Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 12 nr. 101
maggio 1982


Rivista Anarchica Online

PUNK
di Otrebla

Ahemm, umpfr, scusate questi colpetti di tosse, sì, lo so, non sono certo il modo migliore per iniziare un discorso, ma, vedete, devo schiarirmi la voce come chi non parla da un po' di tempo.
"Io sono un anticristo, sono un anarchico, non so cosa voglio ma so come ottenerlo. Voglio distruggere!..." Chissà quante volte abbiamo cantato a squarciagola (come si conviene), sciorinato, balbettato queste IMMORTALI parole. "Anarchia nel Regno Unito", il primo anthem punk.
Cinque anni palpitanti, bruciati via in un attimo, sono passati da quando quei quattro "foul mouthed kids" sconvolsero la sonnacchiosa, proverbialmente monocroma Londra. Ancora oggi non posso fare a meno di sorridere al pensiero che, ogniqualvolta si parla di punk, viene spontaneo ripercorrere mentalmente tutto il percorso a ritroso per ripartire dalle origini, eh sì, cari miei, dai Sex Pistols. Con la bieca tendenza a correre il gravissimo rischio di mitizzarne la storia, romanzandola. Allora perché questo? Che senso ha riesumare dei "cadaveri eccellenti"? Ma è elementare, perché la chiave del punk, il concetto è tutto lì, in tre parole: ANARCHIA, LOTTA, LIBERTA'!
Anarchia in Inghilterra, nel mio paese, nella mia testa, OVUNQUE: la miccia è accesa, il meccanismo innescato.
"La solita zuppa surrealista che puntualmente salta fuori" sentenziavano gli intellettuali, i compagni, fermamente convinti dell'ESTEMPORANEITA' del fenomeno. Fascisti gracchiavano i giornali, la gente. Beati pauperi spiriti!
Come dimenticare le fredde sere trascorse in compagnia di Susie, in una squallida mansarda dell'East End, ad apprendere dalla sua voce la genesi, le radici del movimento. E che emozione, che gioia vedere centinaia di kids, pelle nera e capelli multicolori, giù nelle strade contro la polizia, le SPG, la regina, le multinazionali discografiche, l'ottuso bigottismo dei "normali". Fuckin' all the fuckers era l'imperativo costante.
E' proprio in questo contesto che sono nati i CRASS, senz'altro il primo e più conosciuto gruppo punk esplicitamente anarchico.
Aggregatisi fin dal 1975 i Crass vivono in una comune dalle parti di Epping. Essi sono riusciti a imbrigliare e incanalare l'ingenua carica primordiale dei Pistols. Hanno aggirato gli ostacoli posti loro dalla legge e dal mercato discografico producendo, stampando e distribuendo in proprio dischi & fanzines. Da sempre considerai i primi della "muta da cani" che latra alle spalle del potere, Steve Ignorant e compagni danno vita ad un attacco iconosclasta senza precedenti.
"Fuori dai vostri palazzi, principi e regine; fuori dalle vostre chiese cristi e preti, non ho la minima intenzione di vivere o morire per i vostri ideali. Del vostro paradiso me ne frego. (...) Gesù è morto per i suoi peccati, non certo per i miei".
E ancora:
"Credi realmente in Gesù? Gesù 'affanculo!/Pensi che vada tutto bene? Funziona?/Credi in Marx? Marx fotte!/Credi davvero nella Thatcher? Maggie puppa!/Davvero tu credi nel sistema? Bene, o.k., noi crediamo nell'anarchia in Inghilterra!".
La band dimostra fin dall'inizio di avere le idee molto chiare; esemplari sono anche le copertine dei dischi, letteralmente farcite di sapide scritte e slogans, di disegni e fotomontaggi nei quali vediamo ad esempio la regina lasciare il posto, in una rapida metamorfosi, ad una bimba giapponese colpita da radiazioni atomiche; tema ovviamente al centro di mote canzoni.
"Incubo di Nagasaki. L'uomo fa il potere, l'uomo crea il dolore. Pioggia mortale. Pioggia implacabile. Lo faranno di nuovo. Ci inonderanno con la pioggia. Fatale, mortale, implacabile pioggia. Incubo di Nagasaki".
Attaccano con veemenza e senza peli sulla lingua tutti i miti, i pilastri di questa assurda società assassina. Il big man integrato bastardo, i crimini legalizzati ed i Clash, traditori venduti al music business: "Dicevano che eravamo spazzatura, bene, il nome è Crass mica Clash. Loro possono imbottire le loro credenziali punk perché è questo che fa far soldi. Non vogliono cambiare assolutamente nulla con le loro chiacchiere eleganti, con le loro spille antirazziste, le marce di protesta. (...) Non ingannarti amico, li stai aiutando con la tua bianca merda liberale. Beh, se guardi più da vicino come vanno in realtà le cose, vedrai che siamo tutti negri per coloro che fanno le regole di questo paese...".
E l'amara ironia quando cantano che " il punk è morto! Sì, è vero, il punk è morto. E' appena un prodotto economico per le teste dei consumatori, rock da masticare su transistor di plastica. E' un'edizione per scolaretti fatta da grassi promotori. La CBS produce i Clash ma non è per fare la rivoluzione, è solo per far soldi. Il punk è diventato una moda come lo erano gli hippies e non ha più niente a che fare con me e te".
In "Big a little A", uno dei pezzi più belli ed incisivi, i Crass cantano questa nostra vita di emarginati, di ribelli con un'enfasi che può sembrare affettata e semplicistica ma che colpisce direttamente chi ascolta. Le parole, sostenute dal tipico drumming di Penny Rimbaud ti scavano dentro, a fondo:
"Sii esattamente chi vuoi essere, fai ciò che vuoi fare. Io sono lui e lei, ma tu sei solo tu. Nessun altro ha i tuoi occhi, nessuno può vedere le cose come te. Dipende da te cambiare la tua vita, la mia da me. I problemi di cui soffri sono quelli che ti inventi. Se non ti piace la tua vita che fai, cambiala ora, è tua! Niente ha effetto se non ne riconosci la causa. Se i programmi sono quelli che vuoi, dai, butta tutto all'aria! Solo tu puoi decidere quale vita farai. Se non ti piace la religione puoi essere l'anticristo. Se sei stanco della politica puoi essere un anarchico".
E ancora, più avanti:
"Se non ti piacciono le regole che essi fanno, rifiutati di prendere parte al gioco. Se non vuoi diventare un numero, non dar loro il tuo nome. Se non vuoi essere tagliato fuori, non rispondere alle loro domande, il silenzio e una virtù, usalo per la tua protezione. (...) Sii esattamente te stesso!".
Un'altra grande prerogativa del gruppo è quella di aver dato la possibilità di incidere per la Crass Records a molte bande quali i Poison Girls di Vi Subversa, gli Zounds, Honey Bane e, soprattutto, di aver raccolto in una compilation chiamata "Bullshit Detector" molti gruppi "minori". Oh, by the way, si vocifera da tempo una seconda edizione del disco tesa a riunire bands europee, fra le quali alcune italiane. Speriamo presto. I Counter Attack, gli Alternative e gli APF Brigade sono tre dei numerosi compagni che hanno preso parte a Bullshit.

I COUNTER ATTACK vivono a Maryport, sulla costa occidentale a metà strada tra Windscale e Chapel Cross, Sono molto vicini ai "fratelli maggiori" di Epping ideologicamente, ma la loro musica è molto più scarna e disadorna di quella dei Crass, avendo anche meno pezzi a disposizione.
DON'T WANNA FIGHT FOR YOU!.
"Cerca di scappare, rompi la burocrazia. Non combatterò per la mia vita in trincea. L'abbiamo già sentito dire due volte: il Paese è in guerra. Se succedesse di nuovo sarebbe la fine. Non voglio, non voglio combattere per voi! Sotto la vostra guida non c'è nessuna possibilità di soluzione. Mi state usando per la vostra missione, fottendo la nostra rivoluzione. (...) Noi combattiamo le vostre battaglie, ammassati e massacrati proprio come bestiame. Ma dipenderete ancora da noi, piccole pedine del vostro gioco di guerra. Saremo programmati: aspettare e guardare, cercare e distruggere i nemici. E' la mia vita che useranno, per pagare il prezzo della guerra nucleare. Non voglio, non voglio combattere per voi!".

THE ALTERNATIVE
Band di Dunfermline, in Scozia. Craig Trinity, il cantante, scrive:
"Ci hanno detto di fare il più, di non curarci degli altri, di fregarcene dei loro problemi. Io posso vedere che questa è una farsa. Il vostro sistema è una farsa, dite che esso vi sostiene ma io non potrò mai appoggiarlo. Vi siete accordati bene, vero? Avete trovato carriera, lavoro, soddisfatto la vostra ambizione. Sì, questa è la vostra sicurezza, la vostra serenità. (...) Noi siamo tutti nati liberi ma adesso siamo in catene, le loro catene. Sì, loro possono creare e distruggere...".

A.P.F. BRIGADE
La brigata APF (anarchy, peace & freedom) è costituita da due compagni di Petersborough: Jonathan Mindle e Andy Export. Una musica scarna, la drum machine a scandire metallica il tempo, sono le componenti del loro "Attacco Anarchico":
"Il governo è stato fatto. Ognuno di loro ha avuto un seggio e se ne stanno tutti seduti, deliziati dal pensiero che nessuno li può battere, ma verrà un giorno in cui nella lista ci sarà un anarchico. E' un attacco anarchico e noi non torneremo indietro finché non ci saremo sbarazzati di voi e del governo. Urleremo le nostre idee e non saremo tenuti in silenzio ma io scommetto che allora voi maledetti fottitori ricorrerete alla violenza. Sì, è un attacco anarchico e non finiremo prima di esserci liberati di voi e del vostro dannato governo".

POISON GIRLS
"Persone invisibili, mostratevi. Gente che si nasconde, venite fuori. Dite cosa volete, dimostrate chi siete. Reclamate la vita che è andata. Quelli che desiderano pace e liberà devono creare un nuova economia. L'economia della pace dipenderà dalla circolazione di fiducia. Che la gente invisibile si mostri, sono più di quanti credete".
A parlare così sono Vi Subversa ed i suoi, c'est-à-dire i POISON GIRLS, le ragazze velenose nate in concomitanza ai Crass con i quali realizzarono l'ormai storico ep Bloody Revolution e dai quali si sono recentemente staccate dando vita ad una propria label, la Xntrix.
"... copriti bene, dicono. Difenditi e assicurati, chiuditi dentro e mettiti al sicuro. Proteggi e sopravvivi. Investire sempre più in corazze, armamenti e munizioni. La libera circolazione è paura, il racket protezione. Chi commercia armi si arricchisce, coloro che trattano e distribuiscono la paura sono loro agenti. Questa è l'economia di guerra. Essi stanno cercando di guidarci in profondi rifugi di solitudine e abbandono. Noi ci nascondiamo riparandoci dalla morte. Siamo schermati nel contatto con gli altri perché chi trae profitto da tutto ciò non vuole che noi incontriamo gli altri...". Veniamo tenuti separati, smembrati così da non poter nuocere al sistema con le nostre idee. Tante persone sconosciute, nascoste, la cui esistenza è minata dal potere.
"Questo è un messaggio per le persone sconosciute, che si nascondono. Sopravvivere in silenzio, tenendo la bocca chiusa, la testa nella sabbia, non basta più. Terroristi e sabotatori, ognuno di noi nascosto nelle ombre. Persone sconosciute...". E' questa la "gente invisibile" a cui i P.G. si rivolgono organizzando tour e concerti con il CND, l'organismo per il disarmo nucleare, catalizzando l'interesse dei giovani proletari inglesi. Essi sono gli autori della cosiddetta "esposizione totale", cioè della completa denuncia,della rivelazione delle colpe.
"Il controllo statale ed il rock'n'roll sono tenuti da uomini abili. Ciò che essi vendono viene piazzato molto bene ed il prezzo è sempre più alto. Quello che tu sai è ciò che loro ti mostrano, i politici sono ultra chic e le guerre sono di nuovo "in". La rivoluzione è cosa di quest'anno, siamo di nuovo nelle strade. Cerca un varco per uscire dalla trappola, è un circolo vizioso. Loro ti tirano su, ti buttano giù e tu stai di nuovo chiedendo l'elemosina, vivendo del sussidio. Il controllo dello stato ed il R.'n R. sono fatti da uomini scaltri e l'anarchia è cosa di quest'anno".
E "...non ci sono saggi che possono salvarci dai crudeli crociati, nessun posto è sicuro per nasconderci dagli invasori che catturano ostaggi. Un altro eroe morde la polvere".

ZOUNDS
"L'anarchia è uno stato mentale, non una forma di governo, essa tende, attraverso la liberazione dell'individuo, ad una società libera da regole restrittive che sono state create in un mondo dominato dalla paura e dai manipolatori di tale paura...".
Queste chiare, immediate parole, stampate all'interno del 45 giri Subvert, aprono il "manifesto" degli ZOUNDS, eccezionale gruppo "svezzato" in casa Crass per la cui etichetta incidevano questo disco nel luglio 1980.
"Il sistema è in grado di assicurare che ognuno è stato convenientemente allenato a servire le varie funzioni che saranno richieste; schiavi per le fabbriche, corpi per i campi di battaglia. Uomini e donne le cui menti sono state costrette a servire i padroni di detto sistema senza domandarsi perché. La scuola crea gli zombies necessari a far funzionare le macchine dei ricchi, ad arare i campi dei proprietari terrieri e per combattere le guerre dei padroni. (...) E' davvero così che vuoi vivere la tua vita? Rigetta questo sistema oppressivo, colpisci, scalcia, domanda, disobbedisci, fai regole tue, vivi la tua vita, sii responsabile. Lavora per la rivoluzione, sovverti!!". Da qui la canzone Subvert, bellissima, incalzante; insomma, uno dei pezzi punk più belli.
"Sovverti, sovverti. Se hai un lavoro puoi essere un agente, puoi lavorare per la rivoluzione. Al tuo posto di lavoro, se lavori in una fabbrica, scaglia la tua chiave contro le macchine. Sabotaggio interno. Colpiscili ora, dove a loro fa più male. Sovverti, sovverti, sovverti. Se hai un lavoro e sei trattato come uno schiavo, proprio come uno zombie nella sua tomba corporativa. Se lavori in un ufficio stai facendo il tè per il boss mentre loro si arricchiscono sempre di più, su dieci volte la tua paga. Possono pensare che sei stupido ma tu stai facendo un lavoro nero ed hai la possibilità di disobbedire, sovverti, sovverti. Se hai ottenuto un lavoro perché non c'era altro da fare essi pensano così di averti incastrato nelle scatole che hanno scelto. Sì, tu puoi essere un agente, se lavori nella cucina di un ristorante puoi ridistribuire il cibo, se sei un poliziotto che ha ricevuto l'ordine di arrestarmi, ebbene puoi rifiutarti di farlo. Sovverti, sovverti, lavora per la rivoluzione, sovverti, sovverti!".
"Un cambiamento dovrà arrivare prima che sia troppo tardi, lo so. La pace verrà, bene, potrei sbagliarmi, lo so. Ma non so davvero cosa posso fare. Non mi fido di te e tu non ti fidi di me. Perché hai dei segreti? Lo so che ne hai. E se hai qualcosa da nascondere deve essere qualcosa di cattivo..." cantano nell'altro side in Can't Cheat Karma e ancora sulla guerra in breve, scarno inserto:
"Guerra, guerra. Guerra in Afghanistan, in Irlanda del Nord, guerra in Sud America, in Africa. Guerra. Violenza. Oppressione. Violenza a Londra, a Bristol, in New York City, a Mosca. Guerra. Violenza. Oppressione. C'è guerra in paradiso, sulla terra, nella mia testa, nella mia casa. Guerra, guerra, guerra".
Ehi, ma cos'è che stiamo facendo in questo buio mondo?! Siamo tutti, tanto per usare un'espressione "collaudata", seduti su una immensa bomba (nucleare, of course) e la nostra mente, delicato gioiello frutto di migliaia di anni di evoluzione-involuzione freme scossa da immagini di guerra,... Di paura.
"La paura comincia a circondarci, comincia con un rumore, un mormorio all'orecchio. Il sospetto non ha bisogno di molto tempo prima di trasformarsi in paura..." E noi, piccoli esseri, ci sentiamo così tutti "spaventati dagli uomini e dai loro sguardi. Impauriti dai veleni che essi soffiano nell'aria, dai prodotti chimici che spruzzano sulla terra. Terrorizzati dal potere nelle loro mani, dalla burocrazia, dalla legge. Spaventati dal governo e da chi lavora per esso. (...) La paura, l'unica cosa che ci può tenere nel buio, nell'ombra".
Visioni di una guerra sempre più vicina in Target:"... Gli americani stanno venendo. Portano le loro bombe qui per puntarle sui loro nemici dalla nostra piccola isola, dalla nostra casa. Io non voglio morire per qualche pazzo presidente; non voglio essere parte di una guerra che nessuno può vincere. Voi americani siete i benvenuti qui, noi vi amiamo, voi, non le vostre bombe". Dall'album The Curse of Zounds, 1981.
"No music: noise!" (Niente musica: rumore!). Nessun'altra verità potrebbe essere espressa in così poche parole riguardo alla musica, hops, al rumore dei DISCHARGE. Rumore sì, ma non nel senso "heavy metallico" del termine, intendiamoci. Discharge, il più grosso gruppo punk che abbia mai calcato le ruvide tavole dei palcoscenici. L'unica band che non si nasconde dietro menate intellettual-ideologiche; accusa rivolta invece ai Crass, considerati ormai da tempo e da più parti come i "teorici" del movimento.
"Io non sono un debole bastardo che obbedisce a ciò che loro dicono" urlano nel microfono" loro dicono fai questo e quello. NO! Io non sono un uomo qualunque, un fottuto capro espiatorio. Non sono un debole bastardo che non ha niente da dire. Dico cosa penso e non quello che mi vogliono far pensare!". Discharge, anarchia sullo stato, contro tutto e tutti nel grottesco vissuto quotidiano, senza alcun controllo.
"Voi siete le vittime del governo. Loro vi riempiono con le loro fottute bugie prendendosi libertà cui non hanno diritto. Oh, tu sei libero di pensare che loro sono così giusti. Vi mostrano le cose solo a guerra dichiarata perché voi siete il loro potere e la loro gloria: tutto questo affare è così fottutamente ingiusto, così disgustoso. Niente controllo, siamo stati nella merda anche troppo. Nessun controllo".
Discharge, per combattere ancora: "I movimenti di rivolta sono causati dall'odio della gente contro il sistema. Combatti il sistema, combatti ancora. I compagni muoiono nelle prigioni della polizia e dov'è la giustizia? Io non ne vedo affatto. Combatti il sistema, combatti ancora. (...) Non c'è nessuna uguaglianza, nessuna libertà. Ribellati per la tua libertà combattendo per i tuoi diritti. Combatti il sistema, ancora".
Nati nel 1977 in quel di Stoke, Cal e compagni esordirono l'anno dopo al Victoria Hall di Hanley "sconcertando" tutti col loro sound selvaggiamente distorto, lancinante. I testi che parlano principalmente di guerra, di lotta al potere, d'anarchia.
"Membra di un bambino spuntano fuori dalle macerie e non si tratta di uno sketch televisivo. No, non è uno spettacolo della TV. Questa carne sanguinante non è mica il trucco che si dà agli artisti. Un bambino giace morto in una pozza di sangue e non è uno spettacolo della televisione. No, nessun sketch della TV".
Immagini crude, traumatiche perché la guerra non è una favola: "La guerra non è una storia di fate. Il governo e la regina sono i tuoi soli nemici, non farti ingannare dai loro sorrisi mutevoli. La guerra non è una fiaba; fucili e bombe non sono fottuti giocattoli. Loro non vogliono conoscere le tue idee sulla guerra. Non smettono di pensare mai a te, vogliono tenerti nell'oscurità della realtà di guerra. La carne maciullata, scagliata a metri di distanza dai corpi è un tipico aspetto della guerra".
E ancora guerra, paura, dolore e morte. Perché? "Accanto al suo uomo lei si inginocchia, lo tiene stretto, poi comincia a gridare. Perché? Perché? Perché? Il suo amore è soltanto un pezzo di carne sanguinolenta sul campo di battaglia. Le sue grida divengono urla strazianti allorché diventa isterica, pazza di dolore. Perché? Perché?".
"L'anarchia è l'unica soluzione, ora! Il domani appartiene a noi".
"Dixon te ne sei andato per sempre. James Kelly mentì, disse ciò che i poliziotti volevano che lui dicesse. Kelly ci parlò della merda che lo sommergeva in cella, delle sue costole rotte. Gli dissero di stare zitto che tanto era ubriaco. Kelly non aprì più i suoi occhi morendo là dentro nel furgone. Adesso lo sappiamo tutti, James Kelly tu sei morto. James Kelly a chi interessa? Kelly tu sei morto, James Kelly..." Questa è una bastarda "storia di polizia", come tante altre dal momento che sono loro ad impugnare il coltello dalla parte del manico, prendendosi la libertà di uccidere un uomo come e quando vogliono; che sia dalle finestre della questura di Milano o nel retro di un furgone sulle strade d'Inghilterra non fa nessuna differenza.
Sono i PARTISANS a raccontarcela, 4 ragazzi molto giovani di Cardiff, il cui sforzo maggiore sembra essere di avvicinare i punx al fenomeno OI in piena ottica "l'unione fa la forza". Essi sono uno dei tanti gruppi che oggigiorno cantano di pace e anarchia. Pur lasciando talvolta dubitare delle proprie convinzioni.
Così come gli EXPLOITED gridano: "Nessun pudore di essere un punk e non mi importa un fico secco di voi. Non m'importa ciò che dite perché io credo nell'anarchia" la cui idea è senz'altro agli antipodi rispetto ai CRASS; gli ANTI-PASTI disegnano A cerchiate persino su mutande e giarrettiere; o i FLUX OF PINK INDIANS, provenienti anche loro dall'entourage crassiano: disastri in metropolitana e diete vegetariane. E ancora G.B.H. (prodotti dai Discharge), DISORDER, SUBHUMANS, FALL OUT (ex 6 MINUTE WAR), VICE SQUAD e tanti, tantissimi altri che danno vita così ad una miriade di compagni/e o presunti tali spesso "arroccati" su posizioni e idee alquanto diverse, se non in conflitto. Ah, "se davvero i ragazzi fossero uniti...".