Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 8 nr. 67
giugno 1978


Rivista Anarchica Online

Il mito inglese
di N. S. (trad. Andrea Chersi)

Democrazia e repressione

L'immagine che moltissimi italiani pare abbiano dell'Inghilterra è quella di un paese libero e democratico in cui i pochi problemi esistenti vengono affrontati con efficienza. Il fatto che tra tutti i paesi della CEE solo l'Inghilterra riesca ad ottenere più che l'Italia moltissime concessioni economiche (con l'ulteriore vantaggio delle entrate del petrolio del Mare del Nord) e rimanga ben al di sotto degli altri paesi della CEE, sembra essere costantemente trascurata dalla mente degli italiani. Anche lo spettacolo di un milione e mezzo di disoccupati sembra attirare minor attenzione nella stampa italiana rispetto al fenomeno del "punk" dell'anno scorso (un fenomeno peraltro già passato di moda). Anche il razzismo è una parte costante e crescente del modo di vivere britannico e la violenza razziale contro la collettività asiatica trova solamente una blanda condanna nella stampa inglese. Un giornale londinese del pomeriggio (l'Evening Standard) ha quasi insinuato che gli asiatici di Brick Lane (vittime di attacchi estremamente violenti nel giugno scorso) avevano provocato l'esasperata popolazione bianca locale, perché c'era stato uno scontro la settimana precedente tra due giovani asiatici ed un giovane bianco.

Il movimento anarchico in questo periodo sta sentendo tutto il peso della "libertà" britannica. Quattro compagni (Iris Mills, Ronan Bennett, Dafydd Ladd e Stewart Carr) sono attualmente rinchiusi nel carcere di Brixton sotto l'accusa di "complotto per provocare esplosioni". Mills e Bennett erano stati arrestati in maggio (per la seconda volta in un anno) sulla base del "Prevention of Terrorism Act" che permette alla polizia di arrestare sospetti "terroristi" per un massimo di una settimana senza che questi possano vedere un avvocato, amici, parenti, ecc. e senza imputazioni. Alla fine dei sette giorni il periodo di detenzione può essere esteso di altri cinque giorni, e al termine dei cinque giorni si può ripetere il tutto... all'infinito.

Le leggi anti-complotto danno alla polizia il potere di arrestare e mettere sotto accusa virtualmente chiunque di cui voglia (o voglia qualcun altro) sbarazzarsi. La polizia ha detto che questi compagni fanno parte di un gruppo presente in tutto il Paese, di "idealisti che compiono atti allo scopo di demolire la società". Questa "imputazione" si basa sul fatto che essi sono anarchici e fanno parte del movimento anarchico. Comunque, pensare alla rivoluzione in Inghilterra oggi è diventato un reato che verrà punito come e quando le autorità lo riterranno conveniente. Molti compagni, di conseguenza, sono stati interrogati dalla polizia, si sono visti le case poste sotto sorveglianza e i loro telefoni intercettati.

Il motivo per questo aumento dell'aggressività della polizia non ha nulla a che fare con un aumento dell'attività militante dei compagni, ma è semplicemente un tentativo da parte della Squadra Anti-terrorismo inglese per giustificare la sua esistenza. L'attività dell'IRA in Inghilterra è virtualmente assente da un paio d'anni e indubbiamente la gerarchia della polizia deve aver discusso la possibilità di ridurre l'organico di questa squadra inutile (soprattutto considerato il fatto che non ci sono poliziotti sufficienti a svolgere i "normali compiti di polizia"). Perciò, se l'Italia ha le Brigate Rosse e la Germania il gruppo Baader-Meinhof, l'Inghilterra deve avere qualcosa di simile. Lo stato di debolezza del movimento anarchico e libertario ha dato alla Squadra Anti-terrorismo un'ottima occasione per giustificare la propria esistenza nella sua attuale forma. Essi devono anche aver saputo che le organizzazioni della sinistra autoritaria non si mobiliterebbero per difendere degli "anarchici".

Molti italiani sono inoltre convinti che l'Inghilterra sia un modello di democrazia. Tuttavia la discussione sulla corruzione esistente tra i principali personaggi politici e civili è praticamente impossibile a causa delle pesanti multe in cui si incorrerebbe. L'arma principale nell'arsenale dello Stato contro la libertà di parola è l'"Official Secrets Act". Rigorose leggi contro la calunnia e la diffamazione, inoltre, proibiscono qualsiasi discussione approfondita delle attività (corruzione o altro) di persone non direttamente collegate con la "Sicurezza dello Stato".

Molti processi hanno avuto luogo contro persone e gruppi sulla base dell'"Official Secrets Act". Il partito laburista aveva preso l'impegno, nel suo Manifesto per le Elezioni del 1974, di sostituire l'"Official Secrets Act" "con una misura per obbligare le pubbliche autorità a giustificare il rifiuto delle informazioni". Il Consiglio dei Ministri, comunque, ha deciso di venire meno a questo impegno ed ha redatto un rapporto governativo che, in realtà, potenziarà l'Act sotto l'apparenza di liberalizzarlo. Joe Rogaly del 'Financial Times' sottolinea che: "Poiché il Governo intende ampliare il campo delle informazioni la cui comunicazione agli estranei non costituisca reato contro la legge, potrà affermare che è 'più liberale'... La Sezione 2 è già totalmente caduta in discredito che è pressoché non funzionante. La sua sostituzione potrebbe essere realmente attuabile, il che comporterebbe un netto incremento del potere del governo per mantenere la segretezza".

Perciò, nonostante la forte pressione proveniente dall'interno del partito laburista e da altre fonti vicine al partito per un pubblico diritto di accesso alle informazioni ufficiali secondo i modelli americani e scandinavi, il consiglio dei ministri del governo laburista ha preso una decisione contraria ad una tale legge. Come rileva Joe Rogaly:

"Il guaio di questo principio è che nell'ambiente britannico è realmente rivoluzionario. Opportunamente utilizzato, un simile dispositivo troncherebbe il potere dell'oligarchia auto-rigeneratasi che è diventata il nostro Servizio Civile, e loro lo sanno. Con una stampa libera, un tale mezzo accrescerebbe le occasioni di imbarazzo politico dei Ministri".

Gli anglofili italiani dovrebbero tener presente il fatto che se le leggi britanniche costituissero parte della legislazione italiana Giovanni Leone sarebbe tuttora presidente della Repubblica e Camilla Cederna sarebbe stata messa in carcere parecchio tempo fa; non ci sarebbe stato bisogno dell'orchestrazione della "strategia della tensione" da parte della DC, poiché le "leggi anti-complotto" sarebbero state ancor più efficaci (il che avrebbe inoltre fatto sì che Valpreda e molti altri compagni sarebbero ancora in prigione); la Lockheed, naturalmente, non si sarebbe mai sentita nominare se non come costruttrice di aerei.