Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 11 nr. 93
giugno 1981 - luglio 1981


Rivista Anarchica Online

Punk è bello

L'articolo "Punk" di M.T. Romiti ("A" 91) mi ha dato una gran gioia: finalmente se ne parla anche fra di noi. Eppure l'articolo non è immune da semplicismi, ambiguità, inesattezze. Sono un punk e un anarchico, ho vissuto qualche mese in Inghilterra e conosco bene la scena punk inglese; vorrei quindi aggiungere qualcosa in proposito. Innanzitutto un po' di storia. Già all'epoca della Beat Generation di Ginsberg, Kerouak, Burroughs, si definivano punk alcuni gruppi rock molto violenti e provocatori. Verso gli anni '70 fiorirono gruppi come N.Y. Doll, Fugs, Stoogs, antesignani delle band attuali, scandalizzatori di benpensanti e parrucconi. Nel '77 poi, con l'esplosione dei Sex Pistols, scoppiò l'incendio, che per un attimo sembrò addirittura scrollare alle fondamenta la torbida Inghilterra. Il movimento punk '77 era però troppo qualunquista e nihilista per approdare a qualcosa di concreto; tutto si esauriva nella provocazione dei borghesi, nella violenza della musica, nella teatralità degli atteggiamenti. L'industria discografica ebbe ben presto ragione di tutto ciò, recuperando al sistema chi gli si era schierato contro. Si ebbe così la New Wave, commerciale e consumistica, tutta presa da una parte nel revival del rock anni '50, e dall'altra dalle polluzioni pseudo avanguardistiche della musica "cibernetica". Ma gli ultimi superstiti del punk venivano intanto riorganizzandosi, sgombrando il campo da contraddizioni ed ambiguità ideologiche.
Dichiarata guerra al Music Business, alcuni gruppi scelsero la strada della militanza politica e della purezza etica e morale. Se il punk prima maniera voleva dire sfogo incontrollato di frustrazioni e senso di impotenza, il nuovo punk è diventato ben presto una strategia di lotta e di impegno sociale e politico. Raggruppati in collettivi o in comuni autogestite, questi gruppi rappresentano delle vere isole di cultura e civiltà anarchica e libertaria, in una Inghilterra sempre più piagata dalla repressione, dalla violenza, dal riflusso. Tra i giovani, infatti, rivive l'Hard Rock, un rock fracassone e reazionario, questo sì apertamente maschilista e fascistoide, tutto a base di eroi del Valhalla, di scuri celtiche, teschi e inferni gotici. I seguaci sono definiti Blockheads, teste di legno, epiteto che chiarisce la loro intelligenza. Oppure ci sono i Mods, ragazzi di periferia che vogliono sembrare fighetti di college, e hanno in testa solo moto, ballo e vestiti. Ci sono gli Skinheads, truculenti teppisti con le teste rasate, sguaiati tifosi del calcio e picchiatori dei Punks. Ci sono i Blitz Kids, languidi pierrots da discoteca orgogliosi della loro superiorità ariana. C'è insomma una fuga continua dalla realtà, un continuo riesumare di cadaveri, un rifarsi incessante al passato.
Solo i Punks ne sono immuni, gli ultimi puri folli che guardano avanti, che creano, e non riesumano. Accusarli di violenza e simpatie neonaziste è un errore. Certo la loro musica è cartoavetro, spine, sudore e sangue, è pugno e staffille. Essi esorcizzano la violenza con la violenza, scaricano l'aggressività nella musica e negli atteggiamenti. Ma in realtà sono dolcissimi e gentili, amichevoli e aperti. Le svastiche le hanno buttate alle ortiche già da tempo: adesso fioriscono ovunque le A cerchiate con il mitra spezzato. NON c'è niente di ambiguo o di contraddittorio in loro. Boicottati dalle Istituzioni, ostacolati dalla censura, hanno pochissime possibilità di esibirsi in pubblico. Autoproducono i loro dischi che poi vendono a prezzi stracciati, e vivono con questi proventi. Sono animatori di attivi centri di cultura e di ritrovo, organizzano dibattiti, convegni, manifestazioni. Molti li accusano di velleitarismo, di demagogia; è il vecchio discorso: a canzoni non si fan rivoluzioni. Ho parlato di ciò a Penny Rimbaud, cantante del gruppo dei Crass; ha risposto: "a canzoni non si fanno rivoluzioni, lo sappiamo, ma si parla, si comunica, si fa pensare, si trascina. Abbiamo creato un movimento esiguo ma vivo; abbiamo sottratto molti ragazzi dalla alienazione, e abbiamo dato loro una fede nuova".
Infine il discorso della donna: i nuovi Punk sono veramente libertari, e come tali non esistono fra di loro differenze razziali o sessuali. Contrari alla segregazione dei ruoli, hanno abolito ormai qualsiasi differenza tra i sessi. Nelle loro comuni le donne hanno gli stessi incarichi e responsabilità degli uomini, gli stessi modi di vivere. In Italia, vorrei ricordarlo, esistono i R.A.F. (rock aganst fascism) punks bolognesi promotori di coraggiose iniziative; uno di essi, Argento, recita assieme al Living Theatre. Allego un testo dei Crass, che può dire molto a proposito delle loro idee.

Con questo vi saluto, ringrazio M.T. Romiti per il suo articolo, e invito tutti i compagni ad una maggiore collaborazione con tutti i punk libertari. CIAO A TUTTI VOI.

Bela Lugosi (Asti)

Rivoluzione Sanguinosa (dedicata al terrorismo in Italia)
Voi parlate della vostra rivoluzione, e ciò è bello,
ma come diventerete quando ne arriverà l'ora?
sarete anche voi sbirri col fucile? e parlerete ancora di libertà quando scorrerà il sangue?
La libertà non è tale se il suo prezzo è la violenza
non voglio una rivoluzione così, voglio anarchia e pace.
Voi parlate di rovesciare il potere con la violenza, volete la dittatura del proletariato,
ma in fondo sarete un'altra cricca di bigotti con i loro sguardi avidi.
E farete sparire i dissidenti, quando avrete il potere. Cos'è la morte di pochi per la libertà di tutti? è la stessa logica che ha ucciso 10 milioni di ebrei
la logica di tutti gli uomini col fucile. Partiti di destra e sinistra, sempre partiti, sempre potere, il governo è sempre repressione. NO, non potete offrire altro che eroi o martiri. NON voglio una rivoluzione sanguinosa, non voglio fucilare dissidenti.
Volete il potere che adesso dite di odiare, volete essere voi a tirar le file.
Alzarsi e sparare, la logica di tutti i potenti
alzarsi e uccidere, perché il potere è Morte.
Non voglio la vostra rivoluzione, io voglio anarchia pace e libertà
non voglio sterminare i dissidenti, io voglio anarchia pace e libertà.