Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 8 nr. 67
giugno 1978


Rivista Anarchica Online

Freistaat - Storia di una esperienza - Christiania!
a cura della Redazione

ESTATE 1971: il Ministero della difesa abbandona un'area di circa 32 ettari di terreno con 175 edifici (caserme, magazzini, depositi) in un quartiere centrale di Copenaghen;

SETTEMBRE 1971: gli abitanti delle zone attorno al terreno abbandonato cominciano ad occuparlo ed utilizzarlo;

26 SETTEMBRE 1971: viene proclamata la città libera di Christiania (dal nome del re Christiano IV, il fondatore di questo quartiere cittadino). Gli abitanti iniziano a riadattare gli edifici e, in primavera, sono già 400-500;

MAGGIO 1972: viene scelta la via del confronto pacifico col governo: nel primo accordo provvisorio viene proposto che ogni christianita paghi 50 corone mensili per luce ed acqua. Dato però che molti non sono d'accordo (e non pagano) un accordo successivo riconosce a Christiania il diritto di riscuotere da ogni abitante una tassa per la collettività, che in parte coprirà le spese per l'acqua e l'elettricità;

GIUGNO 1973: il governo socialdemocratico decide che la destinazione futura dell'area dovrà risultare da un confronto tra le varie proposte possibili; nel frattempo a Christiania, classificata come "esperimento sociale" sono concessi ancora 3 anni di vita, fino all'1 aprile 1976;

1974: anno di duri confronti col nuovo governo, più a destra del precedente: si minaccia la distruzione di parecchi edifici giudicati insalubri. Davanti però all'impopolarità della misura (migliaia di abitanti di Copenaghen partecipano al festival-barricata di Christiania) c'è la promessa di finanziare in parte l'operazione. Che si trattasse di una montatura per sgomberare il quartiere risulta poi chiaro dal fatto che in seguito non si farà più parola della cosa: la mobilitazione ha ottenuto una prima vittoria;

APRILE 1975: il parlamento decide l'evacuazione di Christiania, ma senza fissarne la data. Interviene la magistratura che decide, dato che la nuova decisione infangherebbe i patti presi in precedenza, di rinviare il caso alla corte superiore di giustizia;

ESTATE 1975: il governo esige da Christiania il rispetto delle regolamentazioni antincendio, facendo valutare dai suoi esperti le spese necessarie in 400.000 corone: i lavori saranno poi fatti dagli abitanti con una spesa di 20.000 corone;

DICEMBRE 1975: il governo tenta di nuovo di demolire gli edifici, ma gli operai dei lavori pubblici entrano in sciopero: rifiutano di lavorare sotto la protezione della polizia;

1 APRILE 1976: data fissata dal parlamento per l'evacuazione di Christiania: 30.000 persone, con la presenza di numerosi stranieri, partecipano ad una manifestazione non-violenta che, dopo aver sfilato nelle strade di Copenaghen, circonda simbolicamente Christiania;

FEBBRAIO 1977: la corte superiore conferma la legittimità della decisione del parlamento (per lo sgombero nell'aprile dell'anno precedente). Questa sentenza verrà poi di nuovo confermata il 2 febbraio 1978 dalla corte suprema, presso la quale erano ricorsi in appello i christianiti;

GENNAIO 1978: il dipartimento per la pianificazione del ministero dell'ambiente richiede dal governo il rispetto del nuovo regolamento comunale, che richiede la partecipazione degli abitanti per ogni piano di modificazione. Il sindaco di Copenaghen è così costretto a dichiarare che nessun cambiamento avverrà a Christiania prima di due anni e mezzo, mentre verranno programmati i nuovi insediamenti nell'area;

8 FEBBRAIO 1978: nuovo dibattito in parlamento: in base ai problemi umani che l'eliminazione immediata di Christiania originerebbe, sono concessi ancora tre anni prima dello sgombero. Intanto però viene ordinato di demolire parte delle costruzioni, mentre le altre vanno adeguate alle norme sanitarie, di sicurezza e antincendio della città;

7 MARZO 1978: un rappresentante di Christiania viene eletto nel consiglio municipale;

MAGGIO 1978: un gruppo di christianiti fa un giro in vari paesi europei per organizzare una campagna internazionale di solidarietà e per far conoscere la loro esperienza.