Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 9 nr. 79
dicembre 1979 - gennaio 1980


Rivista Anarchica Online

Cooperative college
a cura della Redazione

Da molti anni gli Stati Uniti d'America sono la terra-madre del movimento delle comuni. È lì che si è realizzato il maggior numero di esperienze "alternative" di vita e di lavoro, ed è sempre lì che l'elaborazione di queste esperienze ha prodotto i suoi risultati più stimolanti. Dagli U.S.A., e precisamente dallo stato del Massachusetts, proviene anche il documento che pubblichiamo in queste pagine: ne sono autori i membri della Cooperative college community ("Comunità per un'università cooperativa").
Si tratta di un progetto "alternativo" in cantiere da molto tempo, come risulta anche dai numerosi bollettini ciclostilati contenenti il resoconto delle riunioni della Comunità. A noi della redazione è sembrato subito un documento interessante, ricco di spunti di riflessione anche nella realtà italiana: per questo abbiamo sollecitato la Comunità a tenerci informati sugli sviluppi della loro iniziativa e a farci pervenire altri loro documenti.
Chi volesse mettersi in contatto con i promotori di questa iniziativa, scriva direttamente a COOPERATIVE COMMUNITY COLLEGE, c/o P.O. Box 36, Southbridge, MA, 01550, USA

Un gruppo di accademici e di artisti sta cercando di creare una comunità che attribuisca alla scienza, all'arte, all'equilibrio ecologico, alla salute e all'educazione maggiore valore che alla ricchezza e alla carriera professionale. Pensiamo a una comunità di circa 75 membri adulti, fissi, più i bambini e gli studenti, insediata in una vasta zona rurale del nord-est degli Stati Uniti. Dal punto di vista economico, la comunità formerebbe un villaggio solo in minima parte dipendente dal resto della società, e organizzato su basi cooperative. L'autosufficienza economica consentirà alla comunità di gestire una piccola università artistico-letteraria, nella quale gli studenti non dovranno contribuire finanziariamente al mantenimento del corpo insegnanti. Sarà loro richiesto di collaborare con esso per tutto ciò che concerne il mantenimento della comunità e dell'università stessa, ma non dovranno pagare nulla per la frequenza ai corsi e per l'insegnamento.
Sarà un esperimento per lo sviluppo e la promozione di valori umani, un tentativo di dimostrare che anche in una comunità economicamente limitata è possibile condurre una vita piena e dignitosa. Suddividendo tra tutti il carico di lavoro e la responsabilità politica, scegliendo di limitare al massimo l'accumulazione e il consumo di beni materiali e utilizzando nel modo più efficiente possibile le risorse naturali, speriamo di evitare lo sfruttamento dell'uomo e la distruzione dell'ambiente che caratterizzano la società contemporanea. Non intendiamo, con questo, proporre una panacea per tutti i mali sociali, né un modello di istituzione universitaria. Crediamo, tuttavia, che la nostra proposta rappresenti un'alternativa possibile e concreta all'attuale concezione dell'organizzazione sociale ed economica.
Cerchiamo persone dotate di una buona preparazione accademica, artistica e professionale, che vogliano tentare con noi l'esperimento di creare una nuova università e una nuova comunità. Descriviamo dettagliatamente, qui di seguito, il nostro progetto. Esso si articola nel modo seguente:
Sezione 1. Fondamenta economiche della comunità.
1.1 Aree di auto-sufficienza.
1.2 Fonti di reddito.
1.3 Politica dei fondi per la ricerca.
1.4 Ragione sociale.
Sezione 2. Gestione e organizzazione interna della comunità.
2.1 Potere decisionale.
2.2 Distribuzione del lavoro.
2.3 Sfera della vita comunitaria.
2.4 Sfera privata e sfera comunitaria.
Sezione 3. Adesione alla comunità.
3.1 Ammissione.
3.2 Dimissioni.
Sezione 4. L'università.
4.1 Curriculum.
4.2 Organizzazione finanziaria dell'università.
4.3 La vita degli studenti nella comunità.
4.4 Gestione dell'università.

SEZIONE 1. Fondamenta economiche della comunità.

1.1 Aree di auto-suficienza.
Si cercherà di raggiungere un grado considerevole di autosuficienza, sia grazie al valore intrinseco della scelta di soddisfare autonomamente le proprie necessità, sia per acquisire l'indipendenza da quelle istituzioni economiche che non rispondono ai bisogni della comunità. L'indipendenza economica, tuttavia, non potrà mai essere completa e assoluta: la comunità dovrà disporre di fonti sicure di reddito da cui attingere denaro per l'acquisto di libri, per l'assistenza sanitaria, per materiali da costruzione, attrezzi e macchinari. Ciononostante, crediamo di poter raggiungere un grado notevole di autosufficienza nelle seguenti aree:
Alimentazione. La comunità svilupperà l'orticoltura e altre attività agricole e utilizzerà varie tecniche per la conservazione degli alimenti.
Energia. Tra le fonti di energia che pensiamo di utilizzare ricordiamo i convertitori solari, le stufe a legna, i mulini a vento. Tuttavia, sarà necessario, almeno per quanto è possibile prevedere finora, acquistare una certa quantità di energia elettrica e di prodotti petroliferi.
Edilizia e macchinari. L'acquisto di macchinari che necessitino di manodopera esterna per la manutenzione sarà limitato al minimo indispensabile. Si prevede inoltre che la manodopera necessaria per le opere edilizie sarà fornita per la maggior parte dai membri stessi della comunità.
Capitale. Il capitale sarà costituito da donazioni ad opera dei membri della comunità, in ragione delle rispettive possibilità economiche. Si chiederanno o accetteranno contributi esterni (ad esempio, da fondazioni e simili) esclusivamente per fini didattici, ad esempio per l'acquisto di computers, libri, telescopi, forni e attrezzature di laboratorio.

1.2 Fonti di reddito.
Le fonti di reddito possibili sono:
a) Le capacità professionali e di lavoro dei membri della comunità, ove retribuite (ad esempio: programmazione dei computers, falegnameria, revisioni e consulenze, collaborazioni editoriali, tessitura, saldatura, ecc.).
b) I prodotti agricoli in sovrappiù, il legname, i prodotti artistici e dell'artigianato e tutto ciò che la comunità saprà produrre.
c) Le pubblicazioni professionali, compresi i libri di testo.
d) Il materiale didattico per le scuole primarie e secondarie: speriamo di poter offrire, in questo campo, prodotti completi, finiti, dal contenuto didattico al libro vero e proprio, stampato e rilegato.

1.3 Politica dei fondi per la ricerca.
Compatibilmente con i limiti etici, ambientali e il programma di sviluppo stabiliti dalla comunità, i membri possono fare domanda di finanziamento o accettare contributi finanziari per ricerche da parte di organismi esterni. In ogni caso, il reddito così maturato dovrà essere utilizzato esclusivamente ai fini del programma di ricerca in questione: la comunità avrà diritto solo al risarcimento dei "costi indiretti" e delle spese "generali" relativi al progetto stesso.

1.4 Ragione sociale.
La comunità si costituirà legalmente come impresa cooperativa. Mentre l'università si qualificherà come ente morale, senza scopi di lucro, tutti i terreni, i fabbricati e i redditi non direttamente attinenti all'attività didattica saranno soggetti al regime fiscale locale, statale e federale.

SEZIONE 2. Gestione e organizzazione interna della comunità.

2.1 Potere decisionale.
I meccanismi della gestione comunitaria si fonderanno prevalentemente sulle assemblee locali e sulle forme della democrazia diretta. Le decisioni dovranno essere suffragate dal consenso di tutti i membri della comunità. Tuttavia, gran parte dell'autorità gestionale dovrà essere delegata a comitati appositamente costituiti. Le cariche di responsabilità all'interno della comunità, incluse quelle attinenti ai comitati, saranno ricoperte a turno da tutti i membri della comunità stessa.

2.2 Distribuzione del lavoro.
La comunità che pensiamo di realizzare non dovrà essere fondata su una struttura economica di classe, ne su una eccessiva divisione del lavoro o sulla specializzazione. Inoltre, crediamo che l'individuo ricavi maggiore soddisfazione sviluppando ed esercitando le proprie capacità e competenze in diversi campi di attività. Coerentemente con questi principi, il lavoro necessario al sostentamento della comunità verrà suddiviso nel modo seguente:
a) I vari compiti verranno raggruppati per categorie, a seconda del tipo di lavoro richiesto; ad esempio, i compiti attinenti alle attività agricole e quelli bibliotecari rientreranno in categorie diverse. Compatibilmente con i limiti imposti da problemi di salute o altro, a ciascun membro della comunità sarà assegnata una uguale quantità di lavoro per ciascuna categoria. Come corollario a questo principio generale, ciascun membro prenderà parte alle attività della vita comunitaria in forma collegiale e non individuale.
b) Onde evitare che si crei una classe dirigenziale, i singoli individui opereranno, nell'ambito delle varie categorie, sia in senso progettuale e organizzativo, sia in senso puramente esecutivo.
c) In alcuni casi il lavoro svolto fuori dai confini della comunità rientrerà nel novero delle attività comunitarie. Ciò potrà valere, ad esempio, per i servizi prestati ad aree circostanti, per gli scambi con istituti o organismi esterni e per il lavoro politico coerente con gli ideali della comunità stessa.
Quanto esposto ai punti a) e b) farà sì che tutti abbiano uguali possibilità di proseguire le loro attività professionali o artistiche al di fuori ed oltre i doveri imposti dalla comunità.

2.3 Sfera della vita comunitaria.
Vogliamo creare una comunità dotata di un forte potere di coesione, nella quale tutti i membri si adoperino per il benessere materiale e sociale degli altri. A questo scopo, la comunità svilupperà e promuoverà attività agricole, di edilizia e produttrici di reddito sufficienti a soddisfare i bisogni materiali fondamentali di tutti i suoi membri. Nei limiti del possibile, si organizzeranno l'assistenza medica per tutti, l'assistenza per l'infanzia, per gli invalidi e per gli anziani (compresi i genitori dei membri). La comunità cercherà di provvedere un servizio di lavanderia e di organizzare la conservazione degli alimenti. Inoltre, le mense comuni consentiranno ai membri della comunità di consumare regolarmente i pasti insieme. Gli alloggi individuali saranno forniti di cucina.

2.4 Sfera privata e sfera comunitaria.
Proprietà. La terra e tutti gli edifici e le strutture che vi saranno edificati saranno di proprietà comune. Anche i macchinari, le attrezzature di laboratorio, i libri delle biblioteche e gli altri beni di pubblica utilità saranno patrimonio della collettività. Gli oggetti creati o acquistati dai singoli membri per uso personale saranno considerati proprietà privata (vedi anche Sezione 3.2). I beni acquisiti dai membri al di fuori del sistema di credito comunitario (ad es.: emolumenti vari, eredità, interessi) saranno soggetti a tassazione nella misura stabilita dalla comunità, per consenso di tutti i membri; la somma rimanente, al netto delle tasse, sarà proprietà privata del singolo. La costruzione delle case di abitazione sarà compito della comunità e le case stesse verranno assegnate ai singoli membri con scadenze a lungo termine. Nessuna limitazione verrà imposta circa il tipo di abitazione che il membro vorrà scegliersi.
Educazione dei figli. I bambini prenderanno parte allo sviluppo e alle attività della comunità e la loro educazione si fonderà sugli stessi principi, diritti e doveri che regoleranno la libertà d'azione e di espressione degli adulti. I genitori avranno piena autorità per ciò che concerne l'educazione dei figli e dovranno essere loro di guida e controllo nei rapporti con gli altri membri della comunità. Tramite le risorse della comunità si cercherà di soddisfare i bisogni fisici, intellettuali ed emotivi dei bambini, ivi compresa l'assistenza diurna per l'infanzia.
Spese. La comunità imporrà un limite massimo, seppure ragionevole, alla quantità di denaro che i membri della comunità potranno spendere per scopi non professionali. Il limite sarà stabilito per mutuo consenso e, salvo casi eccezionali, varrà in eguale misura per tutti i membri della comunità. Non vi saranno invece limitazioni riguardo al come spendere, salvo quelle imposte da considerazioni di tipo ecologico, di sicurezza o simili. Il limite alla spesa ha lo scopo di impedire che si creino, all'interno della comunità, stratificazioni sociali di carattere economico; inoltre, esso sarà relativamente basso, perché è nostro intento dimostrare che le soddisfazioni personali non sono necessariamente legate ad una ingente disponibilità di beni materiali. È da notare che non vi saranno limiti alla quantità di beni o denaro che il singolo membro potrà privatamente possedere: la comunità regolamenterà solo l'uso di quei beni o di quel denaro.
Tempo libero. La comunità riconoscerà il diritto e la necessità di ferie e anni sabbatici (1) regolari, ma intendiamo porre un limite alla quantità di tempo che si potrà trascorrere al di fuori della comunità stessa. Anche questo limite sarà stabilito per mutuo consenso e, salvo casi eccezionali, varrà in uguale misura per tutti i membri. Non vi saranno limiti, invece, circa la quantità e la provenienza del denaro da spendere durante gli anni sabbatici. La comunità aspirerebbe a garantire a tutti i suoi membri una uguale disponibilità di risorse e di fondi durante questi periodi; tuttavia, viste le differenti possibilità di ottenere finanziamenti esterni di cui i singoli membri godranno, la parità non sempre potrà essere realizzabile.

SEZIONE 3. Adesione alla comunità.

3.1 Ammissione.
L'ammissione alla comunità è subordinata al consenso dei suoi membri. I nuovi membri dovranno contribuire al capitale comunitario in misura pari alle loro disponibilità. Per scongiurare il pericolo di una suddivisione in classi sociali, e in particolar modo della creazione di una classe speciale di coniugati, tutti i residenti - ad eccezione degli studenti, dei bambini e degli anziani non più in età di lavoro - dovranno essere membri della comunità.

3.2 Dimissioni.
I membri possono abbandonare la comunità in qualsiasi momento, anche se in linea di massima sarebbe preferibile che ciò avvenisse nei periodi intercorrenti tra i due semestri scolastici. Il membro uscente conserverà ogni sua proprietà privata e la quota di capitale gli verrà interamente restituita, possibilmente con gli interessi (ove la comunità abbia fondi sufficienti per pagarli).

SEZIONE 4. L'università.
L'università sarà il centro culturale, il cuore della comunità. Tutti i membri dovranno prendere parte all'attività didattica.

4.1 Curriculum.
Intendiamo gestire un istituto artistico-letterario pienamente riconosciuto e parificato, in grado di fornire un titolo di studio a livello universitario (Bachelor of Arts) (2). L'università disporrà di una piccola biblioteca e di un laboratorio scientifico. Inoltre, intratterrà rapporti con altri istituti, ai quali si appoggerà sopratutto per problemi di documentazione ai quali la biblioteca interna non potrà far fronte. Il rapporto ideale insegnanti-studenti sarà circa di 1 a 4. In aggiunta alle materie usuali dell'indirizzo artistico-letterario, verranno istituiti corsi nei quali il rapporto tra la cultura nozionistica e la cultura pratica sarà più ricco di quanto comunemente non sia nelle università americane; oggetto dei corsi, infatti, potranno essere anche le tecniche di giardinaggio, l'edilizia, la produzione di latticini e così via. Il conseguimento del titolo di studio richiederà lo svolgimento di un programma vasto e coerente che comprenderà non solo le tradizionali discipline accademiche, ma anche le arti pratiche e i mestieri. Uno degli obiettivi principali della comunità sarà infatti quello di favorire e di stimolare un rapporto continuo di interazione tra gli studenti e gli insegnanti. Inoltre, l'università avrà il compito di: a) sperimentare nuove metodologie didattiche; b) abolire ogni distinzione tra studi pre-universitari, universitari e continuativi; c) promuovere all'interno del gruppo studentesco la più ampia diversità ed eterogeneità di background culturali e di età. Gli studenti potranno iscriversi all'università anche al di fuori dei programmi di laurea.

4.2 Organizzazione finanziaria dell'università.
La forma principale di interazione economica tra gli insegnanti e gli studenti sarà la cooperazione reciproca; nei limiti consentiti dalle necessità finanziarie, gli studenti ricambieranno con il loro lavoro i servizi (alimentazione, abitazione, ecc.) offerti dalla comunità. In nessun caso il contributo degli studenti alle esigenze della comunità dovrà essere maggiore di quello di un qualsiasi membro della facoltà. Il tempo dedicato dagli studenti alle attività didattiche (ad es.: studio, insegnamento, acquisizione di nozioni pratiche, esperimenti) sarà esattamente equiparato al tempo dedicato dagli insegnanti alle medesime attività. L'insegnamento e l'apprendimento saranno considerati parti integranti e di uguale valore del progetto comunitario, ovvero del processo di acquisizione e di trasmissione del sapere. Di conseguenza, gli studenti non dovranno pagare nulla, né in denaro né in lavoro supplementare, per la frequenza ai corsi universitari.
Il preventivo delle spese necessarie al mantenimento e alla gestione delle attività didattiche verrà stabilito di anno in anno ed egualmente ripartito tra docenti e studenti in misura proporzionale al loro numero totale complessivo. Gli studenti contribuiranno ad elaborare e a rendere esecutivo un sistema di pagamento nel quale i singoli contributi saranno determinati in ragione delle possibilità e delle capacità individuali. La responsabilità finanziaria dell'alloggio e del mantenimento all'interno della comunità sarà completamente a carico degli studenti stessi. In generale, lo stretto rapporto di cooperazione tra insegnanti e studenti, anche dal punto di vista amministrativo, garantirà che il corpo insegnanti non ricavi alcun utile materiale dalla gestione dell'università. Oltre agli altri vantaggi offerti da questa politica, crediamo che essa serva non solo ad integrare l'educazione intellettuale, artistica, pratica e sociale degli studenti e degli insegnanti insieme, ma che sviluppi anche la capacità di apprezzare il valore intrinseco della cultura e del sapere.

4.3 La vita degli studenti nella comunità.
Gli studenti saranno per la maggior parte integrati nella vita economica della comunità e parteciperanno, tanto quanto gli insegnanti, alle attività agricole, edili, di sostentamento, alla produzione di energia e a tutto ciò che si renderà necessario a garantire il massimo di autosufficienza. I loro interessi e le loro capacità saranno presi in considerazione dalla comunità nei casi in cui si rivelassero utili alla produzione del reddito. Non bisogna dimenticare che gli studenti residenti nella comunità contribuiranno tutti in ugual modo al lavoro della comunità stessa, a prescindere dalle possibilità economiche e finanziarie che ciascuno di essi potrà vantare.
La comunità potrà decidere di consentire l'accesso ai corsi anche a studenti che risiedano al di fuori di essa. Al pari dei residenti, questi studenti "pendolari" dovranno contribuire alla produzione del reddito comunitario per ripagare le spese sostenute per la loro educazione. Inoltre, se costoro decideranno di consumare i pasti presso le mense universitarie, dovranno partecipare alle attività agricole. In ogni caso, gli studenti pendolari dovranno contribuire al lavoro nei vari settori in misura pari a quella degli studenti residenti.

4.4 Gestione dell'università.
I membri del gruppo insegnante e della facoltà avranno potere decisionale su tutte le questioni che interessano il futuro dell'università e della comunità. Gli studenti, però, saranno chiamati ad eleggere i membri dei comitati che dovranno stabilire le iniziative da prendere a breve scadenza per la soluzione di problemi sociali, politici, economici ed educativi urgenti e immediati.

NOTE

(1) Nel mondo anglosassone, periodo di un anno (dopo un intervallo di sei-sette anni) durante il quale i professori universitari sono dispensati dall'insegnamento per dedicarsi a studi e ricerche, pur continuando a percepire regolare stipendio (NdT).

(2) Il titolo di Bachelor of Arts è più o meno corrispondente a quello italiano di 'laureato in lettere'. (NdT).