Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 12 nr. 99
marzo 1982


Rivista Anarchica Online

Signornò!
di Redazione sondriese di "Senzapatria"

È dalla concretezza dei fatti che nasce e si sviluppa l'antimilitarismo, da quelle poche e sincere azioni che sanno mettere in discussione la legittimità del potere, smascherando la vera natura degli eserciti. Niente a che fare con la malafede parolaia di partiti e istituzioni che sanno parlare di pace soltanto per ottenere un pugno di voti in più e per non perdere credibilità e consenso agli occhi della popolazione. Mentre le "marce per la pace" restano un ricordo ormai lontano una minoranza di individui continua a rifiutare la divisa, rischiando il carcere ma non il pericolo di rendersi strumenti e complici collaboratori della repressione e delle scelte di morte.
L'essenza dell'esercito italiano non è diversa da quello polacco ed il desiderio di libertà e di vita, per alcuni giovani, è troppo forte per essere rinchiuso in una divisa.
Dopo la scarcerazione di Sergio Cattaneo restano ancora in galera massimo Chieregatti, detenuto a Peschiera, e Ciro Ascione a Forte Boccea. L'ultimo caso di obiezione totale riguarda invece il compagno Orazio Valastro, il quale ci ha fatto pervenire la sua dichiarazione di rifiuto del servizio militare che riproduciamo integralmente. Anche nei suoi confronti il Ministero della Difesa ha fatto i conti... senza l'oste.
Solidarietà a tutti gli insubordinati!

La redazione sondriese di "Senzapatria"

Vi scrivo perché in seguito alla mia esperienza, venga conosciuta dai compagni la mia ferma posizione di non sottostare oltre all'obbligo del servizio di leva.
Dopo un breve periodo di naja, per affrontare le mie reali esigenze, disertai l'esercito con la sua logica autoritaria e l'apatica vita di caserma con i suoi regolamenti. Il 12/1/82 venni arrestato a Catania dai carabinieri e condotto al carcere di Palermo, dal quale fui scarcerato il 20 con l'obbligo di presentarmi al battaglione "Mameli" di Vacile di Spilimbergo, ai confini con la Jugoslavia: obbligo che naturalmente ignorai.
Inoltre, non intendo più far parte dell'esercito italiano che come tutti gli eserciti, da sempre appendice autoritaria e repressiva degli stati, hanno avuto il compito di difendere "la Libertà e l'Indipendenza" delle classi al potere di sfruttare e reprimere la maggioranza; ed in nome della Patria di assassinare gli uomini nei campi di battaglia per estendere il dominio territoriale o commerciale o politico dello Stato.
In primo luogo l'esercito dovrebbe difendere le "sacre frontiere" della Nazione, mentre questo compito nei piani della N.A.T.O. è delegato ad altre forze, il suo reale incarico si concentra nella difesa interna del Paese, contro "gli insidiosi pericoli dell'eversione": contro la lotta di classe.
Lo stato si serve, quindi, delle forze armate per soffocare e reprimere con facilità e possibilità di uomini e di mezzi qualsiasi opposizione ai suoi progetti di sfruttamento del sociale e dell'uomo. L'esercito oltre ad essere fedele sostenitore dei privilegi e dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo è anche fonte di investimenti di capitali; argina le domande di occupazione nel mondo del lavoro intruppando i giovani e facendo loro il lavaggio del cervello per 12 mesi. Il servizio di leva è quindi un importante mezzo coercitivo-democratico per inquadrare i giovani, nel momento più importante dello sviluppo della loro personalità, in quella mentalità dell'obbedienza e del rispetto per i codici e le leggi, per la gerarchia e l'autorità perché, ritornando alla vita civile, rispettino le regole del dominio e la proprietà dei mezzi di produzione di una minoranza.
No a tutti gli eserciti!
No agli Stati!
No alle carceri che reprimono la libertà degli individui!

Orazio Valastro