Rivista Anarchica Online
Cronache sovversive a cura della Redazione
Comiso /prosegue la lotta contro la base
Mentre continua, circondata dal più assoluto riserbo, la predisposizione delle strutture della base
NATO nella quale saranno installati i missili Cruise e Pershing, prosegue a Comiso e nella regione
circostante l'attività promossa dagli anarchici - in particolare dal gruppo anarchico di Ragusa e dal
gruppo anarchico «Rivolta e libertà» di Catania. Decine di comizi a Comiso, Vittoria, Gela e in altre
località della Sicilia Orientale; volantinaggi; affissione di manifesti e tatzebao; altre iniziative di
controinformazione, tutte incentrate sulla parola d'ordine «la costruzione della base missilistica a
Comiso si può impedire!», hanno caratterizzato l'impegno degli anarchici. Un momento significativo
di verifica del lavoro svolto e di dibattito anche con i compagni venuti da fuori si è avuto tra fine luglio
e l'inizio d'agosto, in occasione del convegno promosso a Comiso (ne abbiamo riferito su «A» 103).
Successivamente si è pervenuti alla costituzione delle prime «leghe autogestite contro la costruzione
della base missilistica di Comiso», che si sono federate in un Coordinamento, aprendo anche una sede
a Comiso. La lega autogestita - si legge tra l'altro nel documento organizzativo - è un'organizzazione autonoma
di lotta che raccoglie tutti coloro che hanno realmente e sinceramente l'intenzione di impedire la
costruzione della base. Non è un'organizzazione burocratica. Non ha statuti, regole associative,
documenti costitutivi, ecc. Tra le «leghe autogestite» più attive, quella degli studenti di Vittoria ha
promosso uno sciopero studentesco che ha portato in piazza alcune centinaia di giovani. I compagni
fanno appello per nuove sottoscrizioni, da versare tramite vaglia intestato al Coordinamento Leghe
Autogestite, via Conte di Torino 1, 97013 Comiso. Sempre in Sicilia, nel comune di Mistretta, l'esercito vuole erigere un poligono di tiro immenso, nel
quale saranno simulate vere e proprie azioni di guerra, con bombardamenti e simili delizie. La Sicilia diventa così sempre più una
portaaerei della NATO - la più grande, la più sicura - nel Mediterraneo.
Milano / Bandiere nere in piazza
«I giovani contro l'autorità. La gioventù è anarchica» Così si leggeva su di un manifesto anarchico
dei «gloriosi» anni '68-'69. Erano gli anni della contestazione studentesca e dietro le bandiere
anarchiche si ritrovavano tanti e tanti giovani. Poi l'ambiente studentesco (e non solo quello) si è
raffreddato e quelle grandi mobilitazioni spontanee sono entrate un po' nella mitologia. Ma non
tutto dorme: se n'è avuto un piccolo ma significativo segno con le due manifestazioni milanesi del 4
e del 10 novembre, che hanno raccolto ciascuna circa 400 studenti dietro le bandiere anarchiche. Il
4 novembre si è trattato di un'iniziativa antimilitarista promossa dagli studenti anarchici, da soli:
contro la ricorrenza della «vittoria» si è svolto un corteo esclusivamente anarchico. Sei giorni dopo gli anarchici sono scesi in piazza insieme a molte altre forze di sinistra, in
solidarietà con i lavoratori polacchi che proprio quel 10 novembre erano in sciopero generale. E
ancora una volta il tradizionale «sparuto gruppetto» era invece uno spezzone sostanzioso. Da
segnalare, soprattutto il 4 novembre, la consistente presenza dei punk anarchici.
Demoproletari / Mario mio fatti Capanna
La giunta comunale («rossa») di Milano ha assegnato un appartamentino nella centralissima via
Dogana (a pochi metri da piazza del Duomo) a Mario Capanna, eurodeputato e consigliere
comunale di Democrazia Proletaria. L'ex-extraparlamentare ha così potuto ovviare immediatamente
allo sfratto, che aveva appena ricevuto per la sua precedente abitazione. Per le migliaia di senzacasa, di sfrattati e in genere di proletari - che da anni attendono in lista - l'indicazione di lotta è
chiara: altro che azione diretta, lotta dura, occupazioni e baggianate simili. Fatevi eleggere
consiglieri comunali o deputati, la casa l'avrete subito. Magari proprio in pieno centro.
Parigi / Radio Libertaire deve vivere
Proseguono a Parigi e nella regione parigina le trasmissioni di Radio Libertaire, l'emittente
anarchica promossa dalla Fédération Anarchiste. Contro le manovre legali tendenti a strozzarla o
comunque ad ostacolarne l'attività, ci sono state in Francia varie iniziative di controinformazione e
di lotta. Segnaliamo, tra le altre, quella realizzata da sette anarchici che il 6 novembre hanno
pacificamente occupato per due ore una delle torri della cattedrale di Notre-Dame, stendendovi
fuori un grosso striscione sul caso di Radio Libertaire.
Carate Brianza / Ma ci sono anche gli anarchici
Indignazione e proteste da parte di molti pii, operosi e fedeli brianzoli sono state espresse, più a
mezza voce che altro (ma segnalazioni indignate sono giunte fino alle autorità cittadine, ree di aver
concesso l'uso di locali comunali), in seguito alla prima iniziativa specificatamente anarchica
promossa in queste terre tradizionalmente bigotte. A Carate Brianza, infatti il gruppo anarchico
della Brianza ha organizzato due giorni di iniziative, con vendita-stampa, volantinaggi, speakeraggi
anche in centri vicini, proieizione di un audiovisivo e dibattito. Il tutto il 6 ed il 7 novembre, in
coincidenza con le solite celebrazioni ufficiali della «vittoria» (spostate dal 4 novembre al
successivo weekend). Il contemporaneo sventolio delle bandiere anarchiche nel centro di Carate,
proprio accanto a quelle tricolori, non è andato giù a molti benpensanti. Da segnalare il
complessivo buon andamento dell'iniziativa dei compagni brianzoli: al dibattito hanno presenziato
numerose decine di giovani compagni e simpatizzanti.
Sondrio / Assolti per un volantino sulla tortura
Sono stati assolti i 4 compagni che erano stati incriminati per un volantino in cui si riportavano
informazioni di stampa sull'uso della tortura da parte delle forze dell'ordine (ne abbiamo parlato su
«A» 103). Il relativo processo si è svolto a Sondrio il 26 novembre, alla presenza dei giornalisti
dell'Espresso Scialoja e Buffa (citati come testimoni dalla difesa). Lo stesso p.m. ha chiesto
l'assoluzione dei compagni. Da segnalare che uno sciopero studentesco, in solidarietà con gli
anarchici incriminati, ha portato davanti al tribunale un centinaio di giovani: quasi nessuno, però,
ha potuto entrare nell'aula, a causa della minore età.
Alessandria / Due denunce per istigazione
«Per avere in Alessandria il 24.10.1982, in concorso tra loro, distribuendo in luogo pubblico
volantini in cui si esaltavano le persone che si erano rifiutate di prestare il servizio militare o si
erano rese colpevoli di renitenza alla leva o di insubordinazione, pubblicamente istigato a
commettere i predetti reati», cioè quelli previsti dagli articoli 110 e 414 del codice penale. Questa la
motivazione della denuncia (al tempo stesso comunicazione giudiziaria e ordine di comparizione)
spiccata dal procuratore della repubblica di Alessandria contro Salvatore Corvaio e Antonio
Lombardo, militanti anarchici. I volantini distribuiti riportavano, dopo una breve premessa, le
dichiarazioni di rifiuto totale del servizio militare e «civile» rispettivamente di Pippo Scarso e di
Mauro Zanoni (pubblicate anche sui numeri 103 e 104 della nostra rivista). La distribuzione dei volantini è stata effettuata nell'ambito di una serie di iniziative antimilitariste,
promosse dal gruppo comunista-anarchico «Gaeta no Bresci» di Alessandria a cavallo tra fine
ottobre ed inizio novembre.
Carrara / Un monumento a Bresci?
E' in corso da tempo a Carrara un dibattito, a tratti acceso, che coinvolge un po' tutte le forze
politiche cittadine. Oggetto del dibattito: la richiesta avanzata dai Gruppi Anarchici Riuniti di
erigere nel capoluogo apuano un monumento all'anarchico Gaetano Bresci, colui che il 29 luglio
1900 uccise Umberto I° re d'Italia. Gli anarchici di Carrara hanno dato vita ad un Comitato Pro
Bresci (al quale hanno aderito varie personalità della sinistra locale) ed hanno curato la diffusione
di opuscoli e manifesti sulla loro richiesta e sul «caso» che ne è derivato. Le forze politiche locali si sono divise e a volte spaccate al loro interno: il tutto per quei due metri
quadrati di terreno richiesti (il monumento, infatti, lo metterebbero a loro spese gli anarchici). Se
n'è discusso anche in consiglio comunale, ma per ora si è preferito soprassedere a qualsiasi
decisione. Nel frattempo giornali, TV e radio locali hanno tenuto vivo il dibattito, prendendo
posizione o dando spazio ai più vari interventi. Le polemiche continuano, il monumento - per ora -
aspetta.
Napoli / Incontro-dibattito su E. Malatesta il 18 dicembre
Organizzato dal Centro Studi Libertari «L. Michel» si terrà a Napoli, sabato 18 dicembre, nella sala
Santa Chiara, in piazza del Gesù, un incontro-dibattito nel 50° anniversario della morte di Errico Malatesta. E' giusto che dopo le numerose iniziative malatestiane, svoltesi nel corso dell'82 a
Pisa, Empoli, Ancona, Milano, Brescia, Spezzano Albanese, Varese e Bergamo, Malatesta venga
ricordato anche in Campania, la regione che gli dette i natali (Santa Maria CapuaVetere, 1853). Ecco il programma dell'incontro-dibattito: al mattino (inizio ore 9.30) relazioni di Nicola
Terraciano (Brevi note biografiche), Tiziano Antonelli (L'antimilitarismo malatestiano), Paolo
Finzi (L'antiviolenza di Malatesta) e Andrea Papi (Malatesta e l'insurrezione). Nel pomeriggio
(inizio ore 16) relazioni di Giovanni Biagioni (Malatesta e il movimento operaio), Domenico
Liguori (L'anarcosindacalismo e Malatesta), C. Petriccione (Il biennio rosso), Alfredo Salemi (Il
concetto d'organizzazione) e Luciano Lanza (La non-economia di Malatesta). Al termine di
entrambi le sessioni è previsto il dibattito.
Paghera / Lo stato ringrazia
Quando, non si sa con esattezza: secondo alcuni giornali già da giugno, secondo altri solo a fine
novembre. Quel che è certo è che anche Enrico Paghera, dopo Fioroni, Sandalo e altri, è stato
scarcerato grazie alla legge sui «pentiti», in particolare a quella norma che prevede appunto la
scarcerazione di quei condannati che abbiano dato un'eccezionale collaborazione alle autorità.
Paghera, a differenza degli altri, non può però nemmeno esser considerato un «pentito», dal
momento che le sue «confessioni» si sono sostanzialmente rivelate nient'altro che «sentiti dire»,
racconti contraddittori, testimonianze indirette palesemente teleguidate. Una valutazione
sostanzialmente precisa della sua statura morale, giuridica ed umana l'ha data proprio la Corte
d'assise di Firenze, quando lo scorso aprile ha scagionato l'anarchica Monica Giorgi ed altri, che
hanno pagato con anni di galera le incredibili menzogne di Paghera. Nonostante la squallida figura
che ha fatto e ha fatto fare alle autorità che lo hanno manovrato ed utilizzato, lo Stato ha voluto
premiarlo. Il conto torna.
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