Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 12 nr. 99
marzo 1982


Rivista Anarchica Online

LETTURE
di Maria Teresa Romiti

VIAGGIO ATTRAVERSO UTOPIA, di Maria Luisa Berneri, edizione a cura del Movimento Anarchico Italiano, Pistoia 1981, pagg. 382, lire 10.000.

È appena uscita la traduzione del libro di Maria Luisa Berneri Viaggio attraverso Utopia, purtroppo molti anni dopo la pubblicazione dell'originale (Londra, 1950). È un vero peccato che solo ora sia stato possibile tradurre questo libro, importante per molti aspetti. Le antologie utopiche non sono certo molte, ma questa è praticamente l'unica di approccio libertario. Paradossalmente, infatti, un tema così importante per gli anarchici viene trattato solo raramente.
Maria Luisa Berneri svolge un paziente lavoro di cernita e sistemazione storica delle varie utopie, meditandole attraverso lo spirito libertario. Ne risulta una guida all'utopia di facile lettura, ma non per questo superficiale. Ci vengono proposte insieme alle più note, utopie meno conosciute: da Rabelais, con la sua Abbazia di Teleme, al Diderot dell'Appendice al viaggio di Bouganville, dove attraverso la supposta descrizione di una terra selvaggia appena scoperta viene descritta la gioiosa vita del "selvaggio", i suoi liberi costumi e la distruzione di questo mondo di fronte all'impatto con i bianchi, con il potere che distrugge e corrompe.
Quasi in contrappunto alle utopie positive, sono raccolte, in fondo al libro, le anti-utopie, le utopie in negativo. Dopo il sogno della società felice, statica e autoritaria o l'utopia, sempre in minoranza, della società nella libertà, abbiamo gli incubi delle società autoritarie: i sogni si sono tramutati in mostri. Tra queste la più interessante e non molto conosciuta è Immagini del futuro socialista di Eugene Richter, che più che un'utopia sembra l'anticipazione della realtà delle società comuniste. Di fronte alle immagini di lavoro coatto, di impossibilità di spostamento, in mancanza di libertà e critica, non si può non pensare alle società comuniste alla loro realtà d'incubo. L'utopia totalitaria è forse diventata la nuova realtà?
L'accento che viene posto nel libro è la differenza tra utopie totalitarie e utopie non-autoritarie. Partendo dal concetto di utopia in positivo (punto d'arrivo e nello stesso di partenza dell'immaginario sociale), Maria Luisa Berneri vede la discriminante in ciò che sta dietro l'immaginazione. La distinzione è tra utopie autoritarie (quelle che ad idee anche rivoluzionarie e aperte uniscono il mito dello stato, del potere centralizzato) e utopie antiautoritarie (quelle che puntano allo sviluppo armonico di tutte le capacità dell'individuo). Per la Berneri la differenza è tutta qui, la contraddizione nasce dal diverso modo di porsi. Lo stato forte autoritario pretende una società uniforme, controllata, dove perfino i pensieri non sono più liberi anche se in nome di una libertà superiore. La differenza che rileva acutamente Maria Luisa Berneri è una differenza di mentalità, di segno. Quando il costruttore, il demiurgo si ritiene infallibile, quando è convinto che i suoi gusti personali siano i soli ammissibili, i soli "secondo natura", il risultato non può essere altro. Per quanto questi costumi siano liberi e aperti, la società che ne risulterà sarà una società uniforme, di uguali, dove non c'è spazio per il diverso: una società accentrata, con ferree leggi e una ancor più ferrea disciplina. È solo se si postula la possibilità del cambiamento, l'incertezza, se si postula il diritto alla diversità, in definitiva il diritto alla libertà che l'utopia è il sogno, il progetto del domani di una società nella libertà.
Nota Maria Luisa Berneri parlando di William Morris: "Tutte le utopie sono, naturalmente, espressione di preferenze personali, ma i loro autori di solito, ritengono di presumere che i loro gusti personali dovrebbero essere tradotti in legge; se sono mattinieri, tutta la loro comunità immaginaria dovrà svegliarsi alle quattro del mattino; se a loro non va che le donne si trucchino, l'uso dei cosmetici deve essere considerato un crimine; se sono mariti gelosi, l'infedeltà sarà punita con la morte. Morris confessa candidamente le sue simpatie e le sue antipatie, ma nessuno è obbligato ad accettarle e non ci sono punizioni per coloro che hanno gusti diversi. Comprendeva che il modo di vivere di una comunità non può essere organizzato artificialmente, secondo la mentalità di un individuo, ma deve essere spontaneamente creato da tutti i membri di quella comunità. Poteva sognare e lavorare per il suo ideale, ma non poteva realizzarlo per gli altri".
Ecco il segno discriminante per Maria Luisa Berneri, ciò che dà il segno alle utopie, la differenza che ella ricerca nella storia; segno anarchico che guida la sua ricerca. Qui è anche l'importanza del libro.