Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 13 nr. 113
ottobre 1983


Rivista Anarchica Online

Il pacifismo e i bolscevichi

Ho letto il libro di Vladimir Bukowsky «I pacifisti contro la pace» e l'ho trovato, complessivamente, un buon libro. Ma, anche se in questo momento nutro qualche perplessità, ho deciso di restare su posizioni pacifiste ed antimilitariste: vorrei però anche tenere conto delle critiche - quando mi sembrano sensate - che si possono muovere al pacifismo in generale.
Benchè un po' scossa, rimango tutto sommato convinta che preparando la guerra non si possa ottenere la pace, né la giustizia, né la libertà. Ecco perché resto pacifista e ci tengo a restarlo, e non voglio farmi dissuadere né recuperare. Ma è comunque molto probabile che i dirigenti sovietici manipolino e si servano del movimento per la pace nel suo complesso ed è proprio per questo che io accuso i capi sovietici di far imputridire e di compromettere il movimento pacifista! Non certo il movimento pacifista di segno libertario, ma i «pacifisti» di estrazione marxista, quelli che vanno ad assistere alle «conferenze sulla pace» nelle varie capitali dell'Est. E così, agli occhi dell'opinione pubblica, è l'intero movimento per la pace (compreso quello libertario) che rischia di venire compromesso. Bisogna quindi far sapere e proclamare a gran voce che il movimento pacifista mondiale, se vuole trovare una sua credibilità, deve staccarsi ed emanciparsi dagli artigli e dai lacci stalinisti. Il movimento pacifista, inoltre, deve esser portato avanti dai popoli del mondo intiero, uniti aldilà delle frontiere,e non con l'aiuto dei diversi governi, sui quali non si può assolutamente contare perchè tutti avviliscono l'individuo facendone un soldato e un saccheggiatore.
Gli anarchici sono stati tra i pochi che hanno sempre denunciato i crimini del marxismo (Afghanistan, Polonia, dissidenti e pacifisti russi internati nei manicomi, ecc.). Mai hanno applaudito ai discorsi calunniosi di Jaruzelsky contro Solidarnosc e mai hanno cercato di giustificare l'occupazione dell'Afghanistan, ripetendo gli argomenti marci e triti della stampa ufficiale sovietica.
Non sempre i discorsi portati avanti dagli anarchici sono stati compresi, ma se una situazione diversa spingesse le popolazioni sulla via della rivoluzione libertaria, il nostro messaggio potrebbe essere compreso, si rivelerebbe attuabile e, attuato, potrebbe portare i suoi frutti, mostrando tra l'altro che solo l'amore può diminuire veramente la violenza, soprattutto quando è accompagnato dalla lucidità.

Claire G. (Francia)