa iniziativa trovi una buona adesione, e che il
materiale prodotto dai gruppi interessati prenda anche questa direzione.
Potete contattare i gruppi ai seguenti indirizzi: - FALL OUT c/o Giuseppe De Ruggiero, fermo posta centrale 19100 La Spezia. Il loro libretto
«Fall Out 1983/84» è inviato gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta. Hanno al loro attivo un
«ep 7» autoprodotto e partecipano ad alcune compilations su cassetta. - NASHVILLE SKYLINE c/o Stefano Gentile, via Fucini 2 - 31029 Vittorio Veneto (Treviso). E' una
ottima fanzine, ben realizzata e ricca di notizie. Ogni numero contiene una cassetta in regalo. Allo
stesso recapito è possibile contattare il gruppo degli HIXTERIA, e richiedere la loro cassetta
autoprodotta «Terra di nessuno». - REVOLUZIONE c/o West Radio, via P. Giovanni XXIII, 45 - Ponte S. Pietro (Bergamo). - WOPS c/o Gino Collelli, Fdm. Vetrai 110, Murano (Venezia). La loro cassetta «Nervous
breakdown» è ancora disponibile in poche copie. - DETONAZIONE c/o Tunnel Records, via Leopardi 36 - Udine. Hanno pubblicato l'ep
«Sorvegliare e punire» e stanno preparando un nuovo disco. Un estratto dal loro nastro «Concerto
di Natale» verrà pubblicato sul quarto volume della Rockgarage Compilation.
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