Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 8 nr. 68
estate 1978


Rivista Anarchica Online

Un nuovo modo di morire
di Marco B.

Il 10 luglio 1976, in Seveso, a causa di un incidente tecnico, si ha la fuoriuscita di diossina (TCDD) da una ditta produttrice. Scoppia come un fulmine a ciel sereno lo "scandalo".

Come è possibile si domanda l'opinione pubblica, che si dia il permesso di produrre una sostanza altamente tossica ed inquinante? Deve esserci stato senz'altro uno sbaglio, "un po' tragico" perché c'è stato qualcuno colpito da cancro, un po' di persone intossicate, qualche aborto, tutto il Seveso inquinato; ma certamente uno sbaglio che non si ripeterà. Sicuramente il nostro Stato ci difende e ci difenderà dalle cattive compagnie come l'ICMESA, che approfittano di un attimo di distrazione per inquinarci e farci del male. E mentre con questa sicurezza molti sono andati avanti, lo Stato era duramente impegnato con le Brigate Rosse e con la ripresa economica, preso dai processi di Catanzaro e della Lockheed, dai referendum e dalle elezioni presidenziali, si sono ripetuti altri casi simili a quelli sopra. Tanto è che si sono fatti e si fanno nomi di fabbriche lugubremente e rassegnatamente definite della morte come l'IPCA e la SLOI, dalle quali si sollevano "incidentalmente" nuvole mortali come a Manfredonia e più recentemente a Trento.

A Brescia c'è una fabbrica (e probabilmente non è la sola) che con tutta tranquillità produce e vende PCB e che peraltro nessuna legge vigente regola o proibisce l'uso di tale prodotto. (In tutto il 1976 ne ha prodotto circa 20.000 t, quasi il doppio della massima produzione annua giapponese del 1970).

Ma che male c'è a produrre ed usare questo PCB? e che cos'è?

Il PCB, ovvero il policlorobifenile, si ottiene riscaldando in presenza di cloro e ferro il bifenile estratto dal benzene e a sua volta estratto dal petrolio o dal catrame.

Esso è un prodotto la cui versatilità d'uso è enorme; si trova:

come olio isolante: per trasformatori (nei treni, tram, metropolitane, edifici, televisori, generatori); per condensatori (nei forni elettrici, motori, lampade al mercurio e fluorescenti, apparecchi telegrafici, lavatrici, frigoriferi, condizionatori d'aria);

come conduttore di calore: negli apparecchi per riscaldamento e raffreddamento; per altri usi nei cavi elettrici, nelle trivelle;

come olio lubrificante (negli apparecchi operanti ad alta temperatura, alta pressione, sott'acqua, pompe a olio e compressori);

come elasticizzante: nelle colle, vernici, grassi sintetici, asfalto, inchiostri per la stampa);

come elasticizzante e isolante: (nelle guaine per conduttori d'elettricità, nastri isolanti e altri usi nel campo elettrotecnico);

come elasticizzante ed antiinfiammante: (nelle fibre sintetiche, plastiche e gomme);

come carte: (nelle carte autocopianti, carta carbone, carte per fotocopie);

E poi per le tinture per carte, nei tessuti, nelle vernici per metalli, additivi per anticrittogamici, nei colorante per vetro e ceramiche, negli antiossidanti per fusibili, nell'olio per microspie, nell'antipolvere, negli additivi per petrolio, negli additivi per fertilizzanti.

Elencando le sue caratteristiche chimico-fisiche si capisce il perché dei suoi più svariati usi:

Praticamente non è incendiabile, evapora a oltre 800°C, non è ossidabile ed è resistente agli alcali e agli acidi, non attacca i metalli, non è biodegradabile, è poco solubile in acqua, ma è solubile in olio e in solventi organici (alcool, acetone, ecc.) scioglie facilmente le materie plastiche allo stato fuso. È poco volatile e si può spandere su superfici formando film sottili; la sua densità è maggiore di quella dell'acqua. Il PCB fu sintetizzato nel 1881 da alcuni scienziati tedeschi senza essere però utilizzato per circa mezzo secolo, infatti la sua produzione su larga scala si ebbe in USA nel 1929 grazie alla SWAM.

La produzione aumentò enormemente dopo la seconda guerra mondiale; per esempio cominciò ad essere usato come additivo per gli anticrittogamici, che meglio faceva aderire alle foglie.

Sembra che in tutto il mondo sia stato prodotto oltre un milione di tonnellate di PCB.

Parliamo della sua pericolosità.

Nel 1933 negli USA, in una fabbrica di PCB 23 lavoratori su 24 furono colpiti da cloracne. Inoltre esistono molti documenti dai quali risulta che, fra i lavoratori dell'industria che utilizzano il PCB, si registrano numerosi casi di cloracne; la presenza di cloracne fra i lavoratori cominciò a diminuire dalla fine degli anni '40, grazie ai provvedimenti presi dai medici e dalle persone addette ai lavori (da notare il termine diminuire).

Dopo la seconda guerra mondiale ci fu un crescente e indiscriminato uso degli anticrittogamici (in USA dalle circa 10.000 t per anno prima della guerra, si passò ai quattro milioni di t per anno nel 1965) e contemporaneamente si cominciarono a notare molti fenomeni anormali, quali morie di pesci nei fiumi e nei laghi, la morte improvvisa di uccelli e bestiame senza una causa evidente; in particolare negli uccelli il numero di uova diminuiva e i gusci erano fragili, le femmine non covavano, ma anzi mangiavano le uova e i maschi non si accoppiavano.

Questi eventi furono quindi collegati con l'uso di anticrittogamici. Il Presidente degli USA J.F. Kennedy dette il via ad una campagna di ricerche sull'inquinamento da anticrittogamici, in modo particolare a quelli che contenevano cloro (DDT, DHC, ecc.) meno facilmente biodegradabili e più accumulabili negli organismi.

Durante le ricerche, fu notata negli animali la presenza di un'altra sostanza misteriosa. Fu solo nel 1966 che questa sostanza, trovata in grandi quantità in un'aquila morta per cause sconosciute presso Stoccolma, fu identificata: essa era PCB.

Subito dopo anche in Inghilterra e in Olanda il PCB fu identificato in molti animali selvatici (1967-'69)

Così non solo i ricercatori ma anche l'FDA (Foods and Drugs Administration USA), nel 1967 e gli organi governativi della Gran Bretagna, nel 1969, cominciarono le indagini sull'inquinamento da PCB.

L'FDA definì in ogni caso il limite di tolleranza per molti cibi. Analogamente anche in Europa furono presi numerosi provvedimenti contro l'inquinamento da PCB.

Nel luglio 1971, il governo svedese emanò una legge che proibiva totalmente l'uso del PCB tranne che come olio isolante. Così poi fecero la Norvegia e la Finlandia. Nel 1972 l'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), cominciò ad occuparsi dell'inquinamento da PCB e nel 1973 fu approvata la mozione del consiglio su "Restrizione dell'impiego del PCB e sicurezza dell'ambiente".

Malgrado tutto questo interesse, tutte queste ricerche e tutti questi provvedimenti legislativi più o meno severi, in Italia il PCB è praticamente sconosciuto, tanto è vero che vengono impiantate industrie per una larga e seria produzione probabilmente in grado di soddisfare gran parte del mercato mondiale.

E tutto questo grazie alla volontà delle multinazionali detentrici di questo potere industriale e allo Stato loro perenne servo e collaboratore che dietro una facciata di moralistica bontà soddisfa per sua logica esistenza (ricordiamoci che lo Stato esiste non per volontà diretta del popolo, ma perché è il migliore strumento per garantire l'esercizio del potere dei padroni sul popolo con il suo consenso) la volontà dei diretti dominatori del mondo.

Diventa interessante a questo punto osservare come il Giappone (uno dei maggiori produttori) abbia affrontato i problemi dovuti all'uso del PCB, per fare alcune considerazioni riferite alla situazione italiana.

In Giappone, la produzione di PCB ebbe inizio nel 1954. Contemporaneamente molti operai cominciarono a presentare manifestazioni di cloracne, senza che le industrie dessero alcuna notizia a riguardo.

Sembrerebbe che in Giappone ci fosse connivenza fra i dirigenti industriali, le associazioni mediche e gli stessi sindacati operai.

Grazie a questa situazione la produzione di PCB potè aumentare anno per anno. Nel 1968, in molte zone del Giappone occidentale si cominciò a verificare fra i pulcini e le galline una misteriosa malattia. I pulcini perdevano l'appetito; la respirazione diventava difficile e morivano in 6-7 giorni dall'inizio della malattia. Le galline malate producevano poche uova. 2 milioni di polli furono colpiti da questa malattia e ne morirono 400.000.

Questi dati fanno supporre che i restanti 1 milione e 600.000 siano stati messi in commercio e considerando che il PCB non è biodegradabile ed è accumulabile negli organismi, è supponibile che ora sia negli organismi di chi con questi polli si è nutrito.

La causa di questa malattia fu attribuita all'olio scuro, che è un sottoprodotto della fabbricazione dell'olio di riso, usato da tempo come base per il mangime. Immediatamente quest'olio fu tolto dalla circolazione e questa malattia andò diminuendo. Stranamente, le ricerche su questo misterioso fenomeno non furono approfondite.

Nello stesso periodo della malattia misteriosa fra i polli, cioè, nel febbraio del 1972, nella zona a nord di Kyushu nel Giappone meridionale, fra gli abitanti della zona, cominciò a manifestarsi una misteriosa malattia.

Molti pazienti presentavano acne dolorosa su molte parti del corpo, accusavano stanchezza, vertigini, vomito, secrezione eccessiva dagli occhi con formazione di croste gialle, dolori alle spalle, alle braccia, alle gambe e all'addome. I medici, dopo aver notato che tutti i pazienti usavano nella loro dieta olio di riso, si limitarono a sconsigliarne l'uso alimentare e, di nuovo, si esaurì la faccenda.

Nell'indagine fatta dal professor Inagani dell'Università di Kyushu, fu trovata un'altissima concentrazione (2.000-3.000 parti per milione) di PCB nell'olio di riso, e inoltre, nell'olio scuro fu trovato un tasso ancora più elevato (13.000 parti per milione) di PCB.

Finalmente fu chiaro che questa sostanza era inequivocabilmente la causa della misteriosa malattia verificatasi sia negli uomini che nei polli. L'industria che produceva sia l'olio scuro che l'olio di riso usava il PCB come conduttore termico nel processo di riscaldamento che si effettuava per deodorare l'olio.

In varie parti della serpentina, usata per il riscaldamento, furono trovati buchi dai quali fuoriusciva il PCB, contaminando l'olio.

È da far presente che fino ad allora la tossicità del PCB non era nota. Le conseguenze dello Yusho (così venne denominata in Giappone la malattia causata dal PCB) sono svariate: tra l'altro si riscontrano disturbi alla mestruazione, libido diminuito, caduta dei capelli, perdita di memoria, sonno improvviso, e, fra i bambini si notano cattiva dentizione e ritardo della crescita.

Alla fine del 1974 si registrarono 23 decessi fra i colpiti, 10 dei quali causati da tumori e nacquero più di 50 bambini con pelle più scura del normale. Ancora oggi nonostante l'intenso impegno dei medici giapponesi non si riesce ad ottenere alcun miglioramento nei pazienti, poiché non è ancora stata trovata una terapia specifica; pur versando i malati in gravi condizioni psico-sociali ed economiche, il procedimento penale nei confronti delle industrie produttrici dell'olio contaminato e del PCB non è mai giunto a una conclusione.

È stato già detto che, negli Stati Uniti e in Europa (esclusa l'Italia) già nel 1968, anno in cui si manifestò lo Yusho in Giappone, furono presi severi provvedimenti per il problema del PCB.

Incredibilmente in Giappone la produzione del PCB è andata aumentando proprio dopo il 1968; è da notare ancora che la Monsanto cominciò a far produrre il PCB da un'industria giapponese a partire dal 1968, anno in cui proprio la Monsanto negli Stati Uniti cominciava le ricerche sugli effetti nocivi del PCB negli animali.

Le industrie e il governo giapponese non informarono il pubblico sul pericolo che comporta l'inquinamento da PCB.

Nel gennaio del 1971, per la prima volta in Giappone, la stampa cominciò a riportare notizie sull'inquinamento ambientale da PCB ormai diffuso in tutta la nazione, mettendo in relazione tale inquinamento con lo Yusho. Nel corso del 1972 le analisi fatte dimostrano non solo un altissimo grado di inquinamento ambientale da PCB, ma anche un accumulo elevatissimo di PCB negli esseri viventi, compreso l'uomo. Per esempio, in Europa, è molto raro riscontrare più di una parte per milione di PCB nei pesci; in Giappone, tale cifra sale fino a 20-30 parti per milione. Sempre in Giappone nei tessuti adiposi umani, si è riscontrato in tutti gli individui analizzati più di una parte per milione di PCB. Il tasso elevato é da mettere in relazione al tipo di alimentazione dei giapponesi.

Il governo giapponese, nonostante tutte queste informazioni fornite dai ricercatori, non prese ancora provvedimenti; anzi le notizie riportate dalla stampa sul PCB cominciarono a diminuire.

Il 16 marzo 1972 i giornali riportavano che nella regione di Osaka, nel latte di 15 donne era stato trovato un tasso di 0,1-0,7 parti per milione di PCB e, soltanto dopo questa drammatica notizia le autorità cominciarono a muoversi. Già il 17 marzo, un giorno dopo, il Ministero del Commercio impartì norme per la restrizione dell'uso del PCB nei sistemi chiusi.

Le industrie che producevano PCB cessarono la produzione tra i mesi di marzo e giugno dello stesso anno. Se non fosse apparsa la notizia dell'inquinamento del latte umano da PCB, sicuramente questo provvedimento non sarebbe stato così tempestivo.

Il 4 giugno il Ministero della Pesca annunciò i risultati delle analisi eseguite sui pesci catturati nelle zone inquinate da PCB e pose dei limiti alla pesca. Il giorno dopo, il Ministero della Sanità annunciò che il contenuto di PCB nell'1,5% dei pesci venduti in tutto il Giappone superava il limite di tolleranza imposto.

Come è noto il Giappone è anche un grande esportatore di pesce, c'è da domandarsi allora se tali pesci siano giunti anche sulle nostre tavole. Al riguardo informazioni non ne ho, ma non è improbabile che ciò sia avvenuto.

A questo punto si ebbe un grosso calo del consumo di pesci e il governo decretò la cessazione immediata dell'uso del PCB come conduttore termico e del mercurio nella fabbricazione della soda e del cloro.

Il PCB entra principalmente nei sistemi acquosi. esso penetra nel corpo degli animali acquatici, ed essendo difficilmente biodegradabile, non viene facilmente metabolizzato. Il fatto poi che sia liposolubile fa sì che si accumuli solo nei tessuti adiposi e venga quindi eliminato dal corpo solo con i grassi. Infatti è stata trovata nelle uova, nel latte e negli embrioni, una altissima concentrazione di PCB.

La quantità di PCB eliminata dagli organismi in questo modo è poca rispetto a quella accumulata nel corpo, specialmente nei tessuti adiposi, nel fegato e nel cervello.

Nei pesci le attività enzimatiche del fegato sono piuttosto scarse e quindi si ha un accumulo elevatissimo di PCB. La tossicità diretta del PCB non è molto alta. Per esempio, per uccidere un topo sono necessari 5-6 grammi di PCB per chilogrammo di peso corporeo. Se si somministrano grosse quantità di PCB in una sola volta, non si ha morte immediata sia negli animali che negli uomini.

Invece la somministrazione prolungata del PCB può portare alla morte, perché il PCB si accumula nel fegato e nel cervello. È proprio la caratteristica di accumularsi che determina la pericolosità e la nocività del PCB.

Ci sono inoltre vari dati che farebbero pensare che il PCB possa disturbare il meccanismo immunitario. Benché poi non sia dimostrata la attività cancerogena del PCB somministrato in ragione di 5-6 parti per milione nei cibi, non va dimenticato che fra i pazienti colpiti da Yusho, si sono verificati alcuni decessi per tumore.

Vi sono sostanze altamente tossiche, quali il PCDF (policlorodibenzofurano), l'HCDD (esaclorodiossina) e il TCDD (tetraclorodiossina) che potrebbero essere presenti nel PCB in quanto potrebbero formarsi durante le reazioni di preparazione del PCB come prodotti secondari. Queste tre sostanze sono molto simili strutturalmente al PCB, ma la loro tossicità è di gran lunga superiore a quella di questo prodotto. Il TCDD, tristemente noto in Italia per avere inquinato tutta la zona di Seveso, è la sostanza teratogena più potente che si conosca. Somministrando 1/400 della quantità di TCDD che porta i ratti alla morte, aumentano i casi di malformazione nella prole. Questo indica che il TCDD è 500/600 volte più potente del talidomide per quanto riguarda la teratogenicità.

Per quanto riguarda il consumo e la produzione di PCB in Italia, la situazione è molto confusa e proprio per questo molto grave. Il fatto più grave e preoccupante è che il PCB, in Italia non è considerato affatto una sostanza pericolosa non essendo incluso in nessuna delle tante liste di materie nocive e quindi può essere prodotto e utilizzato liberamente senza alcun controllo particolare; questo è uno dei motivi per cui è difficile risalire alle industrie produttrici (anche per altre nazioni) e utilizzatrici.

Dopo la diossina, la scoperta avvenuta nel maggio 1977, che il cavo Moggio, usato per irrigare i campi, presso Trezzano sul Naviglio in provincia di Milano, è inquinato da PCB, ha portato alla ribalta anche in Italia questo prodotto.

Potrebbe essere l'inizio di una serie di gravi episodi analoghi a quelli avvenuti in Giappone se non saranno presi al più presto gli opportuni provvedimenti.

Nel momento in cui mi accingo a scrivere alcune conclusioni, peraltro fin troppo scontate sul resoconto tratto da "Le Scienze" mi sento tremare dalla rabbia e dal disprezzo.

Multinazionali, capitalisti, gestori del potere in genere si permettono impunemente di straziare l'ambiente naturale, di vivificare sfruttando i lavoratori, di mutilarli e assassinarli, di fare guerre ecc. grazie a un sistema sociale da loro stessi elaborato che legalizza di fronte ai "loro" popoli le loro criminose gesta.