Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 11 nr. 93
giugno 1981 - luglio 1981


Rivista Anarchica Online

Solidarietà senza maiuscola
la redazione di "Iztok"

Di questi tempi, anche senza volerlo, non si può evitare di sentir parlare della Polonia. In effetti, ciò che accade, con alti e bassi, mobilita i mezzi d'informazione occidentali. Ma questo numero di Iztok contiene solo un breve articolo su quel paese e porta la data del 1975. Ci sono parecchi motivi per questo silenzio.
Innanzitutto, Iztok intende essere principalmente una rivista di informazione libertaria sui Paesi dell'Est. Dato che l'attività anarchica è estremamente ridotta nei paesi comunisti, questo tipo d'informazione è piuttosto rara. Pubblichiamo quindi anche testi teorici, o scritti che pur senza essere libertari non appaiono sulla stampa in generale. Poiché non abbiamo né documenti esplicitamente libertari, né notizia di una qualche attività anarchica cosciente in Polonia (tutto il movimento è diffusamente imbevuto d'un anarchismo spontaneo ma inconsapevole) non abbiamo nulla da pubblicare al riguardo.
In secondo luogo, Iztok non vuole essere e non è una rivista tra le altre che parli in generale dei Paesi dell'Est e delle opposizioni che vi si costituiscono. Riteniamo che ne esistano già a sufficienza e che adempiano correttamente alla loro funzione. Non vediamo alcuna urgenza di pubblicare documenti di Solidarnosc, anche se sono molto interessanti per meglio comprendere gli avvenimenti, dato che altre riviste (come L'Alternative, Esprit, ecc.) ne pubblicano a sufficienza perché lo si debba fare anche noi. Ciò non significa tuttavia che vogliamo ignorare o rimanere passivi rispetto alla situazione polacca. Siamo usciti nello scorso settembre, in un momento in cui praticamente nessun testo sullo sciopero era disponibile in Francia, con un opuscolo contenente una scelta di traduzioni che ci sembravano essenziali per meglio comprendere il movimento e il suo spirito. In seguito, abbiamo stampato, ai primi di gennaio, il n. 1 di Iztok in polacco con articoli sull'analisi dei Paesi dell'Est, sul sindacalismo e il funzionamento di una organizzazione, tutto, naturalmente, in un'ottica anarchica. C'era anche un breve testo di Bakunin e un elenco di indirizzi anarchici all'Ovest. Quell'opuscolo è stato pubblicato per esser diffuso in Polonia e così si sta facendo. Tutti coloro che vanno in Polonia e che desiderino portarlo non hanno che da scriverci per averne. Se la situazione lo permetterà, un secondo numero di Iztok verrà pubblicato in polacco.
Ciò non vuol dire affatto che non abbiamo un'opinione nostra sugli attuali avvenimenti. Riconosciamo l'esistenza di un movimento realmente popolare e per il momento sempre controllato in gran parte dai lavoratori stessi, anche se non esente da tentativi di manipolazione da parte di aspiranti al potere in seno a "Solidarietà". Questo movimento è naturalmente libertario, perché anti-gerarchico ed anti-autoritario di fatto, semplicemente per reazione al totalitarismo che esso combatte. È il tipo di oppressione che subiscono i lavoratori nei Paesi dell'Est, la dittatura di uno Stato onnipotente che si appoggia su una gerarchia di privilegi e che controlla praticamente ogni aspetto della vita sociale per cui quando i lavoratori si ribellano, adottano spontaneamente un atteggiamento che si potrebbe definire anarchico. Ma il loro anarchismo rimane nel comportamento e e a livello inconscio: il mito della necessità dello Stato rimane sempre ben radicato nella testa della gente. Ma le condizioni sono favorevoli per la diffusione delle idee anarchiche, a patto che non si agisca in maniera malaccorta (arrivando muniti della ricetta, l'anarchismo, che deve infallibilmente portare in paradiso, ad esempio. È un linguaggio che i polacchi conoscono bene e che non apprezzano affatto). Occorre anche tenere i piedi per terra; i polacchi non sventoleranno la bandiera nera da un giorno all'altro, se mai la sventoleranno. Non si devono trascurare due fattori importanti, che sono poderosa realtà in Polonia e che sono incompatibili con le nostre idee: la Chiesa ed il nazionalismo. Ma gli avvenimenti attuali sono una prova dell'esattezza delle nostre teorie riguardo ai socialisti autoritari ed aprono delle prospettive nuove alle quali era difficile pensare solo un anno fa. Ad ogni modo, l'emancipazione dei polacchi sarà opera dei polacchi stessi e gli avvenimenti attuali lo dimostrano. Quale che sia il loro futuro sviluppo, ne rimarrà sempre qualcosa.
Tutto quanto scritto fin qui, è un'opinione "militante" sulla Polonia. Abbiamo anche un'opinione personale e più sentimentale che si può riassumere in una parola laggiù molto popolare: solidarietà! ma senza maiuscola.