Rivista Anarchica Online
Comiso / Continuiamo la lotta contro gli assassini
A leggere quanto viene scritto sui nostri giornali e riviste sulle «tre giornate anarchiche di
Comiso» - e in generale sull'«estate comisana» - parrebbe che nella memoria delle compagne
e dei compagni «che ci sono stati» si siano fissati solo gli episodi più marginali, tutti gli
aspetti negativi e un fondo di amarezza e di frustrazione per il «fallimento»
dell'«occupazione di massa» del Magliocco. C'è, in queste compagne e in questi compagni
come il tentativo di rimuovere dal loro ricordo queste «tre giornate anarchiche» come
qualcosa di molto .. peccaminoso! Io, purtroppo, non ci sono stato durante queste «tre
giornate» a Comiso, ma mi pare fin troppo evidente che questi compagni e queste compagne
sbagliano. E di grosso. Non sono un «trionfalista» aberrato, e so bene che ci sono stati molti aspetti da criticare. A
cominciare dalla «gestione» e da certi comportamenti: a cominciare dall'indeterminatezza e
dall'indecisione e mancanza di iniziativa autonoma dei «gruppi di affinità» che si erano
costituiti al di fuori del «Coordinamento delle Leghe autogestite». Basterebbe considerare
con un minimo di attenzione i due fatti più gravi: quello di avere la più parte dei compagni e
delle compagne lasciato in fretta e furia Comiso, subito dopo la violenta - e del tutto gratuita
- carica degli sbirri dei tutti amerikani Craxi-Catalano, mentre sarebbe stata più che
opportuna e qualificante la presenza di tutti/e: per denunciare con fermezza il
comportamento fascista delle forze dell'ordine: per fàre la necessaria controinformazione e
tappare la bocca ai varii sciacalli: per rivendicare e chiarire ulteriormente l'impegno degli
anarchici e delle Leghe, e quindi la indicazione/proposta relativa alla «occupazione di
massa» dell'aeroporto Magliocco. L'altro fatto, ancora più grave, è quello d'aver disdetto in fretta e furia il contratto d'affitto del locale del Coordinamento delle Leghe autogestite. So
delle «giustificazioni» che sono state date e che a me sembrano nel loro complesso
infinitamente puerili. Comunque sia, mi pare che limitarsi e attardarsi su questi, e magari su altri aspetti anche
gravi, è quanto mai deleterio, in primo luogo perché lascia in pasto alla canea di sbirri e
farabutti un'esperienza per molti altri aspetti esaltante e tutto considerato estremamente
positiva. Basterebbbe considerare con un minimo di riflessione e attenzione
l'indicazione/proposta - l'occupazione di massa del Magliocco - che rendeva estremamente
chiaro e concreto l'obiettivo agli occchi di tutti: indicazione/proposta che per me rimane
sempre estremamente valida, e non solamente per Comiso, e non solamente per la lotta
contro le basi atomiche, e non solamente contro la militarizzazione del territorio, ecc.
Basterebbe considerare oggettivamente la presenza/partecipazione dei 250/400 compagne e
compagni che rappresenta un fatto estremamente positivo (malgrado le molte
«incomprensioni» e i molti «scazzi», e malgrado quegli inconsapevoli e irresponsabili che
sono «scesi» a Comiso «per fare casino»! .. .). Sono questi due aspetti sui quali i compagni e
le compagne si dovrebbero impegnare per un discorso più approfondito e sviluppare una più
corrispondente strategia d'intervento utile per tante altre occasioni. Senza dimenticare pero' che la lotta per disarmare gli assassini, eliminare lo sfruttamento,
distruggere lo Stato e realizzare l'Anarchia è ... di lunghissima durata. E che, una battaglia si
puo' anche perdere, che l'importante è «saper perdere». E, in ogni caso, non perdere la
volontà e l'entusiasmo di continuare la lotta. E' verissimo: occorre la salda convinzione e
determinazione, per cui altra alternativa non c'è. Infatti, desistere dal lottare - a Comiso e
ovunque - sarebbe scadere nella cloaca massima dello Stato, della Chiesa e del capitale, la
triplice dalla quale si partono oppressione e sfruttamento e guerra ...
Franco Leggio (Ragusa)
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