Rivista Anarchica Online
Il diavolo, l'acquasanta e l'incoerenza
Prendo spunto dall'articolo «Il diavolo e l'acquasanta» di Tiziana Ferrero («A» 114) per fare
alcune osservazioni non tanto sull'articolo in se stesso, quanto sulla (secondo me) brutta
abitudine di sparare a zero e criticare personaggi, fatti e situazioni nel loro particolare caso. Mi
spiego meglio: non credo sia tanto da criticare un fatto, quanto l'ideologia da cui è nato. E' logico che il Papa, che è il primo annunciatore della grandezza e onnipotenza di Dio, dica no
alla pillola che pone dei limiti a questa onnipotenza, poiché l'uomo diventa colui che decide
della vita di un altro uomo. E lo stesso discorso vale anche per tutto quello che è detto dalla
Chiesa. E' il concetto di base da criticare, non tanto quanto deriva da questo concetto. Per quanto
riguarda poi il fatto che siano tante le donne «cattoliche» che nonostante il divieto della chiesa
fanno uso di anticoncezionali, il discorso si fa più ampio. Quante sono le persone veramente
coerenti con ciò che dicono di essere? Quanti i cattolici davvero cattolici? Quanti i comunisti
veramente comunisti? Quanti gli anarchici fino infondo? E' molto pericoloso darsi un'etichetta, perché è difficile seguire una strada fino in fondo, senza
fare scelte di comodo. Personalmente vivo una situazione molto confusa, proprio perché credo
in Dio ma non mi riconosco in una chiesa di persone che pensano troppo poco agli altri. O si è
cristiani o non lo si è. Il comandamento principale è l'amore per il prossimo. Quanti cristiani lo
vivono veramente? Si fa un gran parlare di pace ultimamente. Anche su «A» si parla
continuamente di Comiso, di missili, ecc. Quanti sono gli anarchici che rifiutano il servizio
militare? E' giusto che nessuno abbia più di un altro, ma ho visto troppi compagni calpestare chi
dava loro fastidio. L'ipocrisia è dovunque, l'incoerenza la madre di tutti. Ma chi se la sente di condannare una madre che non desidera un altro figlio visto la poco felice
situazione dell'Italia e del mondo intero? E il rifiuto del servizio militare vuol dire un anno di
galera da portarsi sul gobbo tutta la vita, e chi lo trova più un lavoro quando è bollato come
«sovversivo»? Non so se mi avete capito. In sostanza, sono convinta che i rattoppi creano altri sbreghi, che è
alla radice che bisogna colpire e ... questo mondo è tutto da rifare.
Daniela Tonetto (Bollate)
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