Sig. Pertini non si può parlare di pace, quando...

Compagni di «A», vi invio questa lettera da me inviata al presidente della repubblica Sandro Pertini.
Sig. Sandro Pertini, Presidente della Repubblica Italiana, dopo l'incontro da lei tenuto con i giornalisti il 23/12/83, ho deciso di scriverle questa lettera. Lei ha detto di essere con i giovani che vogliono la pace, però bisogna ricordarsi che molti giovani sono in carcere, perché hanno rifiutato il servizio militare, molti sono stati costretti ad andarsene via dall'Italia.
Non si può parlare di pace quando qualcuno te lo impedisce e ti rinchiude in una cella, o ti costringe ad andartene solo perché hai voglia di vivere. Questa è la gente che vuole la pace, che ha voglia di vivere, mentre qualcun altro, cerca d'impadronirsi delle nostre vite. No, caro Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini, no non ci riuscirete, perché noi siamo per la pace, per la vita, noi abbiamo veramente voglia di vivere.
Non potete parlare di pace fin quando Comiso è minacciata dai missili, quando l'Italia è una delle maggior esportatrici d'armi in tutto il mondo, quando in Libano ci sono gli Italiani.
Ricordiamoci, che la pace si otterrà solo ed esclusivamente con lo smantellamento degli eserciti e delle fabbriche di morte.

Agostino Frezza (Bordighera)